MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

CASSI NAMODA

2023.02.17

Photography JESPER DAMSGAARD LUND
Interview MARYAM NASSIR ZADEH

“È una sorta di stile di vita per me stessa, credo che il radicamento sia essenziale per la natura umana anche se io credo di essere radicata e non, allo stesso tempo. E sto scegliendo io di vivere tutto ciò. Questo aspetto del viaggiare mi appartiene molto.” – Cassi Namoda

 

CASSI NAMODA IN CONVERSAZIONE CON MARYAM NASSIR ZADEH

 

MNZ Non vedo l’ora di parlare con te. Dove ti trovi ora? 

CN Attualmente sono a Malaga, in Spagna, e tra poche ore ho un volo per l’Irlanda.

MNZ É stato fantastico incontrarti, soprattutto nella fase iniziale della mia carriera e prima ancora che la tua iniziasse. C’era qualcosa di forte nel fatto che non eravamo ancora affermate e ci siamo puramente innamorate l’una dell’altra. Eravamo agli inizi ed era tutto così puro. 

CN Era la vera essenza di quel momento. Quando ti ho visto ho pensato che fossi una persona che avevo bisogno di conoscere, una persona estremamente unica. Sono sempre stata attratta da questo tipo di energia, come l’onestà, nella musica come in altre culture. Quando mi parlavi della tua esperienza personale nell’avviare l’attività, ho sempre pensato alla mia attività, in senso artistico. 

MNZ Eri così misteriosa e magica. Una vera forza di luce e creatività con tanta positività, i tuoi occhi brillavano. È così chiaro che quello che sei oggi è esattamente quello che eri fin dall’inizio. Hai lo stesso tipo di spirito e di energia, l’amore che sento: è tutto parte di te.

CN Avevo 22 anni, pensavo di vivere una vita creativa. È così umile che tu dica questo, non sono diversa da quella persona. Penso che la vera arte sia anche mantenere una sorta di mistero nel proprio modo di essere, nel mondo che ti interessa. Non credo che nella vita si debba rimanere ancorati a una sola idea. Non so chi sarò tra dieci anni, ma so per certo che sono un’artista. 

full look bottega veneta.

MNZ Il mistero e l’ingenuità sono gli elementi che spingono la gente ad avvicinarsi a te. All’improvviso hai iniziato a dipingere, e da allora è stato tutto molto chiaro e concreto. Sembra ieri, ma allo stesso tempo è passato tanto tempo. Puoi raccontarmi come hai sentito che questa era la tua vocazione? 

CN Hai parlato di questa autenticità, e del fatto di non sapere bene cosa fare, credo che quando si inizia qualcosa per la prima volta, che sia la maternità o lo studio di un’attività commerciale o i primi passi di una carriera o l’inizio di un nuovo hobby, ci sia una sorta di insicurezza e sia quasi un segreto. In quel periodo mi trovavo a Los Angeles, alcune dinamiche mi avevano portato lì, era un paesaggio molto diverso da quello a cui ero abituata. Non vedevo necessariamente un legame con la città, e per certi versi ero un po’ alienata. Avevo molto tempo libero, quindi mescolavo un paio di lavori, personalmente credo che se ti annoi, sei anche noioso. Io trovo sempre qualcosa da fare. La persona che frequentavo in quel periodo era un grande artista e passavo ore e ore con lui in studio a dipingere, ed era bellissimo e rigenerante. Ho sempre pensato che sarei stata un’artista.

MNZ Quella è stata la prima volta che hai dipinto? O dipingevi anche da bambina?

CN Sempre! Mi sarebbe piaciuto frequentare una scuola media o superiore specializzata, ma sono andata in una specie di collegio in Africa occidentale dove l’arte non era assolutamente centrale e poi in una specie di scuola internazionale-americana in Uganda e nessuno di questi istituti aveva programmi molto incentrati sull’arte. Ho iniziato a orientarmi verso la fotografia e la cinematografia… ma sapendo che in me c’era un profondo desiderio di dipingere. Dopo la scuola mi sedevo sul mio balcone e dipingevo essenzialmente paesaggi. Ci sono voluti quasi 10 anni per tornare a dipingere, è stato come incontrare di nuovo me stessa.

MNZ È una cosa così speciale e potente, molto profonda. Io ho studiato gioielleria e poi quando ho scoperto i tessuti, è stato tutto molto inaspettato. È un po’ come la tua storia: a volte le cose arrivano al momento giusto e sembrano essere così naturali. Quando hai capito che era arrivato il tuo momento?

CN Sapevo cosa fare con il potere e l’energia che avevo, ed è diventato super catartico per me, per la mia anima e per la mia mente. Sono diventata maniaca dei dettagli, anche se ero completamente ingenua. Dipingevo molti colori su carta e ricordo che la gente iniziava a chiedermi di mostrare i miei lavori, tu e i miei amici mi avete davvero sostenuto. Credo di aver capito che dovevo raccontare una storia. Credo che la mia abilità specifica sia la pittura, con la sua essenza e la sua narrazione. È una sfida per me. 

MNZ È chiaro che tu sia in una sfida perché si vedono molti progressi. Ti sembra sia tutto come ieri o che ci sia stato un viaggio profondo? 

CN Credo che ora sia come se fosse passato un po’ di tempo. Perché mi rendo conto di ciò che sta accadendo e sembra che mi manchi quel tempo iniziale. 

MNZ Quale parte del tempo? 

CN Mi manca quel periodo in cui non c’erano pressioni e critiche. Penso che essere un’artista donna sia molto difficile. Mi sentivo in un certo senso protetta, mentre ora sono vulnerabile e devo occuparmi della mia carriera. Non si può solo creare il proprio lavoro, ma anche pensare a tante cose intorno. C’è stato un periodo in cui non sentivo nessuna di queste cose. Anche se sono felice di dipingere, a volte mi devo chiedere se continuo a farlo solo perché è quello che gli altri si aspettano da me. Voglio esplorare di più e anche se lo faccio a volte vengo criticata. Essere bravi significa essere coerenti o essere capaci di essere flessibili? Qualsiasi cosa tu faccia è magica, ed è questo che mi interessa. Mi piace vivere il presente.

High malaria: Marias respite, 2022.
The world is not what exists but what happens, 2022.
Sad and stupid desires, 2022.

MNZ Essere bravi significa essere fedeli a se stessi più di ogni altra cosa, creare ciò in cui si crede. Stavo pensando a quanto sei centrata come artista, e ciò richiede molta dedizione: è per questo che sei dove sei oggi. Senti che il tuo lavoro possa andare in un’altra direzione rispetto alla pittura? 

CN Dipende, negli ultimi due mesi ho dato tutta la mia vita allo studio. Ho bisogno di vedere di più i miei amici, ho bisogno di vedere di più il mondo, ho bisogno di concedermi di più, di concedermi film, culture differenti, tempo con il mio cane. Credo che questa sia la vera arte, vivere. Non credo in una sorta di ego maschile, nell’idea che si debba stare nel proprio studio tutto il giorno e che questo sia l’unico modo per essere un’artista. C’è bisogno di separazione, di occhi nuovi, di conversazioni intellettuali. E bisogna anche essere disposti a ricevere e ad aprirsi. Penso di essere a un punto in cui ho bisogno di stare in studio quando so esattamente cosa sto facendo, e poi sto iniziando a vivere la vita nei miei termini. La maturità e la sicurezza di sé arrivano con l’età. Spesso questo può sembrare super vanitoso, ma come artista donna giovane si rischia di riceve una sorta di contraccolpo. “Non sembri un’artista”, ma che aspetto ha un’artista? Che aspetto deve avere un’artista? Io conosco la verità. E se guardo agli artisti che ci hanno preceduto, tutti hanno affrontato la vita con magia. 

MNZ Sento che siamo così fortunate a fare ciò che amiamo, ad avere passione per la nostra carriera. È complicato essere un’artista, c’è molta sensibilità ed emozione in quello che fai, e poi ci sono le richieste, le critiche, le scadenze. Quando dici che ti manca quel tempo passato, pensi che quello sia il vero momento in cui ti sei sentita in una sorta di fase meditativa? O l’ispirazione si presenta spesso anche durante la pratica del lavoro? 

CN L’universo che ho vissuto credo che si sia presentato a molti altri artisti. Quando sono in studio sono felice, vado lì ma ho bisogno di essere riposata. So che quando mi sento stanca non lavoro per il mio io più puro e vero, ma solo per una sorta di urgenza di fare qualcosa. È così incredibile poter creare…

MNZ Sento che nel tuo spazio c’è tanto supporto del mondo, quindi ha senso che sia uno spazio sicuro per te. Il rumore e il disturbo che senti, viene dall’esterno?

CN Ora dipingo di notte, quindi il mio orario di lavoro inizia intorno alle 17/18 e vado avanti fino alle 2 del mattino. È un momento tranquillo, niente e-mail, nessuno di quei momenti di cui abbiamo appena parlato con voci esterne… Prendo la notte come una sorta di momento sacro, per dipingere davvero con spirito. È fantastico per la mia salute mentale, credo si tratti anche di conoscere una parte spirituale di me stessa. Credo che si debba trovare l’equilibrio giusto per creare il lavoro migliore, sia che si debba andare in Europa per del tempo o altro. Sono stata qui per un mese e tutto questo silenzio mi è stato davvero utile, sono riuscita a sedermi con me stessa. Ho recuperato tutte le mie energie e ora sono pronta a tornare in studio. È come una rinascita, in termini di intenzioni. 

 

Leggi l’intervista completa sul numero di Febbraio, Issue 61.

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