MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

SIDUATIONS

2020.05.06

Portrait SIDUATIONS
Interview PAIGE SILVERIA

Come l’approccio di Siduations abbia creato un nuovo modo di comunicare.

PS Come è nato Siduations?
SP  È nato quando mi sono trasferito a Los Angeles circa quattro anni fa ed avevo molto tempo libero. È vero quello che dicono sulla noia: alimenta la creatività. Così mi sono detto che avrei potuto fare diverse cose, come imparare una nuova abilità o forse avrei potuto lavorare per una società di graphic design. Decisi di iniziare da Photoshop. Guardavo i tutorial e giocavo. Iniziai a mandare le immagini che realizzavo ai miei amici invece di mandar loro un messaggio dicendo: “Ciao, vorrei che tu fossi qui”. Ho accumulato così tante immagini che non volevo postare sul mio profilo personale perché sarebbe stato un approccio casuale. Così aprii un account privato su Instagram ed invitai miei amici.
PS  Il tuo seguito è proliferato!
SP  È stato così inaspettato. Stavo solo scherzando. Non era intenzionalmente incentrato sulla moda, tuttavia avendo lavorato nel settore, molti dei collage realizzati erano proprio per amici del mondo moda. Quelle persone hanno iniziato a ripostare le mie immagini, e tutto ha preso forma. Quando poi la gente ha iniziato a chiamare fashion meme le mie foto, ho dovuto cercare la parola meme per capire cosa significasse. Ancora non comprendo da dove l’abbiano presa. Semmai, sono solo delle simulazioni di editoriali che vorrei fotografare. Era il periodo delle elezioni del 2016, quindi invece di esprimere le mie frustrazioni con le parole, giocavo con le immagini. Diventò una sorta di moda politica anche se con il senno di poi, avrei dovuto affinare la moda e lasciare fuori la politica.
PS  Perché?
SP  Da allora ho smesso perché mi sembrava solo di alimentare le polemiche. Se ti piace un politico, non ho intenzione di convincerti del contrario. Una volta ogni tanto, dedico ancora un post alla politica, ma dopo un po’ lo elimino. Non voglio buttare benzina sul fuoco. Faccio del mio meglio per mantenere un profilo neutrale. Non voglio che sia una cosa troppo seria. Tuttavia, cerco di essere aggiornato, facendo riferimento a quello che propone la TV, i notiziari o i giornali. Anche se è davvero difficile perché se non pubblichi qualcosa subito, sei già una notizia vecchia.

PS  Qual è l’obiettivo del tuo lavoro?
SP  Mi sono reso conto che quello che sto facendo, e quello che ho fatto per tutta la mia vita è solo cercare di dare un senso alle cose. Cercare di unire le persone. Perché dobbiamo separare l’alta moda dal mondo reale? Perché la gente pensa che sia così elitista? Il lavoro dello stilista è quello di vestire le persone. Lo scopo di Siduations è unire l’alto e il basso. Raccontare lo street style delle persone comuni. Alcuni pensano che sia divertente altri invece, lo hanno criticato duramente. Perché la gente non può appartenere al mondo della moda? Perché non può indossare un certo tipo di abbigliamento in ufficio o in classe? Perché lo troviamo divertente? Perché pensiamo che non appartengano a questo ambiente?
PS  Il tuo lavoro evidenzia le disparità sociali.
SP  Sì, assolutamente. Quando ho aperto l’account le disparità etniche, sociali e politiche erano molto accentuate… le mie immagini riunivano tutte queste persone nello stesso contesto. È come nelle foto di street style, quando durante la settimana della moda la gente si veste e va in giro per le strade. Nella quotidianità, invece, è strano vedere le persone vestite in modo particolare.
PS  Mi manca l’idea che le persone si vestano più accuratamente prima di uscire di casa, le donne con cappelli e guanti. Uomini con camicie stirate e scarpe lucide. Quel senso di orgoglio, di cerimonia e di etichetta.
SP  Esatto, perché non può essere una cosa di tutti i giorni? Devo ammettere che è davvero entusiasmante ricevere così tanti likes. Sono stato catturato dalla trappola di Instagram!
PS  Questo è comprensibile.
SP  Sì, ma nessuno lo ammetterà! Devo dire che anche io sono influenzato dai like e dai commenti che ricevo. Riescono a farmi cambiare idea su come pubblicare l’immagine successiva. Li prendo tutti a cuore. Alcuni post, ricevono dei commenti davvero severi. Sono reputati offensivi, anche se quell’analisi non corrisponde al mio modo di vedere le cose. Tuttavia è interessante avere prospettive diverse. Come Bella Hadid con un vestito da infermiera in una casa di riposo assieme a una donna anziana e il suo deambulatore. La gente commentava: “È da squilibrati. Quella donna sta chiaramente soffrendo”. E rispondeva: “Beh, Bella, l’infermiera è lì per aiutarla!”
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PS  Perché alcune persone devono scegliere una reazione negativa quando quella positiva è altrettanto valida?

ARTWORK BY SIDUATIONS.

SP  Esatto, io cerco di essere selettivo rispetto ai commenti che prendo a cuore. Alcuni criticano la mancanza di diversità etnica delle ragazze che pubblico. Tuttavia, io utilizzo molte etnie e se qualcuno cerca di criticarmi per cose di questo tipo, di solito rispondo ai commenti mettendoli in riga. Comunque apprezzo leggere diverse opinioni.
PS  Credi che l’attuale crisi dovuta al coronavirus influenzerà il mondo della moda?
SP  Ho avuto questa conversazione sul futuro della moda recentemente. In questo momento, c’è molto streetwear di lusso, hypewear. I loghi e le it-bag, ostentano ricchezza. Credo che la gente si esporrà di meno. Tante persone sono morte. Altrettante sono rimaste senza lavoro. L’ultima cosa che si vuole fare è ostentare il proprio abbigliamento in pubblico o su Instagram. Bisogna essere prudenti. Credo che questo cambierà l’industria del lusso, e che osserveremo un minore utilizzo del logo. In questo momento siamo annoiati e stiamo cercando di capire cosa sta succedendo nella nostra vita. Più a lungo restiamo in una condizione di raccoglimento, però, più diventeremo creativi.
PS  Come pensi che influirà sulla comunità creativa? Qual è il suo futuro?
SP  Se questa pandemia mi ha insegnato una cosa, è che il proverbio “La necessità è la madre dell’invenzione” è proprio vero; i creativi troveranno nuovi modi per esprimersi indipendentemente dalla situazione in cui si trovano. Chi avrebbe mai pensato che fotografi e stylist avrebbero scattato le modelle a distanza attraverso FaceTime? Credo che il futuro andrà verso questa direzione e scopriremo nuovi mezzi innovativi per produrre arte. Inoltre, vedo emergere da questa pandemia una nuova ondata di creativi, che forse neanche avevano idea di esserlo. Spero che le persone dedichino questo tempo di riflessione collettiva a sognare ad occhi aperti e ad imparare cose nuove, invece di andare nel panico o nel terrore. Attualmente, dato che non ho scadenze, sto sperimentando con app per l’editing delle immagini come Adobe After Effects e con una macchina fotografica. Chissà, forse ne uscirò fotografo!
PS  Cos’altro hai imparato, riguardo alla nostra condotta e come migliorare il nostro futuro?
SP  Penso che sia essenziale non giudicare in modo affrettato. Ad esempio sui social, le persone sono immediate e non si prendono il tempo per pensare. Dovremmo essere più consapevoli di ciò che pubblichiamo, delle immagini e dei commenti. Le cose a volte sono davvero veloci. A volte penso: “Oh, sono solo i social media, non è la realtà”. Eppure sta diventando sempre più reale. Dobbiamo essere più consapevoli nei confronti delle altre persone. Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza. In ogni caso, tutti dovremmo essere più attenti e consapevoli di ciò che facciamo.
PS  Parliamo ancora del tuo background. Hai fatto tante esperienze entusiasmanti. Parlami del lavoro con Harmony Korine. Com’è stato?

“La necessità è la madre dell’invenzione” è proprio vero; i creativi troveranno nuovi modi per esprimersi indipendentemente dalla situazione in cui si trovano.

– Siduations

SP  Ci conoscevamo prima dell’uscita del film. Eravamo amici e frequentavamo il Washington Square Park, il giro degli skaters, Chloë [Sevigny], ecc. Eravamo solo adolescenti che passavano il tempo insieme. E poi, all’improvviso, tutto questo ha preso forma con il film. Non potevamo prevederlo. Io volevo solo sapere di più su quello che stava facendo e volevo aiutarlo nel fare quello di cui aveva bisogno. Abbiamo stabilito delle regole e cos’ via… Ho avuto cosi tante e diverse vite lavorative. Ho lavorato per Paper Magazine, iniziando come stagista. La scuola che frequentavo promuoveva soprattutto attività sul campo, più che quelle in classe. Ricevevamo crediti in inglese per la trascrizione di interviste, crediti in arte per aver aiutato in un servizio fotografico, ecc. Dopo aver lasciato Paper, sapevo come fare tante cose diverse. La costante di tutti i lavori che ho fatto, è che sono stato curioso di scoprire ed imparare qualcosa che non conoscevo. Lo stesso vale per il fashion design e le pubbliche relazioni. Avevo le mie aziende. Ed è successo tutto in modo naturale. Quindi, non è stato molto difficile lasciare tutto per trasferirci a Los Angeles. Non avevo dovuto investire quattro anni di college per arrivare dov’ero… non so se mi spiego.
PS Sembra che ogni fase della tua vita sia stata così, un’evoluzione molto naturale.
SP  Mi piace immergermi nelle cose che amo. Ciò di cui ho paura è di fare troppo, mentre dovrei limitarmi a una sola professione. Mi lascio coinvolgere in troppe attività. Continuo ad evolvere, e mi piace, ma mi fa anche stressare. Ho bisogno di stabilità, capisci?
PS  Alcune persone sono destinate a fare la stessa cosa per tutta la vita. Ma, per molti creativi e per persone come te, che sono interessate e naturalmente orientate in molteplici direzioni, ogni esperienza influenza e rafforza la successiva. Tu ti stai sviluppando nel settore.

ARTWORK BY SIDUATIONS.

SP  Non ci avevo mai pensato prima, ma, oltre ad essere un creativo, tutte le cose che ho fatto hanno un aspetto in comune: la narrazione. È il mio modo di comunicare con le persone senza farlo letteralmente, verbalmente. È tutta la vita che faccio fatica a parlare con le persone. I miei genitori sono emigrati dalla Thailandia, ed essendo gay, non sapevo come funzionassero le cose. Non sapevo proprio come esprimermi. Non mi sono stati dati gli strumenti giusti per farlo. I miei genitori non conoscevano la cultura americana. Così ho vissuto immerso nella mia immaginazione, creando storie e guardando molta TV per imparare come vivessero le altre famiglie americane. Tutta la mia vita è stata incentrata sul cambiare la narrazione, ed è probabilmente per questo che sono attratto da questi lavori creativi. Voglio trovare la storia e raccontarla. Con Siduations, potete vedere il mio processo di riflessione sui temi di oggi. Sono io che racconto una storia. Ecco perché mi sono avvicinato alla moda. Sei tu a raccontare la storia che crei, proprio in base ai diversi capi d’abbigliamento che indossi. Da bambino disegnavo i miei fumetti, il mio mondo e da ragazzo ho preso lezioni di fotografia. Quindi, in un certo senso, con Siduations, sto compensando il fatto di non essere mai diventato un fotografo. Creo degli storyboard, le immagini sono bozzetti preparatori per un film o una serie fotografica che voglio realizzare. Ma non so usare una macchina fotografica e non ho il budget per assumere un team. Quindi la cosa migliore è: usare Photoshop!

ARTWORK BY SIDUATIONS.

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