Nei giorni precedenti la sfilata, le anticipazioni sui social media erano immagini delle modelle da bambine, e immagini di loro ad oggi. Si trattava di un’anteprima dei temi della collezione FW22: la memorizzazione, i ricordi e le citazioni di una storia di donne, un condotto dal passato al presente. La tradizione tramanda la cultura attraverso le generazioni, frammenti di narrazioni personali che compongono una storia.
Anche questa volta Miuccia Prada e Raf Simons si sono concentrati su accostamenti improbabili.
Il gioco di contrapposzioni è il cuore della collezione, non solo fra capi diversi, ma all’interno di uno stesso capo, con la combinazione di materiali e decorazioni: gli abiti tipicamente maschili si uniscono a capi femminili: trasparenti gonne lunghe e mini, abiti morbidi, e la manifattura sartoriale si incontrano per generare nuove forme. L’architettura dei capi modifica il loro rapporto con il corpo.
I capi pragmatici acquistano nuovo valore. Le proporzioni sono esagerate, in particolare negli abiti stile cappotto e per i trench oversize in pelle di colori accesi. Vengono proposte sofisticate giacche in shearling e cappotti prada con eco piume sulle maniche. Sempre presente il caratteristico grigio Miuccia; i motivi geometrici parte dell’heritage del brand si trasferiscono su maglioni jacquard, i dolcevita minimal alla Raf Simons si alternano ai nuovi tank top con il logo a triangolo.
L’iconico triangolo è anche la forma dei piccoli accessori, che si alternano a borse in pelle, in un’ampia gamma cromatica.
In sostanza, l’ideologia di Prada diventa un’etimologia della bellezza. Ed è questo, fondamentalmente, il lavoro della moda: il processo di definizione del significato della bellezza per chi vive l’oggi.
“ Vuoi vivere ancora, lasciarti ispirare. E imparare dalle vite degli altri. ”
” Penso ai momenti rivoluzionari nella storia di Prada, e li richiamiamo…Non realizziamo mai riproduzioni letterali, ma vi è sempre una riflessione su qualcosa che conoscete, un linguaggio di Prada. “