modern bravery

2023.03.01

La collezione Autunno Inverno 23 di Dior celebra tre personalità forti e coraggiose, simboli di libertà degli anni Cinquanta, trasferendo nei capi il loro carattere ribelle mixato all’essenza romantica propria della Maison francese. 

Maria Grazia Chiuri per la collezione Dior Autunno Inverno 2023 descrive una donna con la forza e la determinazione delle icone del dopo guerra, ma caratterizzata da uno stile bon ton contemporaneo: la designer sfrutta ogni stagione come un’occasione per esplorare l’essenza e il ruolo dell’abbigliamento in relazione al corpo e all’evoluzione della moda. Partendo dalla rilettura degli anni Cinquanta, in passerella viene celebrata ancora una volta la storia della Maison francese, approfondendo tre personalità straordinarie che sono state significative per Christian Dior, la sorella Catherine, Juliette Gréco ed Édith Piaf. Tre donne che condividono un forte spirito di indipendenza che ha guidato per tutta la vita le loro scelte: ognuna di loro ha saputo sovvertire lo stereotipo femminile che faceva parte della mentalità rigida del periodo dopo guerra. In particolare con Miss Dior, emerge il ricordo del fratello, che l’ha sempre riconosciuta come un’emblema di forza e di libertà. La Chiuri ammira la sua determinazione e il modo in cui ha fatto della Resistenza la sua missione, prendendo la sua vita da combattente come intera ispirazione della collezione per trasformarla in capi forti e fragili allo stesso tempo.

“Penso a tre donne che nella vita di Mr. Dior e nella cultura francese hanno avuto un ruolo da protagoniste:

Catherine Dior, Juliette Greco, Édith Piaf.”

– Maria Grazia Chiuri

dior fw23.
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I fiori di Miss Dior tornano in passerella reinterpretati su stoffe stropicciate e ribelli grazie ai fili metallici intrecciati al loro interno. Il tessuto danza e crea movimenti tanto da apparire vivo, come il ricordo di Catherine, che durante tutta la sfilata resta impresso nella memoria del pubblico. I capi rivisitano l’archivio della Maison utilizzando i colori primari: rubino, smeraldo, giallo topazio e blu colorano gli abiti midi, i trench in pelle e le giacche imbottite e trapuntate. I look esprimono una sofisticata essenza francese, enfatizzata nei set a quadretti, nel punto vita strettissimo e nelle gonne ampie a corolla. I ricami creano delle sfumature di luce che rendono la silhouette elegante e sinuosa, creando un punto d’incontro tra le nuove tecnologie e la maestosità della couture. Le camicie bianche, come suggerisce il primo look, sono indossate leggermente sbottonate o con la cravatta, abbinate ad una gonna scura e ad un paio di guanti in pelle, delineando una figura di classe dalle linee pulite. Maria Grazia Chiuri lavora sulla collezione rendendo tutto più leggero, come le suggerisce il DNA italiano: il suo occhio attento per l’eleganza si è avvicinato durante gli anni al carattere tipicamente francese di Dior, creando una conversazione tra i due. Le parole dell’iconica canzone di Édith Piaf, che concludono la sfilata, si ritrovano ricamate su t-shirt che urlano “Je ne reggete rien”, rimarcando il carattere ribelle “dell’immagine più pop della cultura francese”. Quelle donne senza rimpianti sono l’esempio per coloro a cui si rivolge oggi la designer, inserendo all’interno dei look elementi forti, quali giacche di pelle, l’utilizzo di fantasie animalier e combat boots. Le lunghezze midi lasciano scoperte le calze leggere e le décolleté con plateau e cinturino alla caviglia, mentre la borsa Caro, dall’abbreviazione del nome di Catherine utilizzato come codice durante gli anni della Resistenza, ritorna anche per questa stagione in passerella. Il ricordo di tre donne così forti e coraggiose sembra camminare accanto alle modelle, circondate dalle maestose installazioni intitolate Valkyrie Miss Dior e realizzate dall’artista portoghese Joana Vasconcelos. La collezione Dior per la prossima stagione è romantica, mixata a un atteggiamento deciso per incoraggiare ed elevare lo spirito delle donne al giorno d’oggi. I look puliti e sobri celebrano l’immagine caleidoscopica di una femminilità disegnata da icone potenti, che suggerisce percorsi emozionali alle nuove generazioni, plasmando i capi secondo il nostro futuro.

“È stato anche un modo per pensare a me stessa: mia madre e mia nonna erano donne indipendenti.”

– Maria Grazia Chiuri

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