Silhouette svasate, piume che sbucano dalla monocromia. In questa nuova collezione Maximilian Davis esplora il legame tra Ferragamo e il mondo del balletto, celebrandone l’eleganza espressiva e trovando nuove simmetrie tra la propria storia personale e quella del brand. Le radici di questa stagione affondano quindi nella danza, ispirata da ricordi iconici come un momento intimo tra Salvatore Ferragamo e la ballerina e antropologa Katherine Dunham, ma anche da Rudolf Nureyev, danzatore rivoluzionario, che incarna la sensualità liberata degli anni ’80. Non a caso la collezione prende spunto da queste memorie, distillando l’essenza della libertà espressiva attraverso il guardaroba: l’essenza del movimento si manifesta nelle silhouette amplificate e in una classicità raffinata, come nei trench coat ariosi e gli abiti parachute in nylon di seta, suede e organza, che evocano l’estetica disinvolta del balletto. Il vocabolario visivo di Ferragamo unisce lo spirito ballettistico di diversi decenni, e i costumi da danza ispirano capi aderenti in cashmere e cotone, stratificati e avvolti come i classici cardigan da ballerina. Il guardaroba tecnico degli anni ’80 di Nureyev, fatto di tute e tagli sartoriali oversize, influenza i dettagli più moderni della collezione, mentre la sofisticatezza di Dunham di metà secolo si traduce in ricami di paillettes reinterpretati in chiave moderna con finiture in resina. Davis non si limita solo al balletto, ma infonde nella collezione l’energia vibrante dei Caraibi, omaggiando l’eredità di Dunham e la sua ricerca etnografica. Nella collezione, ogni capo e accessorio racconta una storia che intreccia passato e presente, anche grazie ai 15.000 modelli di scarpe nell’archivio Ferragamo, ciascuno creato per una ragione specifica e carico di significato.
“Ho sempre incorporato diverse epoche storiche nel mio lavoro – epoche in cui posso riconoscere me stesso e il mio Heritage. Ho cercato delle somiglianze con Ferragamo, e la bellezza di questo marchio è che ci sono così tante storie diverse con cui ci si può relazionare”.
Denim sfrangiato e stone washed, mocassini in gomma e forme organiche si contrappongono alle finiture naturali, fondendo il romanticismo con una spiccata audacia. Le linee asimmetriche dei capi aggiungono un tocco di modernità, mentre le frange esuberanti accentuano gonne e borse, regalando allo sguardo del pubblico la piacevolezza di una texture dinamica. Si susseguono shorts, top, canotte, leggings, scaldamuscoli, piccoli cardigan. Le espressioni dei codici di Ferragamo sono discrete, ma onnipresenti: la pelle artigianale, elemento centrale della Maison, è protagonista in capi come la gonna in pelle Gancini mesh e accessori come borse e scarpe. Tra le calzature, l’evoluzione della décolleté Eva dal tacco ricurvo e un nuovo sandalo grafico si distinguono per lacci in seta opaca che si avvolgono delicatamente intorno alla caviglia, riflettendo l’ispirazione ballerina della collezione in una chiave moderna e minimalista. Infine, i mules in tessuto jacquard decorati con frange e booties geometrici rappresentano un omaggio ai modelli d’archivio degli anni ’40, rinnovati per il pubblico contemporaneo. Anche negli accessori, la cura del dettaglio e la reinterpretazione dei codici della Maison emergono con forza: la silhouette morbida di una borsa in pelle, che si piega delicatamente su sé stessa e chiusa da una spilla in metallo con il Gancini, aggiunge un tocco sofisticato. L’iconica Hug Bag si evolve con un manico singolo e una struttura delicata, disponibile anche in versione clutch, mentre la borsa Foulard trae ispirazione dai drappeggi delle sciarpe, con la hobo caratterizzata da una catena che ne definisce il design. Attraverso questa collezione, Davis riesce a fondere magistralmente passato e presente, creando una narrazione visiva che celebra l’eredità di Ferragamo e la sua connessione con l’arte del movimento, mentre si proietta verso il futuro con una sensibilità contemporanea e, di conseguenza, vibrante.