Tituba, qui pour nous protéger?
Palais de Tokyo, Paris
From October 17th, 2024 until January 5th, 2025
Tituba, qui pour nous protéger? è una mostra collettiva che invita undici artisti provenienti da Francia, Gran Bretagna e Nord America con traiettorie diasporiche caraibiche e africane a riunirsi intorno a una meditazione sulle relazioni tra lutto, memoria, migrazione e ancestralità. La mostra riflette più specificamente sul ruolo quotidiano svolto dai nostri cari perduti, dai nostri ricordi, dai nostri miti, dai sogni e dall’invisibile come protettori spirituali e amici immaginari. Riunendo pratiche diverse tra cui scultura, film, fotografia, pittura e installazione, Tituba, qui pour nous protéger? presenta narrazioni che giocano su una scala sia intima che collettiva, transgenerazionale e storica, ma anche simbolica e materiale. Il romanzo Moi, Tituba, sorcière noire de Salem (1986) di Maryse Condé funge da punto di partenza per la mostra. In un gesto poetico e sororale, il personaggio eponimo di Tituba è qui invocato come figura di protezione, e la mostra intreccia creazione artistica e letteraria.

opening image: Naudline Pierre, Elemental Forces, Acrylic ink, acrylic paint, and oil pastel on arches paper, 2022. Courtesy of the artist and James Cohan Gallery, New York, 2024. Photo credit : Phoebe d'Heurle.

Malala Andrialavidrazana. Figures
Palais de Tokyo, Paris
From October 17th, 2024 until January 5th, 2025
Quest’anno, il Palais de Tokyo di Parigi affida la Grande Verrière e le sue pareti curve a Malala Andrialavidrazana. Dal 2015, Malala sviluppa le sue Figures, fotomontaggi digitali creati utilizzando archivi iconografici principalmente del XIX e XX secolo, che mettono in luce gli immaginari della modernità: l’espansione del capitalismo, la nascita della globalizzazione attraverso il colonialismo, la circolazione accelerata di beni e immagini e l’estrazione di risorse naturali. Per questa mostra, Andrialavidrazana rimodella i suoi fotomontaggi digitali in una nuova proposta su scala architettonica: il progetto al Palais rappresenta sia una mostra personale – la prima in un’istituzione pubblica a Parigi – sia una retrospettiva che include nuovi lavori. Le figure di Malala Andrialavidrazana assomigliano a mappe geografiche sulle quali si sovrappongono rappresentazioni tratte da francobolli, banconote, stampe, pubblicità e altre fonti iconografiche selezionate dall’artista: se il collage è un’arte del conflitto, che mette insieme realtà multiple e contraddittorie, allora la mappa è il prodotto di meccanismi di conoscenza e potere situati sia nella storia che nella geografia.

“Chi sta parlando?” e “Da dove sta parlando?” sono le domande che inevitabilmente sorgono spontanee durante la contemplazione dei suoi lavori. Per l’occasione, il Palais de Tokyo collabora con il Fonds Yavarhoussen e con l’artista per creare uno strumento di mediazione interattiva che permetterà al pubblico di scoprire le fonti iconografiche di ogni opera.
