Incentrata sui diritti LGBTQ+ e guidata dal desiderio di esplorare e di esporre, l’ultima canzone di Tillmans trova una sfida colma di speranza di fronte a un futuro incerto e minaccioso. Si può sentire la sua voce vacillare leggermente mentre ammonisce l’ascoltatore (e forse anche se stesso) a “tenere duro, essere forte, essere forte”. Il suo canto delicato di questo semplice verso mostra la sua riluttanza a dispensare istruzioni assolute. Il titolo della canzone – che l’autore ripete per tutto il contagioso ritornello, insieme alla frase “no turning back the clocks” – diventa non tanto una dichiarazione di fatto quanto una dichiarazione di resistenza, una chiamata a gran voce in un momento in cui tanti orologi vengono riportati indietro.
“Ho realizzato questa canzone aggrappandomi a uno spirito di speranza in tempi allarmanti, quando in molti Paesi del mondo i diritti civili, i diritti delle donne e i diritti LGBTQ+ vengono messi in discussione e sempre più spesso annullati. Alcuni dipingono un quadro roseo del passato dimenticando che molte persone semplicemente non erano libere e le disuguaglianze erano dilaganti. Quando ho pensato a queste visioni del passato, mi è venuto in mente il ritornello “no turning back the clocks”, pensando in modo solidale: “Non possiamo assolutamente voler tornare a quei tempi, per quanto possiamo sentirci nostalgici di alcune parti di essi”.