MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

DAYDREAM

2024.04.04

Testo di Francesca Fontanesi

Nel nuovo percorso presso la Guy Hepner di New York ogni pezzo ha una sua potente identità, e allo stesso tempo contribuisce a una diversa narrazione della mostra.

The Pink Lemonade, un progetto curatoriale fondato dall’artista italiano Francesco Vullo su Instagram nel 2016, è salito rapidamente alla ribalta come una delle piattaforme artistiche più influenti sui social media, vantando una comunità di 2,5 milioni di follower da tutto il mondo. Nato con la missione di democratizzare l’arte e la cultura visiva, The Pink Lemonade ha creato uno spazio che non celebra soltanto artisti e fenomeni culturali, ma li rende accessibili al pubblico virtuale di tutto il mondo. Dopo otto anni di curatela online, The Pink Lemonade presenta Daydream come prima mostra fisica a New York: ospitata da Guy Hepner, la mostra presenta artisti le cui opere riformulano le nostre esperienze quotidiane, offrendo agli spettatori nuove prospettive sulla realtà. Daydream sfida gli spettatori a riconsiderare la comprensione del mondo che li circonda, presentando una selezione curata di opere d’arte che mescolano vari mezzi e tecniche, tra cui fotografia, scultura, pittura, arte tessile e installazione: si parte da Kerry Skarbakka e la serie The struggle to right oneself, un brivido che non trova conclusione e si protrae senza fine in quel momento unico immortalato. Il fotografo ha realizzato questi scatti che lo ritraggono sospeso in quell’istante di mezzo tra l’equilibrio e l’atterraggio, in cui si perde contatto con la terra ferma durante una caduta. Da un albero, da un palazzo, nella doccia, da una scala, da una roccia. L’esistenza umana immortalata nel gesto più comico del mondo che diventa metafora della vita, dove in un ciclo senza fine si cade e ci si rialza con nuove responsabilità.

Kerry Skarbakka, Shower, 2005. Copyright the artist.

“Possiamo trovare oggetti ordinari replicati con materiali preziosi, altri che interagiscono con situazioni di equilibrio impossibili o che danno forma a forme astratte che risuonano di una fisicità libidinosa. Ogni pezzo ha una sua potente identità, e allo stesso tempo contribuisce alla diversa narrazione della mostra”.

– Francesco Vullo

Eliana Marinari,Flower Symphony n.2. Copyright the artist.

Gli oggetti quotidiani vengono trasformati, liberandosi dei loro significati convenzionali e invitando il pubblico a toccare con mano i confini tra realtà e immaginazione.  Fondata nel 2000, Guy Hepner è specializzata nella presentazione di opere all’avanguardia di artisti emergenti e affermati. Oltre a una particolare attenzione per gli artisti del gruppo Blue Chip, la galleria gestisce un ampio programma di mostre per artisti emergenti: in Daydream promette di affascinare il pubblico con i suoi pezzi innovativi e stimolanti attraverso una serie di opere di artisti come Jeff Muhs, che nei suoi dipinti sfrutta ed esplora processi fisici naturali come il caos, la forza di gravità e la dinamica dei fluidi; Suzanna Scott, la cui pratica è volta a esaminare le intersezioni dell’esistenza all’interno del corpo umano; Eliana Marinari, che si scontra con gli studi scientifici dimostrando la qualità illusoria della percezione visiva, mettendo in discussione la verità del visibile; ma anche Francesco Vullo, Andrew Orloski, Nøne Futbol Club, Leeah Joo, Josh Callaghan, Brock Davis e Kerry Skarbakka.

IMMAGINE DELLA MOSTRA “DAYDREAM”, GUY HEPNER, NEW YORK. COURTESY GUY HEPNER.
IMMAGINE DELLA MOSTRA “DAYDREAM”, GUY HEPNER, NEW YORK. COURTESY GUY HEPNER.
IMMAGINE DELLA MOSTRA “DAYDREAM”, GUY HEPNER, NEW YORK. COURTESY GUY HEPNER.
IMMAGINE DELLA MOSTRA “DAYDREAM”, GUY HEPNER, NEW YORK. COURTESY GUY HEPNER.

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2024.07.11

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CULTURE

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Hermès

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