Il lavoro di due grandi artisti quali Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol si fonde tra gli anni 1984 e ’85, nella New York in pieno fermento artistico e creativo. Sembra che i due si siano conosciuti per caso, in un ristorante a Soho, dove Basquiat vendeva cartoline, su cui interveniva in maniera personale, per potersi guadagnare da vivere. Warhol compra delle cartoline e qualche tempo dopo introduce il giovane artista a personaggi e ambienti di spicco del mondo dell’arte dell’epoca. Tra i due, oltre all’amicizia nasce un vero e proprio sodalizio artistico, che si trasforma ben presto in una serie di opere affascinanti e straordinarie realizzate a quattro mani. Questo dialogo creativo li porta al punto più alto della loro carriera, e sicuramente più interessante a livello artistico-visivo, ma allo stesso tempo anche alla crisi del loro rapporto di amicizia. Intorno a questo legame si vive un contesto storico, sociale e culturale che indubbiamente si radica anche nelle loro opere e influenza le loro personali visioni dell’arte.

«Andy iniziava un dipinto e ci metteva sopra qualcosa di molto riconoscibile o il logo di un prodotto, e io lo deturpavo. Quindi provavo a convincerlo a lavorarci ancora un po’.»

La Fondation Louis Vuitton decide di ripercorrere questo spaccato di storia presentando ai visitatori una raccolta di 100 dipinti firmati proprio dal lavoro condiviso di Basquiat e Warhol a cura di Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer, in collaborazione con Olivier Michelon. Keith Haring, amico di entrambi e molto affine al loro incredibile rapporto, descrive l’incontro come un flusso di immagini e dipinti, anziché di parole, di due menti creative che insieme sono riuscite a creare “una terza distinta e unica mente”. La mostra si apre con una serie di ritratti reciproci: Basquiat visto da Warhol e Warhol da Basquiat, e prosegue con le prime collaborazioni che diventano in seguito un sodalizio quotidiano, incessante ed energico. L’entusiasmo, la complicità e la sintonia tra i due artisti appare assolutamente autentica nelle opere, i colori sono accesi e vivaci, ogni dettaglio è realizzato alla perfezione, in maniera attenta e meticolosa. Lo scambio di pensieri, punti di vista, e aspetti pratici del mestiere regala la grande forza dell’opera, che traspare in tutta la sua totalità e grandezza. Basquiat ammira fin dal primo giorno la persona e il lavoro di Warhol, come una figura chiave del suo processo di crescita creativa, e come il vero pioniere di un linguaggio artistico nuovo e sconvolgente. Questo continuo dialogo di stili, forme e colori differenti porta in scena una narrazione piena di entusiasmo e convinzione.
Per maggiori informazioni fondationlouisvuitton.fr.

«Credo che questi dipinti che stiamo facendo insieme siano migliori quando non puoi riconoscere chi ha fatto quali parti.»
