La Galleria MASSIMODECARLO di Milano, nota per promuovere sia artisti affermati che emergenti, ospita ora Rainbows in Shadows, la prima mostra personale in città della pittrice newyorkese Jenna Gribbon. Inaugurata il 5 di giugno e visitabile fino a settembre, la mostra propone il caratteristico sguardo osservativo e intimo di Gribbon, che ritrae spesso persone a lei vicine: la moglie, amici e altri artisti, colti in ambienti quotidiani
e domestici.
Il suo lavoro è radicato nel proprio punto di vista, spesso dipinto dalla sua esatta prospettiva, ponendo lo spettatore al suo posto e invitandolo a vedere ciò che lei vede. Questo genera un’esperienza diretta e intenzionale che sfuma i confini tra soggetto, pittrice e osservatore, interrogandosi silenziosamente su come vediamo gli altri e cosa significhi guardare con intenzione.

“Hai baciato tua moglie stamattina. L’hai guardata? Con quanta intensità? Stasera, quando la rivedrai, non sarà più la stessa. La stessa rispetto a cosa?
Al tuo ricordo di lei o a com’è davvero?”
Un breve testo di Mackenzie Scott, musicista, moglie dell’artista e presenza ricorrente nei suoi quadri, accompagna la mostra. In perfetta sintonia con le opere esposte, riflette su come la percezione cambi costantemente e su come una persona possa apparire diversa a seconda della luce, del tempo e delle emozioni. L’arcobaleno, visibile solo in condizioni specifiche, diventa così una metafora della fragile natura
dell’intimità e dell’attenzione.
“Per parlare ancora di magie improbabili: un arcobaleno è illusorio nel senso che può essere percepito solo in condizioni specifiche, e dipende principalmente da due fattori: ci devono essere gocce d’acqua nell’aria per rifrangere la luce negli occhi dell’osservatore, e quest’ultimo deve trovarsi in un punto di osservazione da cui l’arcobaleno sia visibile. L’osservatore deve avere il sole alle spalle e la propria ombra davanti a sé –
solo allora può vedere un arcobaleno”, afferma Mackenzie Scott.
Parte di una crescente generazione di pittori contemporanei che ripensano il modo in cui intimità e identità vengono rappresentate su tela, Jenna Gribbon vive e lavora a Brooklyn. Le sue opere fanno parte delle collezioni del Brooklyn Museum, del SFMOMA, del Dallas Museum of Art, del MAMCO di Ginevra e del Kunstmuseum Den Haag.
Per maggiori informazioni massimodecarlo.com.
