You Are What You Do

2025.11.04

Testo MUSE Team

Con il libro You Are What You Do, nel teatro incessante delle strade di Manhattan, Daniel Arnold dà forma a un racconto di ironia e compassione, dove ogni gesto, ogni volto e ogni ombra contribuiscono a un mosaico che restituisce la città non com’è, ma come si sente.

Nel groviglio vivo di New York, dove ogni istante è rischio di vertigine o miracolo quotidiano, Daniel Arnold si muove nel palcoscenico quotidiano dell’umano. Non c’è posa, non c’è formula o studio nelle sue immagini: solo il forte bisogno di restituire con sincerità la città che lo assedia e lo abbraccia—una New York fatta di contrasti, lacrime trattenute, attimi rubati e gesti che non si ripeteranno. Con la monografia You Are What You Do, Arnold raccoglie un vasto gruppo di fotografie profonde e toccanti: mette a nudo, con dedizione quasi ossessiva, la consistenza emotiva di una metropoli, anzi,  della metropoli per eccellenza. 

Quindici anni di vagabondaggi visivi danno vita a un racconto senza retorica, pungente e tenero, capace di passare dal glamour scintillante di una soirée, al margine quasi invisibile della solitudine urbana. La città è cinema, il marciapiede una scena: da un lato la festa, dall’altro le cicatrici quotidiane di realtà drammatiche—e in mezzo, l’ironia, la vitalità, la compassione che Arnold sa riconoscere in ogni volto. Il libro—in totale di 124 tavole a colori—si apre come una scatola di storie: ritratti di passanti, flash rubati da set cinematografici, momenti di moda che si confondono con l’imprevedibile ricchezza delle strade di New York. Arnold non giudica, non cerca il dettaglio eclatante, ma abbraccia la sincerità del reale. Il risultato è un documento che non celebra soltanto una città ma la sua anima, inquieta e mutevole.

Dietro le collaborazioni con artisti e registi, c’è una coerenza espressiva che non tradisce mai il principio originario che caratterizza l’intera raccolta: la ricerca di uno sguardo onesto, disposto a restituire il peso delle gioie effimere che rendono New York una città impossibile da ridurre a cliché. L’empatia diventa così la vera cifra stilistica di Arnold, la capacità non comune di vedere l’altro davvero, senza filtri, senza pregiudizi e, soprattutto, di mettere il suo pubblico di fronte a queste immagini. You Are What You Do è più di una raccolta fotografica: è un invito a vedere la città nel suo infinito mutare, ad immergersi senza difese nel suo flusso emotivo. In ogni fotografia, essere testimoni dell’umano non significa solo guardare: significa riconoscersi, anche solo per un istante, nel volto dell’altro.

Per maggiori informazioni loosejoints.biz.

FOLK SONGS

2025.11.07

La nuova mostra di Richard Prince, Folk Songs, è come un disco che gira al contrario: una colonna sonora visiva della sua stessa leggenda. L’artista sostituisce l’ironia elettrica con qualcosa di più intimo, più umano: un ritratto e una playlist di immaginazione inquieta.

JEWELRY

Art Deco Revival

2025.11.06

Van Cleef & Arpels celebra l’eleganza senza tempo in un museo che è esso stesso protagonista. Un viaggio tra epoche e culture, dove l’Art Deco prende vita nel dialogo tra architettura e maestria orafa.

Friedrich Kunath

Aimless Love

2025.11.05

Friedrich Kunath si incontra con Bill Powers in una conversazione che sfuma il confine tra arte e confessione. Il loro scambio diventa un’esperienza nostalgica attraverso ricordi, humor e malinconia, tracciando il terreno emotivo della mostra più personale di Kunath fino ad oggi, Aimless Love.

ISSEY MIYAKE

TYPE-XIII Eugene Studio project

2025.10.27

A Parigi, la collaborazione fra A-POC ABLE ISSEY MIYAKE ed Eugene Kangawa apre una finestra sensoriale tra sperimentazione tessile, installazione e arte della luce, la mostra invita il pubblico ad attraversare superfici che raccontano la memoria e il tempo.