Miuccia Prada rende omaggio alla semplice funzionalità femminile. La collezione Autunno Inverno 2025 è infatti il racconto di un guardaroba semplice, efficace. L’effetto è quello di una raccolta rilassata, creata da accostamenti apparentemente casuali e scelte irriverenti dallo spirito giovane. Un’esplosione di easy-wear si manifesta in proposte uniche e accostamenti altrettanto particolari. Le linee sono pulite ed essenziali, la sensualità della donna Miu Miu è fresca e vitale, sfacciata e sincera, forte e sicura di sé. La collezione è un’esplorazione di aspetti diversi della femminilità, raccontata attraverso un insieme di personaggi che rappresentano per caratteri differenti questa donna. Il concetto stesso racchiude in sé diverse sfumature di questo aspetto di una donna, e il gioco per Miuccia Prada è stato proprio quello di andare a scovare lati diversi di tutto ciò. Cosa vogliamo mostrare della nostra femminilità? Non solo in senso fisico, ma anche e soprattutto in termini di pensieri e riflessioni. Proprio alla luce di tutto questo il casting è stato scelto tra friends of the house che non fossero soltanto legati al fashion system, ma anche personaggi provenienti dal mondo della musica, del cinema, dell’arte e della letteratura.

“Oggi c’è un senso di tensione, ansia e paura. In questa stagione, volevo creare un’eleganza senza niente—attraverso il quotidiano, attraverso la diretta manipolazione di pezzi semplici combinati con gesti audaci del Femminile come gioielli e pellicce, che elevano dando importanza, valore e complessità a ogni sguardo.”
Il défilé viene attraversato da una palette di colori pastello, ma dai toni vivaci. Le lunghezze si accorciano e sfiorano il ginocchio, da qui partono delle lunghe calze che scendono fino al piede. I completi dal taglio morbido si accostano ad abbinamenti gonna e top del tutto più slim. Il corpo della donna viene esaltato in ogni sua forma. I pantaloni sartoriali rendono fluido il movimento e i cappotti con volumi asimmetrici sul fondo posteriore donano dinamicità alla silhouette. La maglieria è protagonista, maglioncini con maniche corte o lunghe, e cardigan stratificati, abbottonati sul davanti. La lingerie viene rivisitata, mini abiti in raso, ma anche top che si intravedono tra i layers dei look scesi sulle spalle. La pelle scivola lungo gonne midi a tubino, e su giacche dal taglio maschile. Il tocco chic delle pellicce torna su colli, sciarpe, orli e accessori. I cappelli rigidi scendono con lacci morbidi a toccare il corpo, e a seguirne le linee. I dettagli oro sono asimmetrici, si posano su orecchini, bracciali e spille, e conferiscono ai look una luminosità calda e armoniosa.

La narrazione è dunque un pieno innalzamento della femminilità, una riflessione del carattere della donna attraverso vestiti che ne esprimono la personalità. La costruzione di questi permette di reinventare una forma unica e separata dalla figura di chi li indossa. Il potere del femminile trasforma ciò che classicamente viene identificato come maschile, gli abiti vengono così liberati dai loro confini, e scardinati da ogni vincolo. C’è un sottile aspetto di dolcezza e tenerezza in tutto questo, un’attenzione particolare posta su tutti gli emblemi della femminilità che diventano potenti e strutturati, audaci e concreti, conferendo un’insolita importanza a capi ispirati al quotidiano. In conclusione, possiamo dire che lo studio della forma sta al centro. La considerazione e lo studio del corpo viene anche ripreso dall’allestimento del Palais d’Iéna che porta allo scoperto lo spazio stesso, la sua struttura e la sua architettura, direttamente semplice. L’idea di invenzione viene raccontata attraverso pochi elementi, l’occhio dello spettatore viene allenato per la sensibilità alla semplicità.
