Nel 2021 il cinema sci-fi ci ha regalato l’uscita di Dune di Denis Villeneuve, prima parte dell’adattamento su schermo dei romanzi di Frank Herbert. Dune ci introduce nell’universo della Casa Atreides, una famiglia di nobili origini incaricata di supervisionare il pianeta desertico Arrakis. Patria inospitale e luogo natio della spezia Melange – una droga di origine biologica che allunga la durata della vita e conferisce a chi ne fa uso infinito vigore fisico, utilizzata per sviluppare poteri precognitivi e accedere alle memorie genetiche dei propri antenati – Arrakis diventa l’epicentro di imponenti lotte di potere. Paul Atreides, interpretato da Timothée Chalamet, emerge come protagonista, navigando le dinamiche complesse di questo luogo e sbloccando poteri latenti legati alla sostanza. Passo a passo con la storia, gli spettatori assistono alle lotte della famiglia Atreides contro i rivali politici, tra cui la casa Harkonnen, e al percorso di Paul nell’abbracciare il suo destino come figura profetizzata.
“I was trying to be, as a filmmaker, as invisible as possible. I tried my best to keep the poetry of the book, the atmosphere, the colors, the smell, everything that I felt when I read the book”.
Dune va oltre il semplice e classico viaggio dell’eroe. Paul scopre rapidamente di essere intrappolato dalle regole dell’universo distopico di cui fa parte, e quasi tutta la tensione drammatica del film proviene da questa lotta interiore. Quest’anno, Dune: Part Two è chiamato ad amplificare la grandiosità del suo predecessore, con la promessa di ulteriore sviluppo dei suoi personaggi: il film esplora il viaggio di Paul che si unisce ai Fremen mentre è sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Dovendo scegliere tra l’amore e il destino del suo universo, cercherà di impedire un futuro terribile che solo lui è in grado di prevedere: dalle macchinazioni politiche alla consapevolezza ecologica, dalle diverse sfumature di potere alla presa di coscienza del proprio destino, il film offre una narrazione a più livelli che trascende i confini della tradizionale fantascienza. Mentre le sabbie di Arrakis mutano e si trasformano, la spezia, una fonte di potere metaforica e letterale nell’universo di Dune e Dune: Part Two, rimane la perfetta rappresentazione simbolica della natura come totale e inesauribile fonte di ricchezza, ma anche come pericolo mortale, sorgente di energia e potenza storica; promessa e speranza per il millennio capace di influenzare il destino di intere civiltà.
“Pure image and sound; that is the power of cinema”.