MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

A VIBRANT AESTHETIC

2023.11.20

Text by Lucrezia Sgualdino

COPY MACHINE MANIFESTOS: ARTISTS WHO MAKE ZINES

 

L’exhibition presentata dal Brooklyn Museum di New York trasporta lo spettatore all’interno del mondo artistico-creativo delle fanzine, una pratica poco conosciuta ma indiscutibilmente vibrante e dinamica, ricca di significati sociali e culturali. 

Copy Machine Manifestos: Artists Who Make Zines

Brooklyn Museum, New York

From November 17th, 2023 until March 31st, 2024

 

La pratica estetica delle zine è in gran parte inesplorata, ma affascinante e coinvolgente. Abbreviazione del termine “fanzine”, sono riviste autopubblicate che raccolgono testi, immagini e ritagli di ricerca, originariamente realizzate con le fotocopiatrici. Questo mezzo è stato ampiamente utilizzato per creare e promuovere comunità culturali, sociali e artistiche al di fuori delle abitudini dominanti fin dai primi anni Settanta del Novecento, quando le tecnologie di riproduzione più accessibili divennero largamente accessibili alla popolazione. La mostra è la prima grande esposizione dedicata a questo strumento di comunicazione, raccoglie oltre 800 opere esposte, ne indaga il rapporto con una serie di pratiche d’avanguardia e le intersezioni con altri mezzi di creazione, tra cui la pittura, il disegno, il collage, la fotografia, la performance, la scultura, il video e il film. Con l’indagine presentata, le zine vengono considerate per la prima volta un metodo comunicativo a sé stante all’interno della storia dell’arte, la valorizzazione di questi elementi rende anche il panorama dell’arte contemporanea diversificato e unico, e la pratica non assume alcun aspetto nostalgico o passato. Inizialmente il progetto, portato avanti dal lavoro di Branden W. Joseph, professore di arte moderna e contemporanea del dipartimento di storia dell’arte e archeologia della Columbia University, e di Drew Sawyer, curatore della Fotografia al Whitney Museum of American Art, doveva chiamarsi An Incomplete History of Zines by Artist. Un’indagine completa di questo tipo di pubblicazioni sembrava impossibile, considerata la vastità di materiale presente, la varietà dello stesso e la natura spesso privata e anche anti-istituzionale di questi progetti. 

LTTR (Ginger Brooks Takahashi, K8 Hardy, Every Ocean Hughes, Ulrike Müller). LTTR, no. 2, Listen Translate Translate Record, August 2003.
Editors: Ginger Brooks Takahashi, K8 Hardy, Every Ocean Hughes, all American, born 1977.
Offset, folded; with 1 booklet, 1 screenprinted band, 1 altered tampon, compact disc, 12 1/2 × 12 1/2 in. (31.8 × 31.8 cm) overall.
Collection Philip Aarons and Shelley Fox Aarons, Photo: David Vu.
Lisa Baumgardner (American, 1958-2015). Bikini Girl, vol. 1. no. 5, 1980. Offset, saddle stitched, 8 × 8 in. (20.3 × 20.3 cm).
Collection Philip Aarons and Shelley Fox Aarons. Photo: David Vu.
Anna Banana (Canadian, born 1940). Vile, vol. 1, no. 2 / vol. 2, no. 1 (issue 4), Summer 1976, editor: Bill Gaglione.
Offset, perfect bound, two-color offset wrappers, 11 × 8 1/2 in. (27.9 × 21.6 cm).
Collection Philip Aarons and Shelley Fox Aarons. Photo: David Vu.
Linda Simpson (a.k.a. Les Simpson) (American). My Comrade, no. 1, 1987. Photocopy, saddle stitched, 8 1/2 × 7 1⁄16 in. (21.6 × 17.9 cm).
Collection Steve Lafreniere, Courtesy Arthur Fournier. Photo: Brooklyn Museum, Evan McKnight.

“Tuttavia, abbiamo ritenuto che le zine d’artista meritassero di essere oggetto di una mostra di ampio respiro, non solo perché il mezzo stampato è diventato sempre più popolare e rilevante nell’ultimo decennio, ma anche perché gli artisti stessi hanno già esplorato queste storie e retaggi.”

– Drew Sawyer

Il percorso è allestito cronologicamente: The Correspondence Scene presenta alcuni dei primi artisti che hanno incorporato le zine nella loro pratica creativa a partire dagli anni ’70 con scambi artistici tra gruppi specifici distribuiti in varie città del Nord America; The Punk Explosion amplia l’iconografia tipica del movimento punk sviluppatosi a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80, sfidando le istituzioni e l’accesso ai canali di distribuzione. Queer and Feminist Undergrounds riporta invece informazioni su omofobia, transfobia, sessismo, razzismo, supremazia bianca, abilismo, attivismo per l’HIV/AIDS e classismo. Richiama l’attenzione sulle comunità emarginate che lottano per trovare la forza di fare sentire la propria voce, con l’intento di stabilire un chiaro controllo sulla loro stessa auto-rappresentazione. Da qui nasce la riflessione accurata sul rapporto tra zine e video, un’interazione che inizia ad emergere tra gli anni ’90 e i primi 2000. Subcultural Topologies indaga infatti l’arco temporal  in cui la produzione di zine ha raggiunto le gallerie d’arte e gli spazi espositivi alternativi, diventano fruibile ad un pubblico sempre più vasto; Critical Promiscuity descrive come questi esempi riescano ad essere un mezzo di comunicazione importante per gli artisti queer, che impiegano questo mezzo per raggiungere un gruppo di persone più ampio e rendere il loro disagio o difficoltà sociale sempre meno offuscato. A Continuing Legacy conclude l’esposizione concentrandosi sulla vivace pratica odierna dello sviluppo di nuove zine da parte di artisti singoli, movimenti o collettivi, e di come esse rappresentino un importante catalizzatore dei cambiamenti sociali. Rimangono ancora oggi uno strumento volto a spingere i discorsi critici verso la superficie dei dibattiti, e a dare alle persone il controllo sulle proprie storie e rappresentazioni, consentendo loro di unirsi all’interno di idee e di trovare un terreno comune, ricco di valori condivisi.

RRD Collective (Joel Castro, María José Cruz, Anuar Portugal, Bruno Ruiz, Sergio Torres). Founded 2016, Mexico City, Mexico. RedEx, 2023. Collection the artists.
Mark Morrisroe (American, 1959–1989) and Lynelle White.
Dirt [Fifth Issue], 1975/76. Xerox, 8.5 × 5.5 in. (21.5 × 14 cm).
© The Estate of Mark Morrisroe (EMM).
Robert Ford (American, 1961–1994). Thing, no. 4, Spring 1991.
Offset, saddle stitched, color offset wrappers, 10 ⅝ × 7 ⅞ in. (27 × 20 cm).
Collection Steve Lafreniere. Photo: Brooklyn Museum, Evan McKnight.
Miranda July (American, born 1974). Big Miss Moviola Chainletter #2: Directory (The Underwater Chainletter), 1996.
Designed by Miranda July and Julia Bryan-Wilson. Photocopy, saddle stitched, 8 1/2 × 7 in. (21.6 × 17.8 cm).
Getty Research Institute, Los Angeles (2016.M.20).
Kathleen Hanna (American, born 1968) with Billy Karren, Tobi Vail, Kathi Wilcox. Bikini Kill, no. 2, 1991.
Photocopy, saddle stitched, 8 1/2 × 5 1/2 in. (21.6 × 14 cm).
Collection Philip Aarons and Shelley Fox Aarons. Photo: David Vu.
Ryan McGinley (American, born 1977). the kids are alright, 1999.
Photocopy, saddle stitched, 8 1/2 × 5 1/2 in. (21.6 × 14 cm).
Collection Philip Aarons and Shelley Fox Aarons. Photo: David Vu.
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