La moda francese è una fantasia molto presente e radicata nel passato, è influenzata da diverse culture e raccoglie visioni differenti. È un insieme di espressioni e opportunità, e sono queste le caratteristiche che la rendono unica, speciale e riconoscibile nel mondo. L’ispirazione da cui parte la ricerca del Direttore Creativo non è mai una singola idea o un solo concetto, bensì una totalità di immagini che permettono di lasciare esprimere al meglio la propria persona e straordinaria mente creativa. Quella di Ghesquière è una continua ricerca, dettata da una grande determinazione e da una forte personalità, in cui si fondono elementi caratteristici della sua persona e valori fondamentali del brand: tenacia e curiosità da una parte e attenzione al viaggio dall’altra. Il presente caratterizza ogni studio alla base del défilé presentato per la prossima stagione, elementi legati ad un patrimonio unico tornano in scena presentando una moda evolutiva e dal fascino infinito, una raccolta di dettagli e racconti provenienti da ogni parte del mondo. L’eccezione francese dunque racchiude una sorprendente miscela di culture.

“Che cos’è lo stile francese? È una domanda ambiziosa, ma essendo da Vuitton si ha una certa responsabilità… il nome del marchio è così forte nel mondo.”
L’allure francese diventa qui un trompe l’oeil. Compaiono in passerella abiti strutturati, cappotti lunghi e giubbotti voluminosi con cui si creano giochi di sovrapposizioni. Vi sono abiti bustier portati sopra grossi maglioni di lana, vestiti letteralmente destrutturati con colletti e polsini applicati come dettagli, abiti mini dal volume a ruota, ispirati alle crinoline dell’Ottocento, così come bianche gorgiere che diventano accessori fondamentali, alternate a lunghe sciarpe che sfiorano terra. Il guardaroba maschile torna come elemento d’ispirazione di alcune delle proposte presentate, gilet e completi tailoring composti da blazer oversize con tasche applicate e pantaloni a sigaretta con tagli sulle ginocchia. I materiali impiegati sono molteplici: elementi di pelle, affiancati a pezzi knit o padded, pellicce morbide e tessuti tecnici. Le borse ripercorrono in maniera ossimorica ogni aspetto della storia del brand, vi è il classico monogram su pelle di vacchetta, insieme a borse dalle forme moderne in tessuti imbottiti, le classiche tonalità dei marroni sono intervallate da vivaci tocchi di colore. Elementi della tradizione si incontrano con chiari riferimenti innovativi e quasi futuristici, ne sono un netto esempio gli occhiali sci-fi e quasi surreali. L’intera collezione è una vera rappresentazione della vita reale, dei momenti di transizione che ognuno si trova ad affrontare. L’ossessione per il french-girl style si trasforma in una caleidoscopica esplosione di forme e colori, in una visione astratta ma allo stesso tempo coerente e solida.
Il patrimonio di Louis Vuitton è unico, la Maison è un vascello che naviga attraverso il tempo, guidata dal vento del savoir-faire, della ricerca tecnica, della scoperta e degli ideali artistici, e così come il tocco francese, non smette mai di stupire, sorprendere e affascinare. L’ambientazione sonora basata su illusioni acustiche quasi assordanti e frastornanti insieme alla raffinata opulenza degli spazi del Musée d’Orsay rappresentano lo stesso contrasto che si trova all’interno della collezione infittendo il mistero stilistico della storia della moda francese.
