MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

EMMA STERN

2022.03.31

Photography CLÉMENT PASCAL
Interview BILL POWERS
Images courtesy of the artist

In conversazione con Emma Stern, artista newyorkese che combina abilmente la pittura a olio con software 3D creando futuristiche opere di grande formato.

 

 

BP  Prima di conoscerci ho letto la tua biografia su Instagram e ho riso.
ES  Metti like alle mie immagini o mi ucciderò… poi Instagram ha disattivato il mio account per incitamento all’autolesionismo e/o suicidio. Ero sconvolta. Credo che ormai siano principalmente i bot ad occuparsi delle segnalazioni, ma sarebbe meglio se per ogni contenuto ci fosse una persona reale ad interpretare la circostanza. Alla fine il mio profilo è stato riattivato, quindi immagino che il comitato di revisione abbia deciso che sono troppo narcisista per arrivare a farmi male veramente.
BP  Il Bot non poteva intuire che eri volutamente provocatoria.
ES  Ma presto riuscirà a farlo. C’è un intero campo di studio che sta cercando di inserire la logica comune nell’intelligenza artificiale, speriamo che vi inseriscano anche il sarcasmo.
BP  Pensi sia possibile che i robot o l’intelligenza artificiale possano sostituirti nel tuo lavoro di pittrice?
ES  Sì, con il tempo. L’intelligenza artificiale è già in grado di creare opere d’arte. Hai visto Google Deep Dream? O anche i “nuovi” dipinti di Rembrandt, frutto dell’intelligenza artificiale.
BP  Certamente un computer deve essere più intelligente di noi, ma non ha la nostra stessa vulnerabilità. Mi viene in mente Lisa Yuskavage, la quale dice che alla fine i nostri errori sono l’unica cosa che ci appartiene davvero.
ES  Ma potrebbero anche inventare un “file mentale”, che contiene tutti i nostri ricordi e tutti i “difetti”, digitalizzarli e mantenerli su una memoria esterna… Ti ricordi che nei mall c’erano degli stand che erano come delle cabine fotografiche, alle quali si poteva accedere e al cui interno vi era un robot che ti disegnava? Ne abbiamo avuto uno vicino a Dip’n Dots al Menlo Park Mall ad Edison in New Jersey.

“Mi ricordo che già da quando ero molto piccola ero affascinata dalla storia della creazione. Non riesco a spiegarmi come una volta ci fosse il nulla e poi tutto d’un tratto, qualcosa.”

-EMMA STERN

BP  Parliamo di Beeple? Credo che l’anno scorso abbia venduto un NFT a 69 milioni di dollari.
ES  È uno dei maggiori esponenti della Comunità Artistica 3D, e aveva iniziato a rendere disponibili numerose risorse alle persone online, per la creazione di arte digitale. Ho scaricato i suoi file VJ quando stavo imparando ad utilizzare il 3D, smontarli e vederne le basi si è rivelato molto utile per me.
BP  Quindi sembra che Beeple sostanzialmente condividesse le indicazioni per il suo metodo di fare arte. Come hai deciso che saresti diventata una pittrice 3D?
ES  Quando mi sono laureata alla Pratt nel 2014 mi dedicavo solo alla pittura figurativa e lavoravo anche come musa al Cooper Union. Sapevo che avrei voluto dipingere corpi femminili, ma in particolare il corpo femminile nel contesto dell’artista e della musa come si presenta nel corso della storia dell’arte. Proprio come i surrealisti hanno inventato generiche protagoniste femminili, che si ripropongono nel loro lavoro come creature fatte per esistere solo sotto forma di dipinto. Quindi quando ho concluso la scuola d’arte, ho perso la risorsa di una persona che posava per me durante la lezione, e questo è il motivo per il quale ho deciso di creare i miei modelli personali. Ho pensato che sarebbe stato interessante usare gli avatar che avevo realizzato sotto forma di modellini, creando così le mie muse personali e invertendo quella dinamica della storia dell’arte.

 

Leggi l’intervista completa sul numero di Febbraio issue59.

Blossom (baggage), 2021

“La pittura può essere un’esperienza religiosa. Mi piace pensare che la luce nei miei dipinti sia divina.”

-EMMA STERN

Blossom (extra dirty), 2021
Nina (roller girl), 2021

MUSE TALK

MICHAEL KAGAN

2022.04.04

In conversazione con Michael Kagan, artista basato a New York, che condivide con MUSE la sua eclettica attività artistica. I suoi dipinti scenografici raffigurano esseri umani che sfidano i limiti della natura attraverso la resistenza fisica e la tecnologia.