Dancing Texture

2025.06.27

Testo di MUSE Team

La collezione SS2026 di IM MEN Dancing Texture, presentata alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, è un esperimento visivo e sensoriale che fonde abito, gesto e ceramica.

La collezione è il frutto del dialogo tra il Design Team di IM MEN con il lavoro di Shoji Kamoda (1933–1983), pioniere dell’arte ceramica giapponese. Le sue opere, dense di texture e significati nascosti, sono state il punto di partenza per una riflessione sul “Potere della mano”—la capacità della creatività umana di modellare la materia. I designer hanno immaginato di indossare le ceramiche di Kamoda, traducendo le sensazioni tattili e visive delle sue superfici in tessuti complessi, stratificati, vibranti, da qui Dancing Texture.

La collezione si compone di diverse capsule, ognuna ispirata a un’opera o a una tecnica ceramica. UROKOMON ripropone i motivi a squame delle ceramiche Kamoda, il risultato è un tessuto che rivela pattern nascosti trasformando la stampa in movimento, luce e profondità. Le diverse superfici metalliche sono un evidente richiamo alla ciotola argentata GINTO FLAT. Questo effetto è replicato tramite l’applicazione di foglie d’argento direttamente sul capo piegato, così da ottenere un senso di naturale irregolarità. Parte dei capi in nylon derivano da materiale rigenerato da reti da pesca: FISHING NET NYLON per incarnare il dialogo tra funzionalità e sostenibilità. 

Segno di un’eleganza urbana, la capsule RESILIENCE propone completi leggeri in poliestere con texture simili alla tela, arricchiti da dettagli in nastro regolabile. Si distingue una serie di capi con pigmenti e leganti lucidi che reinterpreta i contrasti delle ceramiche smaltate, è la linea KAIU. Un elemento significativo è dato da ENGRAVE, una serie di capi caratterizzati dall’uso di tecnologie nuove. Motivi ondulati incisi in eleganti pattern Jacquard, applicati su tessuti sensibili al calore. EARTH, infine, si ispira ai vasi vermiglio decorati con linee fluide: tessuti bouclé, fili metallici e tagli curvi danno forma a silhouette che riflettono la luce e celebrano l’imperfezione materica come simbolo fiero di autenticità. 

Un’attenzione particolare va rivolta in parallelo al debutto della collaborazione tra MIYAKE DESIGN STUDIO e ASICS SportStyle in occasione della sfilata IM MEN SS26. Nasce così ISSEY MIYAKE FOOT, un progetto di ricerca sulla calzatura come estensione del corpo. La prima proposta, HYPER TAPING, è una reinterpretazione delle iconiche ASICS Stripes come fasciature atletiche che avvolgono il piede. Un prodotto che si posiziona al centro tra sport e design, pensato per un movimento che non è solo fisico, ma anche poetico.

 

IM MEN con questa ultima collezione ridefinisce il modo in cui abito e corpo comunicano. Ogni capo è un paesaggio, ogni passo un’incisione. Moda, scultura e performance collaborano in una riflessione sul gesto umano.

MIU MIU

AT WORK

2025.10.07

Miu Miu Spring/Summer 2026 ridefinisce l’abbigliamento da lavoro femminile trasformando il grembiule in una storia di forza silenziosa e resistenza quotidiana che mette in luce corpi essenziali troppo a lungo ignorati.

CHANEL

Conversazione oltre il tempo

2025.10.07

Per la Spring/Summer 2026 di Chanel, Matthieu Blazy firma un esordio potente: un dialogo tra memoria e rivoluzione che riaccende lo spirito di Mademoiselle. Una collezione che intreccia codici storici e visioni future.

VALENTINO

Fireflies

2025.10.06

Risveglio e resistenza: Fireflies di Alessandro Michele riaccende l’immaginazione, una collezione in cui la moda diventa linguaggio politico e il corpo vestito riconquista il suo ruolo di spazio per la visione e il riconoscimento.

CELINE

NATURA URBANA

2025.10.06

Michael Rider ridisegna l’orizzonte estetico di Celine: una collezione che abita la città, attraversa la storia e veste il quotidiano con precisione e leggerezza.

LACOSTE

THE LOCKER ROOM

2025.10.06

Con la collezione The Locker Room di Lacoste, Pelagia Kolotouros trasforma uno spazio intimo e di passaggio in un luogo carico di tensione emotiva e verità, dove l’atleta si sveste del proprio ruolo e la moda inizia a raccontare la persona.