MANIFESTO

#61

ART NOW

DANIELLE ORCHARD

2021.10.01

Photography CLEMENT PASCAL
Interview BILL POWERS

In conversazione con l’arista di New York Danielle Ochard, che ispirandosi all’anatomia femminile, crea seducenti ritratti di donne riprese in romantiche ma ordinarie scene quotidiane. Il languido tepore presente nelle composizioni della Ochard, e la sua tecnica di utilizzare  i colori, ci introducendo ad un’ ampia riflessione sulla relazione tra donne e cannoni di bellezza.

[BP]  Quando ho intervistato Cecily Brown sui suoi bagnanti, mi ha specificato che la nostra concezione di “bagnanti” oggi giorno è completamente diversa rispetto a quella che aveva un pittore come Cezanne.

[DO]  Mi interessano i temi storici dell’arte, la piscina è quindi nel mio lavoro un sostituto del classico lago o ruscello. Si ritaglia una parte di scena, con solo l’allusione di una piscina utilizzando un blu dell’acqua leggermente diverso dall’acquamarina che si vedrebbe invece nella vita reale. Il posizionamento delle figure, così come la natura languida delle pose, è sicuramente un riferimento a un ambiente del XIX secolo che non esiste più; un bagnante oggi assume un aspetto quasi aspirazionale.

[BP]  Quel che dici è particolarmente vero! Soprattutto se vivi a New York City dove possedere anche solo una vasca da bagno è un lusso incredibile! Volevo chiederti: come mai gran parte delle tue donne dipinte ha i piedi sporchi? Qualcuno sostiene che sia un cenno al famoso dipinto di Caravaggio della Madonna con Bambino, dove Maria ha i piedi sporchi. 

A clean face, 2021.

[DO]  Diciamo che questo dettaglio non era in cima ai miei pensieri quando ho dipinto i primi piedi sporchi. È più una minuziosità. Cammino spesso a piedi nudi nel mio studio e finiscono per essere disgustosi. Lo vedo quasi come un gesto di penitenza, come San Francesco che si toglie le scarpe prima di pregare. La connotazione religiosa è una dimostrazione di umiltà. 

[BP]  Completamente contrario a Matisse che si metteva in ghingheri per dipingere perché credeva che fare arte fosse un’esperienza estetica e quindi il pittore doveva presentarsi sulla tela con un abbigliamento adatto all’occasione.

[DO]  Che è ancora molto ritualistico. Mi piace citare nei dipinti vecchie abitudini non pianificate, ora diventate rituali intenzionali. È quasi una forma di superstizione. E penso che molti artisti siano superstiziosi.

[BP] Fammi un esempio. 

[DO]  Io e la mia amica Nikki Maloof a volte scherziamo sul fatto che certi telai siano maledetti se possiedono un brutto dipinto sopra. 

[BP]  Ci sono molte sigarette nei tuoi dipinti. Questo perché ti manca fumare? So che Dike Blair avrà cocktails e sigarette nei suoi prossimi lavori, sto sperando che dipingere questi oggetti ti risparmi dal consumarli nella vita reale.

[DO] [sapcer] Per quanto mi riguarda, le sigarette e le candele permangono nel tempo, il che le rende interessanti da dipingere. Come spettatori sappiamo dove collocarci in una linea temporale riconoscibile. Quasi come la miccia accesa di una bomba: sai quanto deve durare.

 

Continua a leggere l’intervista su Muse September Issue.

My bed,2021.
Making moves, 2021.
New red, 2021.

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GARANCE MARILLIER

2023.02.22

Amo la moda, per me è un modo di esprimere il mio universo e la mia sensibilità. Amo la collezione di Fendi perché è moderna e iconica allo stesso tempo, nei colori e nei tagli.

FROM THE MAGAZINE

SAMARA WEAVING

2023.02.22

So che non voglio essere ripetitiva. Non voglio essere associata ad un tipo. Ad esempio quando ho letto Azriel, non mi aspettavo di morire dalla voglia di fare la parte di una psicopatica muta. Ero davvero elettrizzata perché era cosi spaventoso come ruolo.

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STACY MARTIN

2023.02.22

C’è anche un elemento di coraggio nel fare ciò che mi spaventa. La maggior parte delle volte non penso troppo se fare o meno qualcosa, è una decisione istintiva. Quando inizio a sentirmi spaventata, il più delle volte è un segno che devo farlo. L’adrenalina può essere un incentivo molto produttivo.

MUSE TALK

MICHAEL KAGAN

2022.04.04

In conversazione con Michael Kagan, artista basato a New York, che condivide con MUSE la sua eclettica attività artistica. I suoi dipinti scenografici raffigurano esseri umani che sfidano i limiti della natura attraverso la resistenza fisica e la tecnologia.

 

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EMMA STERN

2022.03.31

In conversazione con Emma Stern, artista newyorkese che combina abilmente la pittura a olio con software 3D creando futuristiche opere di grande formato.