MANIFESTO

#63

CHANGE OF SPACE

KOENJI DOLLS

2023.03.03

Photography TAKASHI HOMMA

Fashion SEBASTIAN SUPEL

JAPANESE FASHION AVANT-GARDE

 

Così come la moda d’avanguardia giapponese riuscì a scuotere il mondo intero, anche le aspettative verso la nuova generazione di designer sono molto alte.

L’obiettivo dei creativi oggi è quello di apportare modernità ad elementi classici, insieme allo studio profondo di idee e concetti che permettono di elaborare qualsiasi tipologia di forma e motivo. La cultura giapponese presenta un dualismo davvero importante, da un lato vi è la tradizione locale, e dall’altro compaiono invece le influenze occidentali. Gli elementi di questa storia creano una narrazione unica, ispirandosi al film Dolls di Takeshi Kitano del 2002. Le riprese sono visibilmente sbalorditive, ci sono tre storie romantiche raccontate usando elementi del teatro folkloristico di marionette giapponesi chiamato Bunraku. Il titolo del film, Dolls, deriva dall’iconica location che è una delle ultime aree preservate e ancora esistenti situate a ovest di Tokyo, dove artisti, musicisti e appassionati di moda risiedono, e la sottocultura storica e colorata del punk continua a prevalere ancora oggi. Qui vi è una combinazione di capi d’abbigliamenti presi da archivi e collezioni attuali, che impersonificano lo spirito eterno di una continuità senza tempo; gli outfit parlano trasversalmente di archetipi e pattern presi dal repertorio del Bunraku. Il legame tra la moda e l’ambientazione di questa storia porta in sé un’intrinseca narrazione, una giustapposizione trasversale tra l’innocenza dell’infanzia e gli adolescenti che abbracciano il potere contro la società.

Socks EMARY, bag YOUEI X MICHIRU CHIRUCHIRU.
Look EMARY, shoes PAULA CANOVAS DEL VAS.
Sweater KEISUKE YOSHIDA, mesh mask TAKAHIRO MIYASHITA THE SOLOIST.
Kimono HANNAH YAGI.
Top ORIMI, socks EMARY, bag YOUEI X MICHIRU CHIRUCHIRU.

Il kimono rosa fenicottero della designer Hana Yagi è stato ricreato da kimoni e abiti vintage e, inghiottito dallo spirito giapponese del “boro”, è stato abbellito da applicazioni simili a toppe. Hana, ventitreenne, è la finalista più giovane dell’International Talent Support 2019, dopo essersi laureata al Coconogacco di Tokyo, in Giappone, scuola rinomata per il suo approccio che insegna agli studenti non solo la moda, ma il pensiero creativo. Molti dei suoi lavori sono spesso realizzati con tessuti recuperati da pezzi d’epoca. L’outfit con la borsa a cuscino di YOUEI x Michiru è indossato come un giocoso richiamo all’Obi giapponese, un fantasioso riferimento alla tradizionale cintura utilizzata per allacciare il kimono. Il maglione jumbo fair isle di Keisuke Yoshida, caratterizzato da spalle imbottite per creare enfasi su di esse ha un aspetto folkloristico, tanti dei costumi del film Dolls avevano un aspetto consumato e plasmato, non solo dall’aspro ambiente presente in tutte e quattro le stagioni in Giappone, ma anche dai caratteri degli stessi personaggi: il pattern fair isle lavorato a maglia è una giustapposizione urbana occidentalizzata e adatta alle colorate strade di Koenji, che rappresentano una perfetta comica dimensione irregolare e instabile in cui può essere inserito il capo. Riprendendo il tema dell’irregolarità, Yoshiki Hishinuma, l’ex assistente di Issey Miyake che ha aperto la sua maison nel 1992, si avvale della tecnica del shibori termoretraibile ad alta tecnologia, lavorando con fili laminabili e dissolubili che creano le pieghettature, i raggrinzamenti e le increspature degli abiti. Questa tessitura sperimentale permette di raggiungere un risultato che entra in correlazione con l’ambiente circostante, molteplici fili di linee elettriche disposti come un vero caos organizzato. Anche il designer Emily Tanaka ha creato una tuta con filati di lana vintage, intrecciati usando una tecnica simile al metodo tradizionale Saori, tuttavia con un approccio contemporaneo. Sbrindellato e distrutto nell’aspetto, utilizzando colori distinti ma anche poco evidenti; Emi ha studiato al Vantan Design Institute e alla Me Fashion School, ha lavorato poi come assistente per Mikio Sakabe e Jenny Fax prima di fondare la sua etichetta, Emary. La protégé di Comme des Garcons, Junya Watanabe, ha iniziato a lavorare il nylon all’inizio degli anni 2000, ricostruendo la giacca da aviatore dell’Airforce americana (MA-1) con la classica tonalità color Khaki, donandole una nuova vita. Il vestito con cappuccio di Watanabe incorpora i dettagli dell’iconico bomber da aviatore MA-1 ma, sapientemente ricostruito in una chiave elegante, diviene un abito oversize drappeggiato. In Dolls, elementi dell’abbigliamento tradizionale si notano costantemente. La rivisitazione del film permette che oggi questa tipologia di capi diventi ideale in termini di durabilità, comodità e praticità. Il designer Takahiro Miyashita, re del layering, tende a rinvigorire silhouette e capi meno comuni derivanti dall’era dandy, spesso proveniente da elementi entrati nella cultura giapponese da importazione americana, quali decostruzione e riformattazione in modo poco convenzionale. Gioca invece in egual misura sull’attenzione ai dettagli, con struttura interna ed esterna scrupolosamente progettata. Le maniche destrutturare in patchwork con maglia a trecce ne sono un evidente esempio. Ogni abito trasmette un’ispirazione pittorica abbondante e del tutto interessante: ponendo l’accento su motivi visivi ricostruiti, gesti poetici e atteggiamenti nostalgici di Bunraku. La moda quindi diventa non solo un mezzo per esprimere la propria persona e la propria personalità, ma anche un elemento fondamentale per la crescita socio-culturale di un popolo. La moda è un mondo che sboccia, che permette ad ognuno di trovare una strada da percorrere verso la consapevolezza di essere umani, liberi e unici.

 

Text by TIA BANG

Full look JUNYA WATANABE.
left: Top ORIMI, bag YOUEI X MICHIRU CHIRUCHIRU. right: Full look JUNYA WATANABE.

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Vikky photographed by Jackie Kursel and styled by John Colver is wearing the best accessories the season.

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