Facile fare 2+2. La camelia bianca e Coco Chanel. 1913, su una spiaggia, appuntata al tailleur. Androginia sensuale, ovvio. Marcel Proust più tardi se l’appunta sempre sull’abito. Prima, Coco che si turba – finalmente – vedendo Sarah Bernhardt interpretare ovviamente La Signora delle Camelie. Romanzo di Alexandre Dumas del 1848. Fu persino la “base” de La Traviata di Verdi. In effetti racconta di una dama ma mantenuta, o prostituta che sia, che spesso andava a teatro con un mazzo di camelie che per 25 giorni erano bianche e per 5 giorni, una specie di “Lanterne Rosse” per segnalare la sua disponibilità. Poi ci sono gli anni Sessanta (il doppio degli anni ’30, ma non penso che nessuno ci abbia pensato, è una stupidaggine): quelli nouvelle vague – non solo francese, il riferimento è a William Klein – che stanno alla base degli insiemi/collage di volti, di un volto poi, che Inez and Vinoodh hanno sovrapposto allo show e alla grande camelia centrale, che guarda un po’ alla fine diventava rossa. Il lavoro che Virginie Viard ha magistralmente svolto per la collezione Fall Winter 2023/24 è una trasformazione del simbolo romantico in normale (apparentemente) arma di attacco. Chiusa la fase androgina, troppo diffusa e decotta, la camelia diventa forza incorporata, texture, o estroflessa per significare una forza femminile tranquilla (“La force tranquille” era il fantastico copy della campagna di Mitterrand secoli fa), rilassatissima e tutt’altro che mantenuta, micidiale – come ninja giapponese non a caso, fulminea – contro un potere maschile stupidamente guerresco. Tutto chiaro. Se non bastasse, ecco a voi Sylvia Plath, un morbido coltello nel petto.
(…) Amore mio, ho passato
tutta la notte annaspando, fra lenzuola
grevi come il bacio d’un perverso.
Tre giorni. Tre notti.
Limonata, brodo,
acqua, acqua, fammi vomitare.
Per te o chiunque sono troppo pura.
Il tuo corpo mi offende come il mondo offende Dio.
Io sono una lanterna—-
La mia testa una luna
Giapponese di carta, la mia pelle oro foglia
è carissima, molto delicata.
Non ti sbalordisce il mio calore.? E la mia luce?
sono un’immensa camelia
che s’infuoca e va e viene, vampa a vampa.
Penso che sto sollevandomi,
forse mi librerò—-
I grani di ardente metallo volano e io, amore, io
Sono una pura
vergine d’acetilene
con una scorta di rose,
di baci, di cherubini,
di tutto che esprimono queste rosee cose.
Non tu, né quello (…)
(Febbre a 41, 1962, da Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, febbraio 2023)
The portrait of a woman artist takes shape. The masculine codes of peak lapels, floral coats like a dandy’s dressing gown, and men’s jacket, the kind you might take out on the early hours of the morning, all contribute to the bohemian spirit that drives her. Sentiments that also understand how to be gentle and romantic.
Taking a closer look at the white lace tights, one notices light embroideries that add a touch of lightness to any look; wool sweaters feature voluminous appliqués that appear like modern polka dots, giving movement and vitality to the garment. Tweed, Chanelʼs eternal symbol, returns to the runway revisited with small embroideries that to the naked eye seem to be an integral part of the fabric.