MANIFESTO

#65

MUSE TWENTY FANZINE

GIRLS

2025.09.09

Testo di Felicity Carter

GIRLS. On Boredom, Rebellion and Being In-Between

 

Una mostra collettiva al MoMu, curata da Elisa De Wyngaert con Claire Marie Healy, questa esposizione traccia l’immagine in continua evoluzione e dalle molteplici sfaccettature della femminilità adolescenziale, così come viene rappresentata e reinventata nell’arte, nella moda e nel cinema.

GIRLS. On Boredom, Rebellion and Being In-Between
MoMu–Fashion Museum Antwerp

Dal 27 settembre 2025 al 1° febbraio 2026.

 

Il MoMu di Anversa dedica la sua nuova mostra al tema della femminilità adolescenziale. GIRLS. On Boredom, Rebellion and Being In-Between esplora come la figura della ragazza sia stata immaginata nell’arte, nella moda e nel cinema, e perché continui a rappresentare una presenza così potente nella cultura contemporanea.

Petra Collins in collaboration with JennyFax_I’m Sorry, © Photo: Fish Zhang
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La mostra si allontana dall’immagine tradizionale della ragazza come figura innocente o decorativa. Al contrario, presenta un insieme di opere che trattano la femminilità adolescenziale come qualcosa di profondo e complesso: è il caso della Piccola danzatrice di Degas, affiancata a Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola, mentre prospettive più recenti sono offerte da Micaiah Carter, Harley Weir e Juergen Teller. Per secoli, l’arte incentrata sulle ragazze è stata considerata sentimentale o poco rilevante, ma il MoMu la rilegge completamente come uno strumento per esplorare realtà sociali, politiche ed emotive, mettendo anche in luce le incertezze e le possibilità proprie dell’essere sospesi tra l’infanzia e l’età adulta.

Still from The Virgin Suicides, 1999, directed by Sofia Coppola, © Sofia Coppola.
Lauren Greenfield, Girl Culture, 2002. Fina, 13, In a Tanning Salon, Edina, Minnesota, © Lauren Greenfield/Institute.

La selezione è molto ampia e mette in luce artiste e creativi come Simone Rocha, Louise Bourgeois, Chopova Lowena, Frida Orupabo e Jenny Fax, con moda, fotografia e cinema affiancati in un dialogo continuo—una scelta che riflette la natura mutevole del tema stesso. Curata da Elisa De Wyngaert, con Claire Marie Healy per la sezione cinematografica, la mostra include anche conversazioni con adolescenti di oggi ed è attenta alla rappresentazione LGBTQIA+. L’allestimento è firmato da Janina Pedan, con la grafica di Paul Boudens.

Eimear Lynch, Girls’ Night, 2023 © Eimear Lynch/Institute.

Per maggiori informazioni momu.be.

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