Pippa Garner da sempre si oppone ai sistemi di consumismo, marketing e spreco attraverso un ricco corpus di opere che comprende disegni, performance, sculture, video e installazioni nel corso di quattro decenni di carriera. Il suo approccio senza compromessi alla vita e alla pratica artistica le ha permesso di interagire con il mondo dell’illustrazione, dell’editoria, della televisione e dell’arte senza mai esserne completamente assorbita. Garner ha iniziato la sua attività negli anni Sessanta, quando studiava come membro del dipartimento di Transportation Design dell’Art Center, in California, con l’obiettivo di diventare car designer: era l’epoca delle Muscle Cars e le automobili superavano i limiti dell’assurdo. I veicoli venivano progettati per attrarre i desideri più elementari – sesso e sicurezza – e, per questo motivo, si esagerava con il peso e le dimensioni. Nata a Chicago, Illinois, Garner oggi vive e lavora a Long Beach, in California.
“Mi affascinano le strane forme di mobilità umana. Penso alla portantina, utilizzata a Londra fino alla fine del XIX secolo. A quanto pare, le strade erano così sporche che i ricchi assumevano qualcuno che li portasse per strada”.
L’inizio della pratica pubblica di Garner può essere ricondotto al periodo in cui prestò servizio nell’esercito americano durante la guerra in Vietnam e agli anni che seguirono. Arruolata mentre lavorava alla catena di montaggio di uno stabilimento automobilistico, Garner fu trasportata in Vietnam nel 1966 con l’incarico di soldato semplice: fu assegnata al 25° Fanteria, l’unica divisione con un Combat Art Team (CAT). Venuta a conoscenza di questo programma – che incaricava gli artisti militari e civili di documentare la guerra sotto forma di schizzi, illustrazioni e dipinti da raccogliere da parte dell’Esercito degli Stati Uniti –Garner negoziò una posizione nel gruppo, e questo le permise di trascorrere il tempo praticando una nuova forma d’arte: la fotografia. Utilizzando macchine fotografiche giapponesi acquistate a Saigon, Garner iniziò a scattare.
Queste immagini mostrano l’ossessione per quei soggetti che occuperanno l’interesse di Garner per tutto il resto della sua vita: veicoli di trasporto, architettura e design urbano, scene di strada spontanee, bizzarri cartelli stradali, autoritratti satirici e sensuali, moda androgina e animali domestici.
La sua pratica fotografica, che sta ricevendo solo ultimamente una rinnovata visibilità e attenzione istituzionale, presenta un ampio archivio di migliaia di immagini in gran parte ancora da scoprire. Il suo lavoro, costituito da documentazioni personali che coprono un arco di cinquant’anni, comprende anche scatti di street photography della fine degli anni Settanta e dell’inizio degli anni Ottanta, catturati durante le esplorazioni quotidiane di Los Angeles dell’artista. Outdoor Furniture, una delle tre pubblicazioni a cura di Art Paper Editions dedicate a Pippa Garner, raccoglie una serie di fotografie di divani e mobili abbandonati per le strade della città degli angeli.
“Sono un’esibizionista introversa. Gli artisti sono generalmente introversi, perché il loro è un punto di vista da osservatore, quindi non puoi assimilare completamente la cultura”.
Per maggiori informazioni artpapereditions.org.