MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

JEAN TINGUELY

2024.10.09

Testo di Lucrezia Sgualdino

La più ampia retrospettiva di Jean Tinguely mai realizzata in Italia. Pirelli HangarBicocca ospita una ricerca radicale, una liberazione dalla staticità.

Jean Tinguely

Pirelli HangarBicocca, Milan

From October 10th, 2024 until February 2nd, 2025

Le creazioni di Jean Tinguely sono state negli anni uno studio continuo attorno ai concetti di opera d’arte, di movimento, di interazione, e di materia. I suoi lavori non sono mai solo oggetti o sculture, ma performance meccaniche a tutti gli effetti, macchine che si muovono, che interagiscono con il pubblico. La precarietà dell’uomo e della sua esistenza, insieme ai radicali cambiamenti sociali e politici sono stati fin da sempre punti di partenza per la sua pratica. Il cambiamento deve essere continuo. La composizione non può essere definita come permanente e definitiva. Il carattere performativo delle sue opere è l’aspetto che ha permesso di liberare la macchina dal concetto intrinseco a sé di utilità, elevandola ad un livello ben più alto e spirituale. La performance permette di suscitare nell’osservatore emozioni e sensazioni che altrimenti non si creerebbero. Tinguely è stato tra i primi artisti ad impiegare materiali di scarto, tra cui ingranaggi, motori e ruote. L’imprevisto regala sorpresa. L’effimero conferisce mistero. 

 

Lo stesso artista di Tinguely si definiva “un artista del movimento” capace di non limitarsi all’aspetto bidimensionale e statico della pratica pittorica, ma ragionando sul concetto di esperienza, ben più ampio, coinvolgente ed immersivo. L’opera diventa transitoria e caotica. La retrospettiva inaugura proprio a ridosso del centenario della nascita dell’artista. Quest’ultimo ha avuto un profondo rapporto con la città di Milano, che decide ancora oggi di restituire quell’amore che si è sempre vista donare. Alcuni dei suoi progetti più grandi ed ambiziosi sono stati pensati e realizzati qui. Il più celebre è l’iconica performance de La Vittoria organizzata di fronte al Duomo il 28 novembre 1970.

Jean Tinguely, Lampe, circa 1975-1978. Metal, lightbulbs, polyester, feathers, plastic, electrical system. 230 x 116 x 120 cm. Courtesy Galerie GP & N Vallois. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Aurélien Mole.
opening image: Jean Tinguely, Pit-Stop,1984. Formula 1 auto parts, scrap iron, 4 x 16 mm, film projectors; 360 x 600 x 600 cm. © Museum Tinguely, Basel. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Christian Baur.

“Le mie macchine sono una celebrazione della bellezza dell’imperfezione.”

– Jean Tinguely

Jean Tinguely, Requiem pour une feuille morte, 1967 (detail). Installation view, Palazzo Grassi, Venice, 1987. Courtesy Magnum Photos. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo René Burri.
Jean Tinguely with Moulin à Prière in the Gallery Iolas, Paris, 1963. © Museum Tinguely, Basel. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Monique Jacot.

“L’immutabilità non esiste. Tutto è movimento. Tutto è statico.”

– Jean Tinguely

Jean Tinguely, Plateau agriculturel, 1978. Parts of agricultural machines (red), scrap iron, garden gnome, electric motor, 20 iron, pedestals. Plateau 50 x 850 x 460, H 200 cm. Museum Tinguely, Basel, Donation Micheline und Claude Renard. Installation view, Museum Tinguely, Basel. © Museum Tinguely, Basel. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Christian Baur.

Questa mostra sarà davvero una rara opportunità di passare attraverso tutta la l’evoluzione artistica di Tinguely, esplorandone pratiche, impieghi, oggetti ed opere. Il percorso è un’esposizione immersiva e coreografica. Un’ambientazione sonora e visiva accompagna il visitatore tra opere di vario formato, alcune monumentali. Emergerà la componente del rumore tanto cara all’artista. Le opere meccaniche presenti nell’allestimento hanno un legame innato e spontaneo con gli spazi dell’edificio industriale dell’HangarBicocca. Gli ambienti ampi e spogli sono ancora una volta la cornice perfetta per un’arte pensata come performance, e spesse volte collocata apposta in spazi che non fossero museali, proprio per risucire a coinvolgere e affascinare appieno gli occhi di chi osserva. 

 

Per maggiori informazioni pirellihangarbicocca.org.

Jean Tinguely, Gismo, 1960. Collection Stedelijk Museum Amsterdam. Jean Tinguely © SIAE, 2024.
Jean Tinguely, Philosoph, Jacob Burckhardt, 1988. Scrap and sheet iron, wooden wheel, papier maché mask, electric motor. 250 x 90 x 120 cm. © Museum Tinguely, Basel. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Christian Baur.
Jean Tinguely, Vive la Muerta (sic. in spanish the right expression is «Viva la Muerte !»), 1963. Steel plate as support, metal electric motor 79 x 19 x 24 cm. Courtesy Galerie GP & N Vallois. Jean Tinguely © SIAE, 2024. Photo Clérin Morin / Private Collection.
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