Le due artiste hanno collaborato all’esposizione scegliendo fotografie l’una dell’altra, comprese alcune mai esposte in precedenza. La selezione comprende immagini diverse, che permettono di esaminare temi quali identità e rappresentazione, al centro del lavoro di entrambe. Le due artiste scattano utilizzando macchine fotografiche di medio o grande formato, ricercando in ogni scatto un’immagine autentica, curata e attenta. Anche le stampe sono parte di una cura maniacale del tono, del colore e della qualità della superficie delle stesse. Tra gli aspetti cardine del loro lavoro vi è l’interazione tra fotografo e soggetto ritratto. Ne sono esempio le opere Andreen (2022) di Lawson e Ebeer at Home (2001) di Mann, che mostrano donne dallo sguardo deciso, verso la camera. Sono ritratte in pose rilassate e sicure, l’abbigliamento e gli ambienti domestici che le circondano raccontano le loro differenze individuali, sociali e culturali.
Le fotografie di entrambe raffigurano paesaggi del Sud America, avvolti in maniera invasiva dal kudzu, una pianta selvatica rampicante. In Georgia, Untitled (Kudzu) (1996) Mann emula la tecnologia fotografica del XIX secolo, conferendo all’immagine un’aura di mistero, questo viene raggiunto attraverso l’utilizzo di un obiettivo antico, insieme a una pellicola ortocromatica e alla tecnica del tea-toning. In questo modo si realizza l’immagine con una messa a fuoco selettiva. Between Montgomery and Pratville (2022) di Lawson è invece una fotografia a colori di una collina trasformata dalla crescita dilagante delle piante, che viene raffigurata come un mare di verde senza un orizzonte ben visibile. In un quasi inquietante cambio di prospettiva dal paesaggio rappresentativo dei loro lavori, Funereal Wallpaper (2013) di Lawson raffigura una decorazione murale a tema marittimo, la cui illusione è messa in discussione dalle foglie di una pianta sintetica al lato della cornice, che completa la scena e, allo stesso tempo, ne rafforza l’artificialità. Anche la serie Delta (2016-) di Mann, che si concentra su interni polverosi, ospita piante artificiali, illustrazioni botaniche e specchi con riflessi scuri. Queste rappresentazioni di spazi dissimulati e nascosti stabiliscono interazioni complesse e mutevoli tra la rappresentazione della natura e l’ambiente intorno, mettendo in discussione la stessa autenticità della rappresentazione fotografica.
Paris Photo 2022 si svolgerà al Grand Palais Ephémére di Parigi dal 10 al 13 Novembre. Per ulteriori informazioni: parisphoto.com.