PALAIS DE TOKYO

2024.10.18

Il Palais de Tokyo di Parigi presenta una nuova stagione di exhibition ricca di ricerca, riflessioni e relazioni. Porta in scena pratiche e creazioni differenti.

Tituba, qui pour nous protéger?

Palais de Tokyo, Paris

From October 17th, 2024 until January 5th, 2025

 

 

Tituba, qui pour nous protéger? è una mostra collettiva che invita undici artisti provenienti da Francia, Gran Bretagna e Nord America con traiettorie diasporiche caraibiche e africane a riunirsi intorno a una meditazione sulle relazioni tra lutto, memoria, migrazione e ancestralità. La mostra riflette più specificamente sul ruolo quotidiano svolto dai nostri cari perduti, dai nostri ricordi, dai nostri miti, dai sogni e dall’invisibile come protettori spirituali e amici immaginari. Riunendo pratiche diverse tra cui scultura, film, fotografia, pittura e installazione, Tituba, qui pour nous protéger? presenta narrazioni che giocano su una scala sia intima che collettiva, transgenerazionale e storica, ma anche simbolica e materiale. Il romanzo Moi, Tituba, sorcière noire de Salem (1986) di Maryse Condé funge da punto di partenza per la mostra. In un gesto poetico e sororale, il personaggio eponimo di Tituba è qui invocato come figura di protezione, e la mostra intreccia creazione artistica e letteraria.

Abigail Lucien, A song of ascents, 2020. Soap, enamel, chicken foot, beeswax, rebar. Photo credit: Dev Hein.
opening image: Naudline Pierre, Elemental Forces, Acrylic ink, acrylic paint, and oil pastel on arches paper, 2022. Courtesy of the artist and James Cohan Gallery, New York, 2024. 
Photo credit : Phoebe d'Heurle.
Monika Emmanuelle Kazi, Le mariage de, 2023. Courtesy Philipp Zollinger.

Malala Andrialavidrazana. Figures

Palais de Tokyo, Paris

From October 17th, 2024 until January 5th, 2025

 

 

Quest’anno, il Palais de Tokyo di Parigi affida la Grande Verrière e le sue pareti curve a Malala Andrialavidrazana. Dal 2015, Malala sviluppa le sue Figures, fotomontaggi digitali creati utilizzando archivi iconografici principalmente del XIX e XX secolo, che mettono in luce gli immaginari della modernità: l’espansione del capitalismo, la nascita della globalizzazione attraverso il colonialismo, la circolazione accelerata di beni e immagini e l’estrazione di risorse naturali. Per questa mostra, Andrialavidrazana rimodella i suoi fotomontaggi digitali in una nuova proposta su scala architettonica: il progetto al Palais rappresenta sia una mostra personale – la prima in un’istituzione pubblica a Parigi – sia una retrospettiva che include nuovi lavori. Le figure di Malala Andrialavidrazana assomigliano a mappe geografiche sulle quali si sovrappongono rappresentazioni tratte da francobolli, banconote, stampe, pubblicità e altre fonti iconografiche selezionate dall’artista: se il collage è un’arte del conflitto, che mette insieme realtà multiple e contraddittorie, allora la mappa è il prodotto di meccanismi di conoscenza e potere situati sia nella storia che nella geografia.

Malala Andrialavidrazana, Figures 1853, Strata, 2023.

“Chi sta parlando?”  e “Da dove sta parlando?” sono le domande che inevitabilmente sorgono spontanee durante la contemplazione dei suoi lavori. Per l’occasione, il Palais de Tokyo collabora con il Fonds Yavarhoussen e con l’artista per creare uno strumento di mediazione interattiva che permetterà al pubblico di scoprire le fonti iconografiche di ogni opera.

Malala Andrialavidrazana, Figures 1937, Lignes télégraphiques et sous-marines, 2018.
Malala Andrialavidrazana, Figures 1883, Reference Map for Business Men, 2019.
Malala Andrialavidrazana, Figures 1905, Magnetic Parallels, 2022.
Malala Andrialavidrazana, Rolling Figures 2.0, 2022.
FOLK SONGS

2025.11.07

La nuova mostra di Richard Prince, Folk Songs, sembra un disco suonato al contrario, una colonna sonora visiva del suo stesso mito. L’artista abbandona la sua ironia elettrica per qualcosa di più intimo, acustico, umano. Bill Powers dà voce a questo capitolo recente, tracciandone il profilo come un ritratto e una playlist di un immaginario inquieto.

JEWELRY

Art Deco Revival

2025.11.06

Van Cleef & Arpels celebra l’eleganza senza tempo in un museo che è esso stesso protagonista. Un viaggio tra epoche e culture, dove l’Art Deco prende vita nel dialogo tra architettura e maestria orafa.

Friedrich Kunath

Aimless Love

2025.11.05

Friedrich Kunath si incontra con Bill Powers in una conversazione che sfuma il confine tra arte e confessione. Il loro scambio diventa un’esperienza nostalgica attraverso ricordi, humor e malinconia, tracciando il terreno emotivo della mostra più personale di Kunath fino ad oggi, Aimless Love.

DANIEL ARNOLD

You Are What You Do

2025.11.04

Con il libro You Are What You Do, nel teatro incessante delle strade di Manhattan, Daniel Arnold dà forma a un racconto di ironia e compassione, dove ogni gesto, ogni volto e ogni ombra contribuiscono a un mosaico che restituisce la città non com’è, ma come si sente.

ISSEY MIYAKE

TYPE-XIII Eugene Studio project

2025.10.27

A Parigi, la collaborazione fra A-POC ABLE ISSEY MIYAKE ed Eugene Kangawa apre una finestra sensoriale tra sperimentazione tessile, installazione e arte della luce, la mostra invita il pubblico ad attraversare superfici che raccontano la memoria e il tempo.