Prada unisce un’estetica futuristica a un’eleganza senza tempo: non è più solo una collezione, rappresenta un’attitudine. Come affermano Miuccia Prada e Raf Simons, “Per me la storia è sempre collegata alla vita delle persone: i riferimenti alla moda del passato raccontano vite vissute, ma anche modi di vivere odierni. Riflettere sulla storia ci insegna a comprendere i nostri errori e i nostri punti di forza. Il passato è l’unica cosa che abbiamo. Detesto l’idea della nostalgia, come se la storia non insegnasse nulla. La storia insegna tutto, soprattutto nei momenti difficili. Questa è una collezione pl asmata dalla storia. Non si tratta di nostalgia, ma di comprendere chi eravamo e perché ci vestivamo così. Si tratta di ricordare il nostro passato e di usare questa conoscenza per andare avanti.”
Miuccia e Raf fondono la moda con frammenti di storie, esplorando i concetti di bellezza in un mondo contemporaneo plasmato dai ricordi. Una storia d’amore con il passato. La conoscenza della storia non solo ispira il presente, ma lo definisce: per questa stagione, i capi fanno riferimento a epoche diverse, altre volte riecheggiano sincronicamente, ricontestualizzate. Il passato è uno strumento, un mezzo di apprendimento utilizzato per cercare di inventare qualcosa di nuovo. Tuttavia, più che un’analisi intellettuale, questa collezione è una reazione emotiva a ideali di bellezza che ancora risuonano.
“Ci sforziamo di creare qualcosa di bello. E non si può parlare di bellezza senza guardare al passato, alla storia della bellezza che non si può cancellare e che ne definisce la nostra idea oggi. Per questo torniamo sempre al passato. In questo momento così complicato, è fondamentale conoscere la propria storia, chi siamo e da dove veniamo. Possiamo costruire il futuro solo se conosciamo il passato.”
Il passato plasma letteralmente il presente. Elementi tratti dalla storia influenzano capi stereotipati di oggi, come la giacca di pelle, il bomber e la maglieria, modificandone le linee e i dettagli. Il concetto di frammento si riflette letteralmente nei dettagli incorporati nei capi e nelle parti tagliate sul corpo, spogliate ad esporre gli strati interni. Le gonne, dove la seta delicata contrasta la lana sartoriale, formano una facciata di tessuto in cui si alternano delicatezza e vigore.
C’è un’abbondanza di costruzioni doppie; volant e balze riconsiderano la loro forma e funzione. Serietà sul davanti, intimità sul retro. Le silhouette aderenti sono ammorbidite da una verticalità accentuata. Scarpe e cappelli esagerano le proporzioni, mentre gli abiti abbracciano il corpo, emanando femminilità. A loro volta, le qualità gestuali dell’universo femminile diventano intrinseche, con borse sospese e occhiali da sole che evocano il trucco. I modi di essere diventano strutture di fare, tracce intangibili di vite umane che prendono forma tangibile.
Materializzazione e ricostruzione cambiano il linguaggio della forma alterandone la percezione. I materiali tradizionali maschili vengono rielaborati fino a diventare intrinsecamente femminili. E i cliché della femminilità – fiocchi, volant e balze – vengono riconsiderati, il loro significato radicalmente rivalutato. Perché persistono? Perché sono attraenti? Il duo solleva domande e suscita risposte, segnando l’inizio di una conversazione con il mondo, uno scambio di idee. Questo istinto, questo desiderio di comunicare e di esprimersi, è un impulso umano fondamentale, come toccare, trasmettere i nostri sentimenti attraverso gli abiti che indossiamo: guardare indietro, per guardare avanti.
“La sensazione è quella del sentimento, della memoria emotiva. C’è un senso della storia, ma anche un’attrazione verso epoche diverse che si vestono di luce nuova. Una delle sfide di questa collezione è stata quella di prendere frammenti di storia e frammenti del passato, dall’epoca vittoriana, dagli anni ‘20 e ‘50, per creare una silhouette che non fosse stori ca. Non si tratta di una storia narrativa. Al centro di questa collezione c’è l’amore per la moda, il nostro amore per la moda.”