Continuum è un sostantivo latino usato in italiano alla forma maschile. Rappresenta il legame con qualcosa, il flusso incessante di determinati elementi, dal passato al presente, dal prima al dopo. Il filo conduttore che si snoda per tutta la collezione si appropria dell’artigianato, dello stile e dell’intera cultura. La Maison ha una storia centenaria, rappresentata in figure differenti che ruotano intorno a tutto il processo di ideazione e creazione di un défilé. Lo stile di Gucci si è fin da sempre contraddistinto per la sua originalità e particolarità, caratterizzato da uno spirito particolare, in continuo adattamento prima, ed evoluzione poi. La collezione co-ed per il prossimo Autunno Inverno è un vero e proprio viaggio nel tempo, negli archivi storici della Maison che volgono lo sguardo al futuro. Gli elementi presentati sono radicati nel momento attuale, nel contemporaneo, nel moderno, fondono la storia, con codici e convinzioni, a tendenze innovative, fresche. Il riconoscibile permette di richiamare in maniera immediata elementi che hanno creato e raccontato per decenni la storia del marchio. Lo stile italiano è così, attento ma anche imperfetto, studiato nei minimi dettagli ma anche disinvolto. Rappresenta oltre che un’estetica, anche un vero e proprio modo di vivere. Gucci nasce con un carattere indistintamente cinematografico, fatto di oggetti stilizzati e sontuosi che il guardaroba femminile e quello maschile si scambiano, dettagli che esaltano le personalità e si adattano in maniera personale e unica a chi li indossa. La narrazione di moda, storia, tradizione, estetica e atteggiamento si unisce in un’armonia imprecisa e perfetta.

L’uomo e la donna si fondono, nei colori, nei tessuti, nelle linee e nei volumi. La sinergia tra le due proposte si fa unica e armoniosa. Il carattere femminile definisce il maschile, e viceversa. Se l’uomo è pervaso dal rigore, dal sartoriale, dall’essenziale, dal minimale, nella donna appare il gioco, il pop. Tutto è preciso e ben definito nel racconto di una collezione pensata per il quotidiano, con tocchi di sera e sensualità moderna. Le pellicce rimandano agli anni Sessanta e Settanta, così come le silhouette che ripercorrono linee di varie epoche e si riappropriano dell’oggi. Si riconosce il puro minimalismo estetico degli anni Novanta, quell’essenza nostalgica a cui si cerca di ritornare, ma allo stesso tempo fa capolino il massimalismo esagerato degli ultimi anni, l’extra, l’over. La struttura e la fluidità si intersecano in tutta la collezione, nell’uomo e nella donna, le camicie in crêpe sono sinuose mentre gli abiti sartoriali sono ligi e seriosi. La classicità dei tessuti si vede affiancata a pizzi e rasi che sovvertono i canoni classici. Gli strati così come i colori sono pieni, forti, intensi. Appaiono il verde, il giglio, il viola e il marrone. Al fianco degli abiti si fanno largo gli accessori. Nel Settantesimo anniversario della borsa Horsebit 1955 l’iconico Morsetto si fa mini e maxi, si fonde alla gioielleria diventando una lunga collana, si appoggia su cinte a catena che avvolgono la vita. La classica borsa viene presentata in una nuova e morbidissima versione con il manico extra, mentre la Gucci Siena viene presentata con una struttura precisa.

La passerella è un lungo interlocking G di colore verde scuro, anche questo è un emblema del fondatore Guccio Gucci. L’elemento quest’anno celebra il suo Cinquantesimo anniversario. Tutto è tappezzato di verde, con soffitti a specchi che riflettono e allargano la prospettiva di un ambiente già di per sé arioso e accogliente. Gli specchi permettono di guardare oltre, al di là, in un continuum di elementi, dettagli, caratteristiche e racconti. Gli specchi rafforzano anche quella caratteristica cinematografica tanto presente nel DNA del marchio. L’orchestra dal vivo, diretta da Justin Hurwitz, accentua le emozioni della narrazione, accompagna i modelli in passerella, aiuta a creare l’atmosfera celebrativa della collezione comune all’uomo e alla donna e ci porterà, a ritmo incalzante, verso il nuovo capitolo di storia che si scriverà per Gucci.
