MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

GHOST AND SPIRIT

2024.10.01

La prima grande mostra nel Regno Unito dell’artista americano Mike Kelley è in programma alla Tate Modern di Londra. Un mondo elaborato, provocatorio e immaginario creato dall’artista sperimentale è costituito da un corpo di opere diverse che utilizzano disegno, collage, performance, oggetti trovati e video.

Mike Kelley: Ghost and Spirit

Tate Modern, London

From October 3rd, 2024 until March 9th, 2025

 

La pratica sperimentale di Mike Kelley spazia dai disegni ai video, alle performance e alle installazioni multimediali per creare una sorta di dark pop art. Attingendo ai media, alla cultura pop e quella underground, alla filosofia, alla letteratura e alla storia, le opere di Kelley mettono in discussione i sistemi di credenze e le strutture istituzionali che danno forma ai nostri ruoli sociali. La mostra presso la Tate Modern di Londra, che abbraccia la sua intera carriera, ruota attorno al copione di una performance mai realizzata di Kelley intitolata Under a Sheet/Existance Problems, conservato nell’archivio dell’artista. Il copione esplora l’idea del fantasma che scompare mentre lo spirito permane. Queste idee rimandano all’esplorazione di tutta la vita di Kelley sull’assenza, il rituale e l’identità, fortemente influenzata dalla sua educazione cattolica. 

Mike Kelley, Sublevel, 1998, Installation view, Kunstverein Braunschweig, Braunschweig, Germany, 1999. Collection of Eric Decelle. Mike Kelley Foundation for the Arts. Photo by Nic Tenwiggenhorn.
opening image: Mike Kelley, Ahh...Youth!, 1991. Mike Kelley Foundation for the Arts.
Installation view of Untitled, 1983, Monkey Island exhibition, Rosamund Felsen Gallery, Los Angeles, 1983. Mike Kelley Foundation for the Arts.

La mostra si apre con le prime performance di Kelley create durante gli studi al California Institute of the Arts, nel 1976-78, e presenta una delle sue opere più significative e inquietanti, The Poltergeist (1979). Creata nell’ambito di una mostra in collaborazione con l’artista David Askevold, quest’opera fotografica divisa in 7 parti ritrae Kelley che emana una sostanza eterea dalle narici, imitando l’aspetto della fotografia spiritica d’epoca dei primi anni del XX secolo. La mostra includerà opere tratte da alcune delle prime e dinamiche installazioni di Kelley, come il progetto Monkey Island (1981-85) e l’ampio progetto Half a Man (1987-91), che introduce il suo lavoro con oggetti artigianali. L’artista considerava l’artigianato come un atto di resistenza contro il dominio della pittura e della scultura moderniste, che considerava intrinsecamente maschili. Giocattoli di seconda mano logori e spesso sporchi vengono lavorati in composizioni colorate e giocose come More Love Hours Than Can Ever Be Repaid e The Wages of Sin del 1987, e le fotografie Ahh… Youth! del 1991, conosciute soprattutto per la copertina dell’album Dirty dei Sonic Youth. A metà degli anni Novanta, Kelley gioca continuamente sulla reazione del pubblico al suo lavoro, esplorando l’idea delle teorie cospirative, il potere dell’immaginazione e il ruolo della memoria: la mostra culmine con le installazioni successive di Kelley, che hanno contribuito a portare alla luce memorie d’infanzia e desideri repressi. Uno dei punti salienti della mostra è la grande serie di Kandors, realizzata dal 1999 al 2011. Questi modelli illuminati della mitica casa perduta di Superman, ciascuno conservato in una campana di vetro, formano un paesaggio urbano spettrale che allude alle profondità psicologiche dell’iconico supereroe americano.

Jim McHugh portrait of Mike Kelley as The Banana Man, c.1983, with (in the background) Last Tool in Use, 1977. Photo © Jim McHugh.

Per maggiori informazioni tate.org.uk.

Mike Kelley, Timeless/Authorless #10, 1995. Mike Kelley Foundation for the Arts.
Mike Kelley, City 13 (AP 1), 2011. Mike Kelley Foundation for the Arts. Photo: Fredrik Nilsen.
Mike Kelley, Kandor 16B, 2010. Mike Kelley Foundation for the Arts. Photo: Fredrik Nilsen.

EXHIBITION

SLIPPERS GOLD, OYSTERS COLD

2024.10.04

È un’opportunità per una composizione di attività umane e altrettanto fugace di uno spettacolo di danza. Cementare l’etereo, catturare l’atmosfera per i posteri, invitare noi spettatori al brivido dello spettacolo. Andie Dinkin include spesso un sipario o un’idea di palcoscenico nella sua pratica.

EXHIBITION

FAMILY TIES

2024.09.30

La prima retrospettiva europea di Tina Barney esplora oltre quattro decenni di fotografie che uniscono l’intimità familiare a una complessa ricostruzione artistica, offrendo uno sguardo patinato sui rituali sociali della borghesia americana ed europea.

PHOTOGRAPHY

PELLEGRINAGGIO VISIVO

2024.09.26

Attraverso i luoghi del quotidiano, il nuovo libro Luigi Ghirri: Viaggi ci invita a riscoprire la complessità nascosta nel familiare e nell’ordinario, in un pellegrinaggio visivo che supera l’idea tradizionale di esplorazione.

EXHIBITION

I followed you to the end

2024.09.19

Nella nuova mostra di Tracey Emin a Londra, le immagini che emergono fungono da interfaccia per resuscitare versioni passate di sé stessa, per rivisitare eventi cruciali della sua vita e per intrecciare lo spettro della sua esperienza in un momento sempre presente.