MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

NEW SOCIETY

2024.03.07

Testo di Francesca Fontanesi

La carriera di Miranda July esplora una serie di relazioni umane e forme di intimità, mettendo in discussione gerarchie consolidate e dinamiche di potere convenzionali.

Miranda July: New Society
Osservatorio Fondazione Prada, Milan
From March 7th until October 14th, 2024

 

 

Curata da Mia Locks, Miranda July: New Society ripercorre tre decenni di carriera dell’artista, regista e scrittrice americana Miranda July a partire dagli anni ’90 a oggi attraverso cortometraggi, performance e installazioni. Ospitata presso la Fondazione Prada e più precisamente negli spazi dell’Osservatorio, la mostra include il nuovo lavoro F.A.M.I.L.Y., Falling Apart Meanwhile I Love You, un’installazione multicanale che documenta la collaborazione di un anno tra July e sette performer su Instagram. Questo progetto è il punto di partenza per indagare i temi presenti in altri studi performativi e collaborativi dell’artista.

Miranda July, July in Love Diamond , 1998.
Portland Institute of Contemporary Art, Portland, Oregon. Courtesy Miranda July Studio.

“Il fatto che questa istituzione esponga il mio lavoro all’Osservatorio e presenti i miei film al Cinema Godard testimonia un impegno raro e straordinario nei confronti della molteplicità dei linguaggi.”

– Miranda July

I meriti artistici di Miranda July si estendono al cinema, alla poesia, alla recitazione, allo sviluppo di app e all’arte della performance: a differenza di molti alti artisti poliedrici, July è riuscita a ottenere un enorme successo in ognuno di questi settori. Dopo aver avviato diversi progetti collaborativi DIY di performance e cinema negli anni Novanta ha abbandonato gli studi universitari e si è trasferita a Portland, cambiando il proprio cognome come autocertificazione femminista; nel 1995, ha avviato Joanie 4 Jackie, un progetto che le ha permesso insieme ad altre registe di diffondere i propri film attraverso una rete di distribuzione underground. Le prime vere e proprie performance di July si sono svolte in diversi club punk degli anni Novanta: tra queste ci sono The F-A-T-E e I Can – Japan, che hanno avuto luogo rispettivamente allo Star Cleaners di San Francisco e al festival Yoyo A Go Go presso il Capitol Theater di Olympia, WA. Entrambe catturano la sua voce, un mix di vulnerabilità, umorismo e senso d’urgenza. Collaborazione, performance e attivismo di genere rimangono sempre il fulcro del suo lavoro. Il filo conduttore che lega i progetti di Miranda July, apparentemente disparati, è la loro graduale trasformazione verso il sublime e l’introspezione: come sottolinea Locks, il lavoro di July esplora una serie di relazioni umane e forme di intimità, mettendo in discussione gerarchie consolidate e dinamiche di potere convenzionali. L’artista adotta una posizione dichiaratamente femminista che permea i vari media utilizzati lungo tuta la sua carriera.

Miranda July. July, C.M. James, and Zoë Ligon in F.A.M.I.L.Y. (Ceiling), 2024.
Courtesy of Miranda July Studio.

“Per molto tempo ho desiderato scrivere un romanzo, e alla fine l’ho fatto. Poi ho pensato che potevo fare di meglio. Nel frattempo, ho realizzato film e mi sono dedicata all’arte. Di solito mi alterno tra progetti cinematografici e scritti, e faccio arte tra un progetto e l’altro”.

– Miranda July

La mostra presso Fondazione Prada è accompagnata da una retrospettiva della filmografia di July al Cinema Godard: il programma include tre lungometraggi, Me and You and Everyone We Know (2005), The Future (2011) e Kajillionaire (2020), insieme a una selezione di cortometraggi e opere inedite su grande schermo. Il primo piano dell’Osservatorio presenta invece una cospicua documentazione delle sue prime performance nei locali punk fino a quelle più riconosciute, come Love Diamond (1998-2000), The Swan Tool (2000-2003), Things We Don’t Understand and Definitely Are Not Going to Talk About (2006-2007) e New Society (2015). Al secondo è esposto F.A.M.I.L.Y., insieme ad altri due progetti collaborativi: I’m the President, Baby (2018) e Services (2020). La mostra include anche una reiterazione di Learning to Love You More (2000-2007), progetto online realizzato in collaborazione con Harrell Fletcher, che include settanta incarichi assegnati al pubblico e caricati online. Il Numero 43, (Realizza una mostra con le opere che trovi a casa dei tuoi genitori), portato a termine da una donna milanese appositamente per questo progetto espositivo, sarà presentato come parte della mostra. In occasione di quest’ultima, Fondazione Prada presenta una nuova pubblicazione illustrata della serie Quaderni, che include una conversazione tra Miranda July e Cindy Sherman.

Miranda July, Ripped Poster , 2017.
Published by Printed Matter, New York. Courtesy of Miranda July Studio.
John Hawkes (“Richard”) and July (“Christine”) in Me and You and Everyone We Know , 2005.
Photo by Phoebe Sudrow. Courtesy of IFC Center, New York.

Per maggiori informazioni fondazioneprada.org.

EXHIBITION

The joy of photography

2024.07.11

Fotografata nell’arco di tredici anni, la serie The British Isles di Jamie Hawkesworth documenta l’interezza dei luoghi, l’architettura e gli abitanti del suo paese natale.

CULTURE

LET'S PLAY AGAIN

2024.07.05

PLAY, un’opera collaborativa che unisce le prospettive di tre partecipanti – una fotografa, una performer e una stylist – che si fondono e generano nuove e inaspettate forme del corpo in movimento che, liberato da ruoli fissi, si evolve pagina dopo pagina.

HORIZON

2024.07.04

Kevin Costner torna al cinema. Immaginato già nel 1988, il film è un pellegrinaggio emotivo attraverso il lungo e complesso periodo di espansione e insediamento del West americano, prima e dopo la Guerra Civile.

NEWS

PRADA CHOOSES ETERNITY

2024.07.02

Le catene si reinventano in spessori, pesi e combinazioni inedite nei nuovi gioielli della collezione Prada Fine Jewelry Eternal Gold: interamente sostenibile, integra materiali e pratiche responsabili alle tecniche manifatturiere della tradizione.

Hermès

Les formes de la couleur

2024.06.25

La nuova collezione di alta gioielleria Hermès disegnata da Pierre Hardy richiama la forza della luce. Forme audaci e colori pieni confluiscono in uno spirito audace.