TRAVEL: THE SUPERB AWAKENED
Liguria
August 5th, 2023
Sappiamo dal Calvino de “Le città invisibili” che Genova è la città che contiene in sé tutte le città del mondo. Sappiamo dai numeri alcune cose essenziali, che riguardano anche la Liguria intera: che ha il maggiore numero di anziani d’Europa e quindi il tasso di natalità di gran lunga più basso a livello nazionale, che ha altissime ricchezze nelle mani di poche famiglie (alcuni sono patrimoni che arrivano dal Cinquecento). Sappiamo che qui, a partire dalla metà degli Ottanta, il tempo si è fermato, fatta salvo l’apertura al mare dell’Expo 1992 che portò un blockbuster come l’Acquario. Eppure. Eppure bisogna sapere leggere le correnti sottili, che poi sono quelle che alla lunga provocano smottamenti definitivi. Il turismo branché ha già scoperto la città da tempo, e questo è un fatto (e ora sono arrivati tutti gli altri). Perché il congelamento di questi luoghi ha prodotto il fascino di un tempo senza tempo. Tanto che sta iniziando a far smuovere in modo per ora puntiforme, per esempio, il mercato immobiliare (il metro quadro cittadino e’ sempre il più basso d’Italia). Arriverà a breve l’alta velocità da e su Milano, 50 minuti di viaggio- al posto delle attuali due ore- che nell’immaginario stanno iniziando a fare percepire Genova come la Venice/Santa Monica/Lisbona della Lombardia. Per questo fotografi, artisti, mover&shaker milanesi e internazionali stanno comprando ampi appartamenti in città, specie nella zona di Castelletto o nella collina di Sant’Ilario, o giù sotto, sul mare, a Nervi. Quest’ultima è la crionizzata ultima porzione della città, una sorta di unicum con la Riviera di Levante. Sta iniziando incredibilmente a risvegliarsi.
L’Italia wow sta scoprendo in modo molto rapido le spiagge striate da rocce antichissime, stratificate, così come i favolosi Bagni Scogliera, con gli ombrelloni piantati sulla roccia e con highlander mai visti altrove che da millenni giocano con lo stesso calcetto. Lì vicino, l’Albergo Villa Bonera, proprio perché irrealmente fanè, sta diventando il preferito delle migliori menti di alto design streetwear nazionali. A proposito: iniziando a scorrere verso i vari golfi, si vede ciò che mai si sarebbe immaginato: la trasformazione di questa landa pietrificata (dal punto di vista umano) in una costa sportiva quasi irreale. Un grande spot surf, in particolare. Considerando che i primi a portarlo in Italia sono stati i leggendari fratelli Fracas a Bogliasco (nda, il paese a pochi metri da Nervi), con una ricerca fatta in casa che parte dal 1975. Roba da matti. Da lì una luce sexy piano piano e’ arrivata a Recco. Qui da 12 anni è montata un’onda di surfer- di ogni genere- che hanno cambiato la composizione sociale e demografica della città: vecchi e fantastici camioncini Volkswagen da tutta Europa sbarcano finalmente bellezze toniche, beach bunnies incluse, ragazzi/e mollano tutto per venirci a vivere… l’inimmaginabile. Questa mutazione da luogo di riscaldamento e svernamento di anziani verso una fresca economia active sta prendendo sostanza in tutta la zona. Il lungomare di Corso Italia a Genova beccherà una bella pacca con il nuovo Piazzale Kennedy, ovvero una nuova grande zona/parco verde di accesso ai 12 chilometri di Waterfront in veloce costruzione.
Su tutto spicca una infinita pista da corsa e ciclistica lungo l’acqua, e poi passeggi e porticcioli, e case, costosette, disegnate (come tutto il progetto) dallo studio di Renzo Piano. In assoluto, stiamo parlando di una botta a più dimensioni- capirete bene- tutta spontanea o planata da fuori. E possiamo pure aggiungerci la scoperta delle realtà enogastronomiche liguri finora poco diffuse (è forse la cucina a basso impatto calorico tra quelle regionali, destinata per questo ad una esponenziale diffusione futura), con nuovi mattissimi vinicoltori che stanno ricreando tradizioni perfidamente sepolte. Se questa rete di ragno finalmente avverrà fino in fondo, ci troveremo di fronte ad un vero e proprio caso di mutazione di una grande area metropolitana urbana e periurbana. Troppo, forse. Al punto che inizia a serpeggiare quasi una forma nostalgica per la palude precedente. Perché per qualche strano motivo, Genova ha delle similitudini alla Roma descritta dall’ottimo saggio di Valerio Mattioli, “Remoria”, che descriveva una battaglia oscura di un Remo niente affatto morto rispetto al Romolo che si aggiudicò la vittoria. “La Superba”, nel pieno senso della parola, che ha radici in città dal tempo di Andrea Doria, è ancora lì. Austera e attentissima. Fatta di vegliardi cattivissimi. Fatta di gente rivierasca altrettanto coriacea e conservatrice di ciò che esiste da sempre. Questo gigante spietato e niente affatto addormentato, che ha moltissimi addentellati in città e in Riviera, ad un certo punto si ergerà per certo, cercando di scrollarsi di dosso tutto questo. Vedremo.