MANIFESTO

#64

MUSE TWENTY FANZINE

FLY WITH IM MEN

2025.01.24

Testo di Lucrezia Sgualdino

Movimento. Versatilità. Trasformazione. 

 

Il gesto primitivo della funzione che il tessuto ha di proteggere il corpo racconta la collezione Issey Miyake Men curata dal MDS, Miyake Design Studio. 

Ogni volta che si guarda un pezzo di stoffa, si trova una creatività senza confini,

Manifestata nello spazio vuoto, che si trasforma e si prepara a prendere il volo.

 

Ampia e profonda com’è, il tessuto assorbe nuove idee,

Richiamando spontaneità e ispirando un’idea di libertà.

 

Fly with IM MEN

 

Ora, con questo piece of cloth, voliamo verso l’alto con leggerezza.

 

 

Il bisogno primario del vestire ha radici antichissime nella storia dei popoli, da qui si è evoluto, ha cambiato funzioni e modalità. Fino a raggiungere la mera rappresentazione decorativa ed estetica, l’identità della moda. Il Miyake Design Studio riflette invece sulle radici del vestire, della costruzione di filati e tessuti, dell’impiego di materiali e tecniche innovative. La stoffa viene reinterpretata come una vera e propria scultura, che si appoggia sul corpo, lo veste, lo protegge, ma allo stesso tempo ne esalta i caratteri. I panneggi che scendono sulle forme di chi cammina in passerella entrano in netto dialogo con il movimento dell’istallazione, un braccio meccanico che muove un pannello di colore scuro, una tela su cui dipingere, il punto di partenza da cui iniziare a tracciare una storia. La collezione viene ridotta all’essenza, le linee sono morbide e scivolate, i tagli minimali e razionali, i volumi esasperati. 

L’innovazione fa capolino ancora una volta nella ricerca dei materiali impiegati, il nylon diventa 100% vegetale, così come la proposta di suede in poliestere vegetale, la maglia viene presentata in colori accesi, su capi di abbigliamento e calzature dall’aspetto comodo e avvolgente. Gli abiti sono quasi tutti ispirati al sartoriale, così come le camicie e i pantaloni morbidi. Le lavorazioni si fanno arricciate, bucherellate, dando vita a forme lineari e textures dall’aspetto camouflage. Vi è anche un gioco di luce, fresco e dal tono irriverente, il lucido e l’opaco si alternano tra laminazioni e tessuti dall’aspetto visuale più pesante e polveroso. La pelle appare sugli accessori, borse dalle forme a sacca, cappelli aderenti sul capo, e scarpe alla caviglia. Le sciarpe si allungano e avvolgono collo e volto. Le tonalità impiegate sono intense, mai spente o scariche di forza, il tutto accentuato dal sapiente impiego dei tessuti. Il défilé si apre con i classici toni neutri di Issey Miyake, ci sono bianchi, grigi, marroni con note di bianco e nero, si trasforma in tonalità di verde e blu scuro, e si conclude con sprazzi accesi di giallo e viola. 

FLY racconta la storia di un materiale leggero, che spesso è creato da scarti e rimanenze di tessuto, cappotti e giacche che vengono creati sono versatili, permettono di formare diverse silhouette e di essere indossati al rovescio. FLAT DRAPE, come descrive il nome stesso, è una serie composta da drappeggi, tutti i tessuti se piegati formano un quadrato e, una volta indossato, gli angoli ne formano pieghe fluide, il materiale è un poliestere di origine parzialmente vegetale che conferisce morbidezza ed elasticità. WALL invece si rifà al mondo dell’outerwear, all’aspetto più tecnico del poliestere riciclato dall’aspetto lucente, oltre ad essere morbido al tatto risulta anti-piega e trasformabile attraverso bottoni posizionati su tutta la lunghezza del capo. HERON ha al centro l’Ultrasuede, materiale innovativo che non si sfilaccia al taglio, la tecnica impiegata qui crea dei piccoli fori tondi di dimensioni differenti che nonostante l’ampio volume permette di avere una struttura leggera. SWITCH presenta invece una fibra di nylon 100% vegetale. Le parti imbottite sono tutte removibili, quelle dei pantaloni diventano gilet e quelle dei cappotti invece posso essere utilizzate come grandi cappucci. METALLIC ULTRA BOA impiega una pelle ecologica, a cui viene applicata una pellicola che rende l’aspetto metallico, le zip che si allungano perpendicolarmente sul capo permettono una torsione che crea silhouette audaci. KASURI è invece una reinterpretazione moderna dell’omonima tintura tradizionale, che prevedere la disposizione sul telaio di filati parzialmente pre-tinti e tessuti in modo da creare motivi in gradiente. 

Versatilità e trasformazione vengono rese omaggio nel finale dello show, con alcuni dei modelli che sono usciti in passerella e si fermano davanti agli ospiti in una danza primordiale, in continuo dialogo con il braccio meccanico che si contorce. Il cappotto che indossano viene slegato e sbottonato, si trasforma in un lineare pannello di tessuto rettangolare che diventa una mantella a protezione del corpo e innalzato poi al cielo a simboleggiare la libertà del tessuto che svolazza all’aria, come il gioco infantile dell’aquilone. IM MEN indaga nuove possibilità di creazione e assembramento dei capi, con approccio che rende giustizia alla forma e alla costruzione del pezzo stesso. L’alternanza di geometrie racconta l’intero connubio tra moda, arte e ricerca che sta alla base del brand. Il dialogo tra artigianato tradizionale, storia ed heritage, diventa innovazione, moderna tecnologia. Ancora una volta la dimensione in cui siamo trasportati è leggiadra, primordiale, quasi ancestrale. È la sapiente capacità creativa a riportarci alla realtà, a farci toccare il suolo, fatto di materia, esperienza e verità. 

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