MANIFESTO

#65

MUSE TWENTY FANZINE

My Amazing Friends

2025.02.07

Testo di Cecilia Monteleone

My Amazing Friends è una lettera d’amore a una vita vissuta intensamente, piena di arte, caos e personaggi leggendari. Kim Hastreiter trasforma la sua collezione personale in un racconto visivo del vivace fermento creativo di New York, mettendo in mostra sia icone che talenti emergenti.

My Amazing Friends, curated by Kim Hastreiter 

Jeffrey Deitch Gallery, New York

From February 8th until February 22nd, 2025

L’8 febbraio, la galleria Jeffrey Deitch di New York inaugura My Amazing Friends, una mostra curata dalla leggendaria Kim Hastreiter. Cultural explorer, troublemaker, connector, original gangster, cofounder PAPER, AMAZING Unlimited & mother of STUFF, recita la sua biografia di instagram. Hastreiter non si limita a esplorare la cultura: la vive, la colleziona, la trasforma, e ora, la condivide con il mondo.

 

My Amazing Friends non è una semplice esposizione in galleria, ma una mappa di connessioni, un archivio pulsante dell’evoluzione culturale di New York, una lettera d’amore alle persone e ai luoghi che hanno segnato il percorso di Hastreiter. Sessanta artisti – icone, outsider, talenti emergenti – dai 27 agli 87 anni, espongono opere che raccontano la loro visione e il legame con la curatrice.

 

Collezionista instancabile, Hastreiter raccoglie e racconta idee, momenti, persone. Cofondatrice della rivista PAPER, ha trascorso cinquant’anni a individuare e sostenere il fermento creativo di New York. Si definisce un’antropologa culturale, ed è difficile darle torto. Che si trattasse di ospitare Keith Haring nel seminterrato di una chiesa dell’East Village, acquistare un tavolo di George Nakashima con sua madre o scambiare storie con Salvador Dalí davanti a un cocktail da Trader Vic’s, Hastreiter c’era. E il suo nuovo libro, STUFF: A New York Life of Cultural Chaos, co-pubblicato da AMAZING UnlimitedDamiani Books (2025), racchiude tutte questi racconti mitologici e gli oggetti che ne hanno fatto parte.

PAPER Magazine covers. Photograph by Jeremy Liebman.
Max Rippon, My Amazing Friends, 2025. Courtesy of the artist.
Collection of Kim’s artist skateboards. Photograph by Jeremy Liebman.
Kim’s collection of Ted Muehling earrings. Photograph by Jeremy Liebman.
Snapshot of Kim’s desk. Photograph by Jeremy Liebman.

La mostra prende questa compulsione al collezionismo e la trasforma in un’esperienza visiva. Un omaggio alle persone che hanno segnato la sua vita, attraverso opere di un gruppo gloriosamente eterogeneo. Alcuni artisti in mostra sono leggende, altri icone underground, altri ancora devono essere scoperti, ma tutti, nelle parole di Hastreiter, sono “grandi persone e grandi artisti”.

 

My Amazing Friends dimostra come il disordine della vita possa raccontare una storia. “Tutto ciò che vedete qui ha vissuto con me”, afferma Hastreiter. “Tutto ciò che leggete è realmente accaduto e vive con me nel mio cuore”, scrive nelle prime pagine di STUFF. Le opere esposte non sono solo selezioni dal suo archivio, ma estensioni di amicizie, artefatti di una vita vissuta alla ricerca del vibrante, del bizzarro, del bello.

 

Gli artisti in mostra restituiscono il senso di questa raccolta unica. David Byrne descrive la collezione di Hastreiter come “resti di una vita ben vissuta”. Maira Kalman la definisce “una forza della natura di primissimo ordine”. Pedro Almodóvar confessa “Il suo entusiasmo ci fa sentire artisti migliori di quello che siamo”. Jeffrey Deitch, che collabora con Kim da venticinque anni, scrive: “Ha raccolto un’incredibile serie di opere d’arte che rispecchiano la sua influenza sulla cultura di New York”.

Maira Kalman, Portrait of Kim and Romeo.
John Waters, Rear Projection, 2009. Courtesy of the artist and Marianne Boesky, New York.

Non è la prima volta che Hastreiter trasforma una galleria in un parco giochi. Nel 2001, proprio in questo stesso spazio di Grand Street, Hastreiter ha messo in scena Antidote to Fashion Week, un happening scatenato che ha coinvolto di tutto, dal fashion wrestling, a una poltrona da barbiere, a un concerto di musica elettronica sul tetto. 

 

A distanza di due decenni dal suo primo progetto curatoriale con Deitch, My Amazing Friends è sia una celebrazione che un manifesto. Ricorda che collezionare non è accumulare, ma narrare. Significa onorare le persone e i momenti che ci plasmano, trovare significato nel caos meraviglioso di una vita vissuta intensamente. Come dice Hastreiter: “Sono una collezionista appassionata e una curatrice di stuff, perlopiù oggetti che ritengo importanti, che raccontano una bella storia o che semplicemente mi fanno impazzire”. E forse è proprio questo il punto: in un’epoca ossessionata dal minimalismo, lei abbraccia il contrario. Dimostra che la vita non si misura in ciò che lasciamo andare, ma in ciò e in chi scegliamo di tenere con noi.

Max Rippon, Hand painted sign.
Kim Hastreiter, Stuff.
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