MANIFESTO

#65

MUSE TWENTY FANZINE

DAWOUD BEY

2021.10.08

Portrait by WHITTEN SABBATINI
Text by MADDALENA IODICE

American project è un pezzo di tessuto americano con il quale non ci si è sempre confrontati e che non è sempre stato amplificato nel contesto della narrativa storica americana”.

Sin dalla metà degli anni ’70, Dawoud Bey (1953, Queens, New York) ha lavorato per esplorare le capacità e le responsabilità del mezzo fotografico. Ritenendo la fotografia una pratica etica alla base della quale vi è un fondamentale rapporto di collaborazione con i soggetti ritratti, Bey crea intense riflessioni sulla visibilità, il potere e la razza. Attraverso un’ambiziosa pratica visiva, l’artista vuole dare spazio e riconoscimento a quelle presenze e quei soggetti che nel corso degli anni sono stati marginalizzati, raccontando le comunità e le storie ampiamente sotto-rappresentate se non addirittura rese invisibili dalla narrativa predominante. Il suo lavoro torna dunque all’urgenza di una conversazione riguardo il significato di raccontare l’America con una macchina fotografica. 

A Young Man Resting on an Exercise Bike, Amityville, NY, 1988 .

Bey si avvicina alla pratica fotografica scattando foto ad Harlem tra il 1975 e il 1979. Imparare a conoscere la comunità locale e permettere, allo stesso tempo, alla medesima comunità di conoscerlo, fu un processo che gli fece comprendere l’importanza della componente sociale, la quale andava ben al di là del creare un’immagine. Al momento dello scatto, la macchina fotografica spariva lasciando spazio all’esperienza più intima e profonda tra Bey e il soggetto ritratto. Spaziando tra le prime serie di ritratti scattati ad Harlem ed i lavori più recenti, nei quali l’artista immagina una scappatoia alla schiavitù tramite la Underground Railroad; la retrospettiva Dawoud Bey: An American Project racconta del profondo coinvolgimento tra l’artista, il soggetto Afroamericano ed Harlem stessa.

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ART

LOUIS FRATINO

2025.02.25

Dipinti figurativi che esplorano temi di intimità, relazioni e identità. Le opere di Fratino ritraggono spesso scene intime e personali, esprimendo calore, vulnerabilità e le sfumature della vita quotidiana.

IN CONVERSATION WITH

NATASHA O'KEEFFE

2025.02.24

Dopo essere apparsa in vari progetti cinematografici e produzioni teatrali, le interpretazioni di Natasha O’Keeffe sono spesso caratterizzate da una profonda gamma emotiva e da una naturale capacità di dare vita a personaggi sfaccettati.

MUSE TALK

LILIANE LIJN

2025.02.24

Liliane Lijn è celebrata per l’integrazione di scienza, tecnologia e poesia nelle sue sculture e installazioni, esplorando spesso temi legati al movimento, alla luce e all’energia. Nel tempo ha sviluppato un approccio distintivo.

PHOTOGRAPHY

DUANE MICHALS

2025.02.24

La pratica fotografica di Duane Michals è composta da serie, mostre multiple e testi. Manipola il mezzo per comunicare narrazioni. Ci ha ospitato nel suo studio di New York e raccontato di più del suo approccio artistico.

CAST YOUR NET TO THE SKY

2025.02.24

Francesco Clemente è stato ritratto in esclusiva a New York, negli spazi del suo studio e del Clemente Bar. Per questa collaborazione speciale, ha ridisegnato il logo di MUSE, ridefinendo il concetto di identità, così centrale nella sua pratica.