Mike Kelley: Ghost and Spirit
Tate Modern, London
From October 3rd, 2024 until March 9th, 2025
La pratica sperimentale di Mike Kelley spazia dai disegni ai video, alle performance e alle installazioni multimediali per creare una sorta di dark pop art. Attingendo ai media, alla cultura pop e quella underground, alla filosofia, alla letteratura e alla storia, le opere di Kelley mettono in discussione i sistemi di credenze e le strutture istituzionali che danno forma ai nostri ruoli sociali. La mostra presso la Tate Modern di Londra, che abbraccia la sua intera carriera, ruota attorno al copione di una performance mai realizzata di Kelley intitolata Under a Sheet/Existance Problems, conservato nell’archivio dell’artista. Il copione esplora l’idea del fantasma che scompare mentre lo spirito permane. Queste idee rimandano all’esplorazione di tutta la vita di Kelley sull’assenza, il rituale e l’identità, fortemente influenzata dalla sua educazione cattolica.
La mostra si apre con le prime performance di Kelley create durante gli studi al California Institute of the Arts, nel 1976-78, e presenta una delle sue opere più significative e inquietanti, The Poltergeist (1979). Creata nell’ambito di una mostra in collaborazione con l’artista David Askevold, quest’opera fotografica divisa in 7 parti ritrae Kelley che emana una sostanza eterea dalle narici, imitando l’aspetto della fotografia spiritica d’epoca dei primi anni del XX secolo. La mostra includerà opere tratte da alcune delle prime e dinamiche installazioni di Kelley, come il progetto Monkey Island (1981-85) e l’ampio progetto Half a Man (1987-91), che introduce il suo lavoro con oggetti artigianali. L’artista considerava l’artigianato come un atto di resistenza contro il dominio della pittura e della scultura moderniste, che considerava intrinsecamente maschili. Giocattoli di seconda mano logori e spesso sporchi vengono lavorati in composizioni colorate e giocose come More Love Hours Than Can Ever Be Repaid e The Wages of Sin del 1987, e le fotografie Ahh… Youth! del 1991, conosciute soprattutto per la copertina dell’album Dirty dei Sonic Youth. A metà degli anni Novanta, Kelley gioca continuamente sulla reazione del pubblico al suo lavoro, esplorando l’idea delle teorie cospirative, il potere dell’immaginazione e il ruolo della memoria: la mostra culmine con le installazioni successive di Kelley, che hanno contribuito a portare alla luce memorie d’infanzia e desideri repressi. Uno dei punti salienti della mostra è la grande serie di Kandors, realizzata dal 1999 al 2011. Questi modelli illuminati della mitica casa perduta di Superman, ciascuno conservato in una campana di vetro, formano un paesaggio urbano spettrale che allude alle profondità psicologiche dell’iconico supereroe americano.
Per maggiori informazioni tate.org.uk.