Black is an incredible color — end of story.
Per la stagione Autunno/Inverno 24, Giorgio Armani torna ad abbracciare il nero: apre la scena con una giacca squadrata, caratterizzata da una tasca anteriore e un colletto alla mandarina in velluto; segue un lungo cappotto decorato con petali blu e un completo sartoriale impreziosito da forme floreali ricamate con cristalli d’argento. Una serie di libellule nere adorna le spalle e il corpetto di un abito coordinato, mentre i fiori ricamati – nelle tonalità rosa, bordeaux e verde scuro – sbocciano su bustini scuri, top a corsetto senza spalline e una robe de soir che vuole giocare con le trasparenze. Entra in scena uno scialle composto da fiori di cristallo intrecciati, sovrapposti su pantaloni e top neri di seta, status symbol per eccellenza tra i tessuti. Ed ecco allora che a questo punto la palette si apre verso le tonalità gioiello, illuminando pantaloni cargo con coulisse e giacche blu notte o meglio, blu Armani. Fiori ricamati e incisi brillano sul fronte di un abito smeraldo, una lunga gonna nera e una giacca sartoriale a tre bottoni. L’eterna e stupefacente evoluzione di Giorgio Armani prosegue di sera, dove gli abiti lunghi e preziosi seguono una silhouette slanciata e poetica, verticale e leggera, accompagnati da giacche con maniche svasate, lunghi coprispalla e pantaloni fluidi.
“In inverno non ci sono fiori, ma ora li vedete qui. Li ho concepiti. Evocano stagioni più felici, e mi piace il contrasto tra i tessuti invernali scuri e i fiori luminosi”.
Tra i colori predominanti ci sono blu notturni, neri intensi e verdi scuri, ma pur sempre luminosi e tattili: dall’eleganza dei velluti, dei satin e delle sete tecniche all’intensità delle lane morbide bouclé e dei ricami. La visione è impalpabile e vibrante: personalità capaci di sbocciare nel freddo, con ai piedi sneakers o stivali bassi, ma sempre lievi e presenti. Ma questa volta il nero non fa da tela notturna solo alle giacche e gli abiti. Se si sposta la propria attenzione sugli accessori, nessun tacco XL né stilettos impossibili: Armani punta su una vasta gamma di scarpe basse che vanno dalle stringate alle ballerine, passando per i mules appuntiti o gli stivaletti a calzino. Una sola caratteristica comune: sono capaci di completare impeccabilmente qualsiasi look elegante senza scivolare nell’eccesso. Sebbene sia una pratica ricorrente per Armani, che aveva già deciso di applicare questo concetto nelle stagioni passate, quest’ultima collezione low-profile è ben determinata a portare in scena quella che è un’eleganza semplice e di conseguenza senza tempo. Aperta, non a caso, da Gina Di Bernardo, la collezione è un messaggio di grazia e di speranza, connesso all’energia e alla forza della natura, al ciclo vitale del pianeta cui apparteniamo. Fiori che sbocciano anche nel pieno dell’inverno, annunciando bellezza e ricrescita, si posano sugli abiti di questa collezione, ne sottolineano le forme aeree e fluide, il senso di un’eleganza armonica. L’essenza di Armani.