MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

FOR MY BEST FAMILY

2024.10.29

Testo di Lucrezia Sgualdino

Un progetto espositivo multisensoriale pensato da Fondazione Prada per raccontare lo studio inventivo e coinvolgente di Meriem Bennani, e mettere in discussione il mondo contemporaneo.

Mereim Bennani. For My Best Family

Fondazione Prada, Milan

From October 31st, 2024 until February 24th, 2025

 

 

Il nuovo progetto espositivo di Meriem Bennani sviluppa un ambiente multisensoriale all’interno degli spazi del Podium. L’exhibition combina un’inedita e ampia installazione site-specific, ad un film d’arte ambientato tra New York e Casablanca, e sospeso tra mondo reale, aspetti autobiografici e finzione. For My Best Family è il progetto più ambizioso mai realizzato dall’artista fino ad ora, la complessità è incredibile, così come le dimensioni dei lavori, e la durata del processo creativo, con più di due anni di attività. La prima installazione è Sole crushing: un grande allestimento meccanico volto ad evocare stati di catarsi, eventi caotici e rituali collettivi. Movimenti, suoni e oggetti prendono forma e vita in un’armonia viva e respirante. Il balletto si fonde alla rivolta, e sta allo spettatore decidere da che parte far pendere l’ago della bilancia. L’installazione è accompagnata da una composizione musicale della durata di 45 minuti, un’evoluzione sinfonica composta da appositamente per l’opera. La moltitudine di elementi, di movimenti, di suoni e di spazi diventa un organismo con un unico respiro, armonico e ritmico allo stesso tempo. Un equilibrio perfetto tra le flip flops e lo spazio, tra il suono che esse emettono e i materiali impiegati, una sorta di disorganizzazione organizzata, che sembra confusionaria e poco chiara ma che in realtà è resa possibile solo da uno studio attento e meticoloso di meccanicità incredibili. Il lavoro, così come un dialogo, è fatto di suoni ma anche di pause, di momenti silenziosi, di riflessione. Di note alte e profonde, di vuoto. Di folla e di solitudine, di istinto e di utopia.

Meriem Bennani, Sole crushing, 2024. Mechanized flip-flops and slippers playing music. Fabric, metal, plexiglass, rubber, velvet, wood, and mixed media. 192 elements of different features, overall dimensions variable.

Il nuovo film d’arte For Aicha è invece proiettato nella riproduzione di una sala cinematografica al primo piano del Podium. Diretto da Brian Barki e Meriem Bennani e realizzato con la produzione creativa di John Michael Boiling e Jason Coombs, è il culmine di un lungo processo creativo che mescola i linguaggi del documentario a quelli dell’animazione 3D. Anche i due ambienti hanno una storia comune, l’installazione infatti di riferisce alla prima fase del film di animazione, in cui la storia prende forma e gli oggetti prendono vita, interagiscono tra loro e rispondono all’ambiente, mentre il film arriva al nocciolo della realizzazione: il pieno potenziale narrativo. La scelta di impiegare animali per raccontare delle storie nasce dall’esigenza di individuare soggetti che fanno apparentemente parte di uno scenario innocuo e innocente. La narrazione presenta riferimenti chiaramente autobiografici della stessa artista, che riflette sul tema centrale e tanto caro al mondo dell’arte contemporanea delle relazioni, dello stare insieme. La relazione è lo scambio di energie, è il dialogo, e la partecipazione. É il nocciolo dell’essere nell’attimo, è la necessità di prendersi il proprio tempo, e quella di ritrovarsi in una visione d’insieme. È l’insieme che diventa uno, è il molteplice che diventa il singolo.

Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling and Jason Coombs. Stills from For Aicha, 2024. Courtesy of the artists.
Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling and Jason Coombs. Stills from For Aicha, 2024. Courtesy of the artists.
Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling and Jason Coombs. Stills from For Aicha, 2024. Courtesy of the artists.
Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling and Jason Coombs. Stills from For Aicha, 2024. Courtesy of the artists.
Orian Barki, Meriem Bennani, John Michael Boling and Jason Coombs. Stills from For Aicha, 2024. Courtesy of the artists.

La pratica di Bennani, nata in Marocco nel 1988, indaga la forza del mezzo della narrazione in tutte le sue sfaccettature. La realtà viene spesso amplificata e distorta attraverso il cosiddetto realismo magico, intervengono poi anche l’umorismo e i linguaggi tipici di filmati YouTube, reality TV, documentari e l’estetica delle grandi produzioni. Il suo lavoro è in continua evoluzione, prende spunto da film, sculture, installazioni immersive, con l’obiettivo ultimo comune di mettere in discussione la società che ci circonda, il mondo contemporaneo con le sue identità frammentate e mutevoli. Le questioni di genere sono un altro punto fondamentale, così come il potere onnipresente delle tecnologie digitali. La forma narrativa diventa quindi un grande strumento potente per affrontare temi attuali e controversi, in una forma però inclusiva, inventiva e coinvolgente. 

 

Per maggiori informazioni fondazioneprada.org.

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