Il sogno dorato e ispirato all’India di Pharrell ha preso il controllo del Centre Pompidou la scorsa notte, trasformandolo in un surreale gioco da tavolo per la sfilata uomo SS2026 di Louis Vuitton. In superficie, sembrava un gigantesco “Scale e Serpenti” in scala architettonica, ma in profondità era un omaggio stratificato all’India, reinterpretato attraverso la visione globale di Pharrell e il patrimonio di Vuitton.

I capi evocavano l’atmosfera di un treno lento che attraversa il subcontinente: sete scolorite dal sole, sartoria dal taglio ampio e vissuto, e una palette cromatica rilassata con sfumature di blu, viola intensi, ori curcuma e marroni polverosi. Contrasti inaspettati: vissuto ma elevato, regale ma rilassato. I contrasti non finivano qui: silhouette da montagna convivevano con completi formali impreziositi da broccati ricchi. Per quanto riguarda gli accessori, le borse sembravano uscite direttamente da The Darjeeling Limited e si affiancavano ai classici Vuitton rivisitati, immersi in tonalità zafferano, arancio e indaco. Familiari, ma con il tocco giocoso di Pharrell: come il baule rosa in policarbonato. I gioielli erano in oro invecchiato e pietre grezze, mentre le calzature presentavano forme fuori dagli schemi: derby eccentrici, infradito contorte, stivali utilitari in nuove interpretazioni.

Bijoy Jain di Studio Mumbai ha progettato l’allestimento, portando l’architettura al centro della Parigi modernista e mettendo l’artigianato al cuore dell’esperienza.
Naturalmente, Pharrell ha anche composto la colonna sonora dello show, che ha incluso una performance dal vivo con Voices of Fire, Tyler, the Creator e A.R. Rahman, creando un paesaggio sonoro fluido nei generi che ha completato perfettamente abiti, ambientazione e ispirazione.
