La collezione Primavera/Estate 2024 di Gucci si apre tra elementi essenziali e una riflessione nostalgica di un passato concluso e superato. La reazione ad un mondo presente frenetico e in continua evoluzione si manifesta in abiti che sprigionano certezza, comprensibilità e che descrivono il quotidiano nella più chiara semplicità. Sembra non esserci più la volontà di raccontare una visione dissacrante di una moda apparentemente inarrivabile, ma quella invece di reinventare considerazioni pratiche del mondo reale. Come un discorso che continua, Ancora, decide di regalare una “storia a carte scoperte”, un’inno all’amore per la moda nella suo carattere essenziale. La volontà di una nuova costruzione della direzione stilistica di Gucci parte dalla pulizia, non vi sono contrasti, non vi è continuità, ma la necessità di mostrare “oggetti attraenti e da collezionare”, come un museo quotidiano e a cielo aperto, che è la vita. Le linee e la sensualità rimandano a quella parentesi della Maison italiana in cui era Tom Ford a guidare la direzione creativa, un carattere ’60-by-way-of-the-’90 che sembra raccontare una nuova forma d’arte precisa, anche questa volta.
“È una storia che nasce dalla gioia di vivere.”
Il primo look è composto da un cappotto con risvolto a punta, realizzato in lana grezza di carbone e abbellito solo da un nastro in gros grain a righe dei caratteristici colori del brand applicato all’interno del taglio posteriore; una semplice canotta bianca con girocollo profondo e dei pantaloni sartoriali neri con cintura dalla fibbia GG. Le silhouette sono mini e moderne, i look super-leggy. Piccoli pantaloncini, gonne mini e dritte in pelle verniciata o a trapezio con spacco vertiginoso, mini abiti in raso duchesse impreziositi da grigie metalliche di cristalli, slip dress con rifiniture di pizzo. La canotta bianca è un must, pezzo essenziale per antonomasia ma reso chic dagli abbinamenti di colori ed elementi scelti. Soprabiti dalle linee colorate, reggiseni di cristallo che dialogano con una Jackie abbinata, abiti con la riconoscibile tela GG, e frange di cristallo ad abbellire le uscite. Gli accessori sono impattanti, le scarpe con zeppe e platform sono presentate in varianti colore e tessuto diverse, alternandosi a minimaliste décolleté colorate e basse slingback con fibbie.
“Ho iniziato dal guardaroba, perché sentivo l’urgenza di mettere insieme i pezzi che mi piacciono e che non trovo.”
L’accessorio attorno al quale ruota tutta la narrazione è la Jackie, elemento classico e intramontabile della storia di Gucci, sfida ogni collezione riuscendo ad assorbire le tendenze che evolvono di stagione in stagione. Fin dalla sua prima apparizione, la creazione di questa borsa è risultata geniale, con un manico gentile, creato in un tutt’uno con il resto del corpo in pelle, e la forma hobo diventata inconfondibile, e celebre ovunque. La borsa stessa presenta poi confidenze diverse, così come il suono onomatopeico del suo nome, in primis il cuoio rigido con impunture quasi impercettibili, poi la fibbia dorata, fredda e dura al tatto, che l’ha resa popolare. Qui la dimensione, la qualità, il tessuto e il colore vengono stravolti. Per l’occasione De Sarno impiega una pelle più morbida di quella solita, aggiunge un nastro in gros grain al cinturino, ne aggiorna la chiusura, applica una cerniera interna con un piccolo ciondolo, e presenta una nuova tonalità di fodera, il suo rosso Gucci.
“È la storia di tutti, ancora, un tutto che stavolta si manifesta attraverso la gioia.”
Come ogni inizio, le idee rimangono aperte. Questa volta, in maniera particolare, la parola Ancora enfatizza il concetto di legare la nuova direzione alle sensazioni di continuità ed evoluzione. I tagli e le proporzioni sono ben definiti, le forme sono ripetute, e si ritrovano in una storia di ricchezza e desiderio. Di spontaneità ed euforia. È un racconto che abbraccia tutti, senza distinzioni, persone dal fascino irriverente o provocatorio, famiglie, personaggi di fantasia o tratti dalla vita reale. La sua moda non è proibita a nessuno, ma anzi libera e dinamica, inclusiva e coinvolgente. Le aspettative per Sabato De Sarno tornano ad essere grandiose, come prima del debutto tanto atteso. “È una storia fatta di film, della mia amata Italia, di intellettuali e di viaggi in giro per il mondo, ma è anche sentirsi a casa ovunque si vada.”