MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

EMAJENDAT

2024.10.11

Testo di Felicity Carter

La Serpentine Galleries presenta la prima mostra nel Regno Unito dell’artista Lauren Halsey, con sede a Los Angeles, in una vibrante e coinvolgente odissea funk.

Lauren Halsey. emajendat

Serpentine South, Kensington Gardens, London

From October 11th, 2024 until March 2nd, 2025

 

 

Fresca dei suoi recenti progetti per il Metropolitan Museum of Art e per la Sessantesima Biennale di Venezia di quest’anno, l’artista californiana Lauren Halsey fa il suo debutto a Londra, presentando emajendat alla Serpentine. L’artista ha trasformato la galleria in un giardino funk completamente immersivo, completo di un’installazione site-specific che risponde al luogo in cui si trova, i regali Kensington Gardens.

Aperta al pubblico da venerdì, Halsey condivide il suo caratteristico vocabolario visivo sviluppato negli ultimi dieci anni, che attraversa il tempo, le culture e i riferimenti. Si tratta di un’espressione della cultura materiale attraverso installazioni massimaliste e oggetti isolati che rimandano ai segni e ai simboli della sua casa di Los Angeles.

 

Traendo ispirazione dal suo girovagare per il quartiere South Central, l’artista osserva i paesaggi stradali in continua evoluzione, evidenziando oggetti, manifesti, cartellini, insegne e slogan che si uniscono per esprimere lo stile di vita e i comportamenti del suo ambiente. Questi elementi sono incorporati e messi in mostra nei suoi assemblaggi a pavimento e a parete e nei diorami in miniatura incorporati nelle sue sculture “funkmound”.

left: © Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024. right: Lauren Halsey portrait. Credit Eddie Salinas.

“… è stata un’estensione naturale del mio sognare”.

– Lauren Halsey

© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.
© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.
© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.
© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.
© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.

Attraversando il “giardino” di Halsey, gli spettatori vedranno le dune di sabbia in technicolor prima di entrare fisicamente in un diorama a grandezza naturale. Le pareti e i pavimenti sono ricoperti CD dismessi appesi per il loro lato specchiato, in un cenno agli anni ’90 e 2000 in cui Halsey è cresciuta. Il risultato? Un effetto simile a un prisma, mentre lo spazio è popolato da riproduzioni in scala di figurine originariamente raccolte nei mercatini dell’usato e dai membri della comunità di South Central.

 

Il tutto è inserito in componenti scultorei, piante, una vasca d’acqua viva con mani a coppa che mostrano le unghie pesantemente ornate come quelle comunemente indossate dalla comunità nera, oggetti trovati e carta da parati su misura – un’ode alla ricca cultura visiva di South Central e ai suoi abitanti.

© Hugo Glendinning, emajendat, Lauren Halsey, Serpentine, 2024.

La mostra è stata ulteriormente celebrata grazie alla speciale edizione limitata di Lauren Halsey, il cui ricavato andrà direttamente a sostegno dei programmi della Serpentine in materia di mostre, architettura, design, istruzione e digitale. L’opera è disponibile anche presso lo stand di Allied Editions a Frieze London, alla Serpentine e online. Inoltre, la galleria e Rizzoli hanno pubblicato una pubblicazione su Halsey, progettata da ALASKA ALASKA (lo studio di design londinese fondato da Virgil Abloh) con contributi dei poeti Will Alexander e Douglas Kearney, dello storico dell’arte LeRonn Brooks, del musicista e membro fondatore dei Parliament-Funkadelic, George Clinton, della creativa Harmony Holiday e del CEO della Serpentine, Bettina Korek.

 

 

Per maggiori informazioni serpentinegalleries.org.

Lauren Halsey suzette n lil bit fly on (detail), 2024 Mixed media on foil-insulated foam and wood 115 3/16 x 128 3/8 x 20 1/2 inches (292.5 x 326 x 52 cm) © Lauren Halsey Courtesy of the artist and Gagosian Photo: Thomas Lannes.

“Incorporando sabbia, piante, luci e suoni, questa commissione è una delle installazioni più ambiziose realizzate dall’artista fino ad oggi. Archiviando e rimescolando i segni e i simboli mutevoli della sua comunità, Halsey offre una forma celebrativa e creativa di resistenza alla sua crescente gentrificazione”.

– Bettina Korek, CEO, Serpentine, and Hans Ulrich Obrist, Artistic Director, Serpentine

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