Dal latino instinctus, in senso stretto, impulso, tendenza innata che provoca negli animali e nell’uomo comportamenti che consistono in reazioni caratteristiche, fisse e immediate, a determinate situazioni; nell’uomo, ogni propensione naturale che, anche in contrasto con la ragione, spinga l’individuo a compiere atti o a seguire comportamenti propri di tutta la specie umana.
É intorno a questo concetto che ruota la collezione Uomo Autunno/Inverno 2025 di Prada realizzata da Miuccia Prada e Raf Simons. Un viaggio nella lotta interiore tra istino ed elaborazione, tra azione e riflessione. L’esplorazione di quella che può essere un’esaltazione diretta della creatività, libera e sincera, ma allo stesso tempo, proprio perché così pura, vulnerabile e al limite del pericolo. La narrazione avviene senza alcun tipo di limitazione o tentennamento di coscienza, anzi è rappresentata come un flusso incontrollabile di azioni, pensieri, parole. Tutto viene sovrapposto e mescolato, dapprima in senso logico e mentale, e successivamente anche in senso materiale, con accostamenti di capi azzardati, tagli grezzi in contrasto a linee morbide e giovani, tessuti apparentemente così tanto differenti che si fondono.

La pelle e la pelliccia sono la piena rappresentazione di tutti quegli impulsi viscerali intrinsechi della natura umana. Le pulsioni primitive di indossare dei pezzi di pelliccia grezza sulle spalle, o di proteggersi con voluminosi piumini imbottiti; i pigiami e la maglieria, così come le fantasie dei camperos azzardati in tutto il défilé, raccontano la punta di romanticismo che aiuta ad amalgamare il racconto. Non è un aspetto dolce e caldo, ma un movimento volto alla passione e all’emozione forte, vera, spontanea. I cappotti sartoriali in lana fanno emergere la naturalezza di gesti immediati, così come gli amuleti quasi privi di senso utilizzati come ornamento, che proteggo e fanno apparentemente stare meglio. I bomber tecnici e le camicie dal taglio moderno rimandano la mente a quell’atmosfera disco club tipica della scena rave e musicale indipendente. Le combinazioni sono del tutto inaspettate, ma seducenti e intriganti. Il corpo segue il libero istinto, alla ricerca di un bisogno di sicurezza e intimità allo stesso tempo.

I riferimenti cinematografici, tra variazioni di luci e atmosfere, evocano una dimensione intima e confidenziale di una struttura fredda, industriale, realizzata da tubi di metallo posti su più livelli che AMO posiziona all’interno del Deposito della Fondazione Prada. Anche qui, ancora una volta, è il contrasto a farla da padrone, la struttura mascolina e razionale entra in netta contrapposizione con la tappezzeria tattile appoggiata a terra, realizzata da Catherine Martin, che racconta e arricchisce la narrazione della continua giustapposizione di elementi. Il contrasto appare involontario, anche se per Miuccia Prada e Raf Simons nulla è lasciato al caso. Tutto è pensato su misura, per raccontare una visione maschile genuina, fresca, giovane e universale. Tutto è pensato per divenire strumento essenziale della creatività. Reazioni istintive. Risposte automatiche. Pulsioni primitive. Istinti inalterati.
