MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

LUCIA PIERONI

2020.05.15

Portrait PAOLA PIERONI
Interview ANNA-MARIE SOLOWIJ

“Anche se ho un’idea precisa di cosa voler fare, questa può cambiare completamente non appena ho davanti a me la ragazza”.

AS  Buongiorno! Che bello vederti, anche se in circostanze così strane. Dove ti trovi?
LP  Sono a casa, a Londra, sono qui da quando è iniziato l’isolamento. È curioso, perché devo ammettere che mi piace. Mi piace non andare al lavoro, lo stress di prendere l’aereo e viaggiare. Inoltre qui il meteo è stato fantastico e questo ha aiutato molto. C’è così tanto da fare! Sono diventata la ‘Marie Konding’ di casa mia che è piena di spazzatura in questo momento. Sto buttando via tutto, “Fuori! Via tutto!”. Ho creato un’area di beneficenza in casa, un sacco di trucchi per Beauty Banks (l’ente di beneficenza fondato dalla giornalista Sali Hughes e dalla PR Jo Jones); ho delle sneakers Balenciaga che non ho mai indossato! Andranno su eBay. Poi il mio giardino è pieno di cianfrusaglie in attesa dell’apertura del centro di riciclaggio. Sono stata occupata a dipingere, mi sono trasformata in una pittrice e decoratrice: Ho dipinto il mio studio, il mio guardaroba; farò anche la porta d’ingresso… è un lavoro piuttosto duro dipingere e decorare!
AS  Dalla pittura e alla decorazione, ma torniamo a dipingere volti: come è iniziata la tua carriera di make-up artist?
LP  Non era qualcosa che volevo fare, non ci avevo nemmeno mai pensato. In un certo senso è successo grazie a mia sorella, Paola, che ha lavorato come modella per Stephen Jones, il modista, all’epoca del Blitz Club, a Londra, nei primi anni ’80. Ha frequentato l’Art College con il regista John Maybury e Stephen. Lavorava come modella ed io sono entrata nel mondo del make-up grazie a lei. Le ho fatto il trucco per un servizio fotografico, dopo il quale il fotografo mi chiese: “Vuoi venire a fare un lavoro pubblicitario con me il prossimo fine settimana?”, e io ho dissi: “Ehm, no!”, ma mia sorella si intromise dicendo: “Sì, le piacerebbe”, quindi credo che tutto sia iniziato da lì. Per quel primo lavoro sarei stata pagata 75 sterline, che a quei tempi erano un’enorme somma di denaro, quindi non potevo dire “no”. Fino a quel momento avevo frequentato la scuola d’arte, volevo fare la ballerina, pur non essendo particolarmente brillante. Insomma, vivevo la mia vita come una diciannovenne qualsiasi che non sa cosa vuole fare. Mia sorella mi ha messo sulla strada di queste persone e mi è piaciuto molto. Così ho iniziato a fare dei test e a incontrare dei fotografi: ho conosciuto Donna Trope grazie al ragazzo con cui avevo fatto quel primo lavoro, che la settimana dopo mi chiese: “Vieni a truccare per me”. Donna stava iniziando la sua carriera come fotografa di beauty, così iniziammo a sperimentare con il colore e la luce per un anno. Poi incontrai Andy Bettles, che all’epoca era un fotografo molto influente che mi presentò Beverly Streeters (la mia agente alla Streeters). Uno dei miei primissimi lavori è stato per una rivista giapponese molto cool, seguita da The Face e British Vogue, e quelli sono stati i miei primi 3 lavori.

PHOTOGRAPHY DAVID SIMS, MODEL JANA JULIUS, PUBLISHED BEAUTY PAPERS.

AS  Avevi un’indole artistica. Eri brava a disegnare e a dipingere?
LP  Ho studiato Visual display e Graphic art. Tutte le mie sorelle sono piuttosto creative, tratto che abbiamo ereditato da nostra madre. Lei ottenne una borsa di studio per la scuola d’arte, ma dovette andare a lavorare da Marks & Spencer perché la sua famiglia non aveva soldi. Abbiamo sicuramente preso la nostra vena artistica da lei.
AS  Pensi che i social media siano diventati la nuova scuola d’arte?
LP  Su Instagram ha preso piede un’incredibile ondata di make up creativo, molte delle persone che mostrano il loro lavoro sono autodidatta, forse sono ragazzi che sarebbero andati alla scuola d’arte?
C’è una tendenza più stravagante a un estremo, e poi ci sono i tutorial YouTube più orientati ad un make up naturale alla Kyle Minogue anni ’80. 
A Instagram dobbiamo un sacco di cose incredibili, molta più diversità; grande creatività nel make-up; i ragazzi che sperimentano con il trucco spesso lo fanno nella loro camera da letto, dipingendosi il viso come tigri o in altri strani modi e alcuni di loro sono incredibilmente stupefacenti.
AS  Quali sono stati per te i momenti chiave nel cambiamento del mondo beauty?
LP  Ce ne sono tanti, e a volte li vedi solo a posteriori. Penso che ci sia stata una nuova consapevolezza della diversità sia che si parli di razza, sia che si parli di taglia o di sesso, e tutto ciò è da tanto che lo si aspettava. Uno degli aspetti che più verrà ricordato, quando la gente guarderà indietro a questo periodo sarà quanto tutti sembrino artificiali.
Con l’influenza delle Kardashians e il loro aspetto, il look è divento molto artefatto. Il fondotinta è più spesso, sta tutto nell’ombreggiatura, nella miscela, nello strofinamento e altre terminologie che non conosco nemmeno! Uno stile che fa eco a Kevyn Aucoin e prima di lui a Way Bandy. Oggi, non c’è da stupirsi se la receptionist del vostro dentista all’età di 18 anni porta una piega perfetta e le sopracciglia disegnate.
AS  Personalmente ti considero responsabile per le sopracciglia! Ricordo che mi hai raccontato che tua madre ti diceva: “Non strapparti le sopracciglia!” Sei tu ad aver dato il via al trend delle sopracciglia folte in stile mascolino, e ora tutti le vogliono.

LEFLAMBEUR: PHOTOGRAPHY DAVID SIMS

Così ho iniziato a fare dei test e a incontrare dei fotografi: ho conosciuto Donna Trope grazie al ragazzo con cui avevo fatto quel primo lavoro, che la settimana dopo mi chiese: “Vieni a truccare per me”.

– Lucia Pieroni

LP  Ma poi, come sempre, si tende ad esagerare [ride] e sembra che sia stato usato un pennarello indelebile! Il sopracciglio folto dovrebbe essere perfetto, ma con naturalezza, non come se fosse stato stampato sul viso.
AS  L’idea di un make-up più naturale, credi sarà più rilevante dopo la pandemia COVID-19?

LP  Ci stavo pensando qualche giorno fa. Secondo me l’unico modo per andare avanti con positività, è diventare più sostenibili: dobbiamo ridurre l’impatto di carbonio ed essere consapevoli di ciò che mettiamo sul nostro corpo e immettiamo nell’ambiente e questo include anche il make-up. Deve essere più naturale, più puro, meno pasticciato, meno impacchettato, meno artificiale, insomma, un po’ meno di tutto. Forse, significa che diventeremo più naturali? Ma d’altra parte, non usciamo di casa per due mesi e la gente vuole farsi i capelli, truccarsi, vestirsi, uscire, andare al bar, andare a cena. C’è qualcosa di fantastico nell’uscire il sabato sera. Quando ci si veste e ci si trucca, ci si sente benissimo! Abbiamo vissuto tutti in tuta, rilassandoci senza preoccupazioni, ma poi quando si tratta della ricrescita dei capelli? Ho messo un po’ di colore sulle mie radici per un incontro di lavoro su Zoom, ma poi parlandone con il mio parrucchiere gli ho detto: “Non voglio più fare la tinta, cercherò di liberarmene, non sono io, chi voglio prendere in giro? Ma è un processo difficile da affrontare…
AS  L’altro giorno stavo leggendo una ricerca secondo la quale i settori commerciali che probabilmente usciranno vincenti da questa crisi sono il make-up e la skincare. La resistenza del beauty durante i momenti di crisi è impressionante. Come pensi che andranno le cose dopo l’isolamento?
LP  Una cosa è certa: non viaggerò così tanto la prossima stagione. Non so ancora riguardo le sfilate. Durante una conversazione con un cliente riguardo la ripresa del lavoro, mi è stato detto: “Devi fare in modo di usare spazzole e spugne diverse per ogni ragazza”. Al che, ho risposto: “Cosa pensate che faccia? L’ho sempre fatto, comunque”. Avevo tonnellate di disinfettante naturale per le mani prima che tutto questo iniziasse, perché è quello che ho sempre usato. Prima di toccare il viso di qualcuno mi pulisco le mani: ho sempre il disinfettante nel mio kit, la mia assistente lo ha pronto per l’uso. Teniamo sempre i trucchi per ogni modella separati. In generale, non so come funzionerà: ma non posso truccare a distanza. Qualcun altro diceva che dovremo fare il test degli anticorpi per poter lavorare. E io ho commentato: “Quindi se non hai gli anticorpi non puoi lavorare?”. E in ogni caso, il test non è comunque garantito. L’altro giorno pensavo, se oggi le persone indossano le mascherine, cosa succederà con il rossetto? Il make-up si vende durante le crisi perché è una cosa che ci fa sentire bene. Cosa accadrà ai rossetti? Abbiamo visto tutti il make-up durante la pandemia COVID-19, e il focus è sugli occhi.
AS  Pensi che gli shooting in studio riprenderanno?
LP  Penso che tornerà ad essere tutto molto locale. Team, modelle e fotografo londinesi, è cosi che abbiamo iniziato, il lavoro è divenuto di tipo internazionale solo alla fine degli anni ’80. Credo nasceranno nuovi brand di cosmesi locale che lavoreranno in autonomia, come Haeckels che raccoglie alghe dalla costa di Margate, nel Kent. Stanno creando un prodotto per il lavaggio del corpo che non contiene acqua, ad oggi una grande percentuale di prodotti contiene acqua. Eppure l’acqua è una cosa che abbiamo tutti. Penso che sia un’idea geniale. Il loro sito web è fantastico e mettono in evidenza progetti sostenibili davvero interessanti. Probabilmente prenderanno piede progetti su misura creati con la stampa 3D in modo da ridurre gli scarti di produzione. La quantità dei packaging cosmetici è folle, si spera che questo cambi. Ricordate Prescriptives? Loro miscelavano i colori per il fondotinta e la polvere direttamente al bancone. E i tester per il make-up? Saranno vietati a causa dell’igiene? Come troveremo il prodotto giusto? Forse ci sarà un approccio creativo / tecnico. Ma la sensazione del prodotto sulla pelle è fondamentale. La consistenza del fondotinta è davvero importante.

AS  Suona davvero una cosa da make-up artist. La sensazione del prodotto riflette il modo in cui appare.
LP  Così come il profumo, tutti elementi che accrescono il desiderio.
AS  Invece, cosa ne pensi delle app che simulano l’effetto di un determinato make-up sul viso? Tutto è possibile.
LP  Hanno i colori giusti, ma non colgono la forma; si tratta di sfumature. Non si può sostituire con una macchina. Molti negozi non saranno più negozi. Ma è una buona cosa, forse sarà occasione di rinnovamento?
AS  Quale sarebbe il lavoro dei tuoi sogni post COVID-19?
LP  È il lavoro per cui sono stata scelta: è a casa, a Londra, in studio, con persone che conosco e che amo ed è la cosa perfetta. Si diventa come una famiglia. Non lavoro con così tante persone, ma quelle persone, sono in qualche modo la mia famiglia. Detto questo, mi mancherà non poter viaggiare [ride]. Sono sempre andata da qualche parte negli ultimi 30 anni! Anche pensare che non andrò in vacanza in Italia, ad Agosto, nella casa di famiglia dove vado ogni anno sarà strano.
AS  Tutti questi cambiamenti hanno cambiato il tuo atteggiamento nei confronti del lavoro?
LP  Si tratta più, di quello che sei pronto a fare. Sarebbe difficile fare un lavoro se mi fosse richiesto di auto-isolarmi in anticipo. Non è così importante. Si invia il make-up e possono farlo da soli!
AS  Alcuni brand lo hanno fatto, inviando il prodotto agli influencer. Ma toglie il controllo creativo al marchio e al team mettendolo nelle mani del consumatore.
LP  Hai usato la parola consumatore ma sarebbe, in realtà, una celebrity o un influencer. È molto chiedere a qualcuno di farsi i capelli e il trucco da solo creando uno stile. Forse i team saranno più piccoli? Alcuni lavori pubblicitari prevedono lo studio Instagram, lo studio lookbook, lo studio BTS, lo studio vero e proprio e lo studio video. In quei casi ho 5 assistenti ognuno dei quali coordina una stanza.
Ma lo spazio per essere creativi è ridotto perché c’è così tanto da fare, soprattutto nei lavori pubblicitari. C’è meno tempo, perché la modella deve scattare anche il digitale. Si perde l’opportunità di andare fuori copione e realizzare gli scatti più memorabili. Una volta c’era lo spazio per essere creativi. È bello parlare e condivdere idee creative in studio. Anche se ho un’idea del progetto, tutto può cambiare completamente quando sono davanti alla modella. Tutto evolve quando è seduta su quella sedia.
AS  Cosa faresti se avessi più tempo in futuro?

LP  Nell’immediato, non vedo l’ora di intraprendere il nuovo ruolo da Document Journal. Non ho mai davvero avuto l’opportunità di impostare la direzione editoriale di una storia. Guardando al futuro, ci sarebbe un progetto collaterale al quale lavoro da quando ho vent’anni… Sono sempre stata appassionata di oli essenziali, ma è un progetto che è sempre rimasto in secondo piano. Ora, ho completamente ripulito il mio studio dai vecchi mood boards e dai campioni di colore, perché sarà la mia stanza degli oli essenziali. Durante questo periodo ho creato il mio igienizzante per le mani, con oli essenziali di cannella, eucalipto, salvia e timo, che hanno tutti proprietà antivirali. Ma non so se sarà solo per me e i miei amici o se ci farò qualcosa di più.

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