La sfilata Métiers d’Art 2022/23 di Chanel sottolinea il legame tra le maestranze artigianali e la proposta Couture della Maison. A partire dal 2022 queste collezioni vengono presentate in luoghi diversi del mondo. Virginie Viard, direttrice creativa del marchio, questa volta ha svelato la collezione a Dakar, sapendo creare una combinazione perfetta tra l’inconfondibile moda francese e l’arte africana. Lo show, che ha visto sfilare una collezione multiculturale dal fascino anni Settanta, si è tenuto l’8 dicembre all’interno dell’ex Palais de Justice nella capitale del Senegal. Gli ospiti della sfilata sono stati accolti con una performance coinvolgente che ha visto protagonista la danza di Dimitri Chamblas, il coreografo dello Slow Show, e il canto di Obree Daman insieme al suo coro. La collezione infatti si propone come un vero e proprio scambio culturale in cui i codici di Chanel vengono reinterpretati puntando l’attenzione anche sulle tecniche sartoriali locali, mantenendo sempre il savoir-faire centrale nel progetto.

“Volevo portare le cose oltre una normale sfilata di moda, ma piuttosto una serie di eventi. Sono tre anni che ci pensiamo. Voglio che sia un momento leggero, con un dialogo profondo e uno spirito di rispetto.”
Le 63 creazioni hanno portato sulla passerella il classico tweed, elemento cardine e distintivo di Chanel, rivisitato con motivi vegetali, pattern geometrici, dettagli patchwork colorati in tinte calde, che rimandano ad un’atmosfera tipica africana. Una combinazione inusuale che continua con disegni floreali e animali abbinati a perle intrecciate, bottoni gioiello e paillettes abbaglianti. La collezione prende forma con cappotti lunghi e aderenti, pantaloni stretti e svasati, scarpe con plateau e felpe oversize ricamate, il tutto richiamando in ogni dettaglio gli anni Settanta, cuore pulsante dell’immaginario di Virginie Viard. Il vero protagonista della sfilata è il tailleur, ovviamente riletto in chiave Seventies, realizzato con giacche corte e pantaloni a zampa, ma anche gonne a portafoglio indossate su pantaloni scivolati. Il decennio pop-soul-funk-disco-punk con la sua affascinante libertà, simboleggiata da un’esplosione di energia, è incarnato da una donna esultante. Per la direttrice creativa del brand infatti riprendere questi anni è come riportare il loro ritmo nella vita di tutti i giorni.
“Dialoghi veri, alimentati a lungo termine, è questa dimensione umana e calda che motiva il mio lavoro e che cerco di ritrascrivere. Ci metto tutta la mia anima. Questi incontri meravigliosi da cui nascono avventure artistiche come questa, ecco cosa mi spinge.”
Oltre che aver celebrato la scena artistica dell’importante capitale culturale all’apertura dello show, Virginie Viard ha deciso di combinare l’alta moda con la danza e la musica per tutta la durata della sfilata, che si è chiusa con uno spettacolo musicale curato da DBN Gogo, dj e produttrice sudafricana. La Maison francese ha voluto che anche la cinematografia avesse una parte nel progetto: in collaborazione con le scuole Kourtrajmé di Montfermeil e Dakar, che supportano aspiranti registi e sceneggiatori sudafricani, hanno documentato la collezione Métiers d’Art 2022/23 dalla nascita negli atelier di Parigi fino all’evento di Dakar. Da quando Virginie ha assunto la direzione artistica nel 2019, il suo modus operandi è rimasto lo stesso: incontrare, sognare e costruire insieme, con gli altri.
“È uno scambio. Abbiamo spiegato il progetto agli studenti, dato loro una visione. Loro hanno suggerito poi dei contenuti restando fedeli al mondo Chanel pur rispettando la propria identità artistica.”