MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

THE DREAM CONTINUES

2024.01.13

Testo di Lucrezia Sgualdino

GUCCI MEN ANCORA – FALL WINTER 2024

 

Sabato de Sarno presenta un dialogo con la proposta donna, dal carattere personale, moderno ed essenziale. Un reset creativo portato avanti attraverso una ricerca stilistica sobria e minimale. 

“Ogni tanto, lo so, sogni anche tu, e sogni di noi.”

– Valerio Eliogabalo Torrisi

 

Questo il nuovo disegno comparso sui Gucci Art Wall sparsi per milano, una scelta che racconta il sodalizio sempre più sentito del dialogo tra moda ed arte, parte integrante della visione del Direttore Creativo Sabato De Sarno.

 

Il carattere sartoriale appare evidente nell’ispirazione del designer di Gucci. È stato facile dunque immaginare, dopo la prima collezione presentata a settembre cosa sarebbe emerso da questo défilé uomo. Il minimalismo è chiaro ed evidente, urlato in maniera incredibilmente silenziosa. E le proposte donna si traslano quasi in maniera del tutto naturale anche nel guardaroba maschile. La vita quotidiana è la principale volontà artistica che De Sarno decide di incarnare, una realtà veloce e comprensibile, forse anche semplice, ma solo in apparenza, che ridefinisce senza orpelli ormai inutili e passati l’identità ben precisa di un marchio in grado di rinascere dalle proprie ceneri. E proprio come la rappresentazione mitologica della fenice anche la collezione autunno invero 2024 di Gucci è una raffigurazione unica. Questo favoloso uccello sacro è stato spesso raffigurato in maniera molto diversa, con colori decisi, piume del collo metallizzate, corpo rosso, coda azzurra, penne rosee, ali porpora; anche le zampe, il becco e le piume sono affusolate e allungate, in dialogo con le sleek silhouette e i volumi a contrasto della prossima stagione uomo.

La collezione è un vero mirroring di caratteri, estetiche, materiali, colori, e tagli. “Ho iniziato con i cappotti, […] la mia passione è per i cappotti”. Questo capo entra in un rapporto intimo con la persona, accoglie e avvolge, riscalda e abbraccia. Il look di apertura è lo stesso straordinario top coat di colore grigio che ha aperto lo show di settembre, con un nastro in gros grain a righe degli iconici colori del brand applicato all’interno del taglio posteriore. Gli altri cappotti si assomigliano per i tagli strutturati ma allo stesso tempo morbidi, e si differenziano invece per la loro lunghezza: al polpaccio, alla caviglia o ai piedi. Le giacche di pelle si alternano sapientemente a blazer dalla ricerca sartoriale, ed entrano in un contrasto più netto con i maxi volumi di bomber dall’ispirazione più utilitarian-street. La volontà di trasmettere anche l’idea di sensualità di un uomo moderno ed elegante è pensata nei petti nudi sopra cui sono indossati i capi spalla, nelle camice e nei top leggeri dalle maxi scollature, e nella cravatta che torna in passerella. L’accessorio formale per eccellenza qui viene reinterpretato con giochi di materiale, leggerezza e dettagli; annodata al collo grazie all’aiuto di alcuni anelli di catena si muove in maniera fluida e libera lungo i corpi, al ritmo dei passi dei modelli. Le ultime proposte sono inevitabilmente destinate alla sera, smoking tradizionali in bianco e nero, con cravatte asimmetriche e blazer doppio petto stratificati sulla pelle nuda o su canotte profonde.

I colori sono pieni, intensi e decisi, la palette si estende dai primi toni di grigio, bianco, nero, beige e blu, a tonalità ben più decise. Il rosso Ancora, il verde pisello insieme alla variante più scura colore bottiglia, l’azzurro sparato e il rosa tenue. Anche nei dettagli dei capi ritorna il gioco di colori delle intere proposte, i revers dei blazer doppio petto richiamano con una piccola striscia di colore a contrasto, quello della camicia portata sotto, i polsini o i colli di felpe e maglieria riprendono dettagli degli accessori, così come anche per la donna il dialogo tra i look che sfilano ritorna ad essere incredibilmente pensato. Elemento chiave nella ricerca appare l’impiego dei materiali, e nello specifico l’utilizzo della pelle. La grande maggioranza dei look è accompagnato da maxi Jackie incredibilmente uniche, opache o lucide, portate a mano o in spalla; elemento classico e intramontabile della storia di Gucci, si evolve con il tempo, assorbendone ritmi e tendenza, colori ed effetti, dettagli e caratteristiche. Le altre proposte in termini di borse richiamano la via della classicità, in pelle o in tessuto, vi sono shopper portate a mano e zaini dall’aspetto più casual. Anche le scarpe sono un rimando alle proposte di platform e slingback presentate per la donna, qui il modello è unico ma le varianti molteplici: pelle nera liscia o abbellita da borchie, tela monogram, bi-color con il rosso e il bianco che si alternano sulla suola scura. L’equilibrio è una priorità, quello di “oggetti attraenti e da collezionare, non per un museo, per essere indossati nella vita di tutti i giorni”.

“È una storia di ricchezza e di desiderio. Di rosso, ma anche di blu e di verde. Di flash e di spontaneità, di una festa alle prime luci del mattino. È una storia a carte scoperte, orgogliosa, manifesta, anche se potrebbe sembrarlo non è proibita a nessuno, è libera e piena di euforia.”

– Sabato De Sarno 

“È una storia di oggetti – lucenti, freddi al tatto ma caldi nell’anima e nel cuore.”

– Sabato De Sarno

 

Il cambiamento estetico ha portato ancora una volta con sé il modo di pensare alla moda come elemento fondamentale, nella sua essenzialità. La vera e profonda identità del vestire, al di là del costume e della tendenza. Il carattere desiderabile di cui la moda non può fare a meno, il candore commerciale della tanto chiacchierata estetica del quiet luxury. Non si parla di astrazione ma di praticità e materialità dei caratteri in questa nuova stagione. Da qui che ad ogni look maschile ne corrisponde uno donna, una descrizione alquanto letterale di Gucci Ancora. La narrazione è comprensibile, è semplice e quotidiana, parla di raffinatezza e glamour, di classicismo e mondanità. “È la storia di tutto, ancora, un tutto che stavolta si manifesta attraverso la gioia”, conclude Sabato De Sarno.

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