NATURA URBANA

2025.10.06

Testo MUSE Magazine

Michael Rider ridisegna l’orizzonte estetico di Celine: una collezione che abita la città, attraversa la storia e veste il quotidiano con precisione e leggerezza.

La collezione Spring/Summer di Celine prende forma attorno a una rilettura attenta del patrimonio e dell’archivio della Maison, che Rider interpreta con nuova sensibilità. Come già in passato, attraversa le epoche stilistiche dei suoi predecessori per arrivare a una personale sintesi. In questo processo creativo, il tempo gioca un ruolo fondamentale; il designer afferma infatti di concepire questa collezione come una prosecuzione, come se la sfilata di luglio non si fosse mai realmente conclusa, introducendo così un senso di continuità fluida, senza interruzioni nette. La donna Celine contemporanea è una figura la cui personalità si forma in rapporto alla città, con Parigi che ne rappresenta la casa. Rider immagina di vestire questa donna e, osservando la sfilata, la sua estetica si definisce chiaramente come una sorta di divisa. In questa visione coerente, l’equilibrio tra rivelare e celare è il filo conduttore della passerella. Si crea una forte tensione tra discrezione e sguardo: tra camicie leggermente aperte e abiti che lasciano intravedere la pelle. Ogni gesto appare misurato, ogni scollatura studiata per suggerire senza mai mostrare troppo. Ciò che colpisce è come il corpo diventi il centro attorno al quale si struttura l’intera collezione, in varie gradazioni di esposizione. Le silhouette alternano ampi volumi e linee nette, con pantaloni aderenti affiancati da abiti lunghi stratificati. La camicia di seta si porta aperta, mentre il foulard si trasforma in un elemento chiave di costruzione visiva. Nel mondo immaginato da Rider, la simmetria non equivale necessariamente ad armonia: anche gli elementi asimmetrici sono calibrati con precisione, risultando discreti ma perfettamente bilanciati.

L’apertura della sfilata definisce immediatamente il tono dell’intera collezione: trench leggeri e ampi si sovrappongono ad abiti molto corti, con culotte appena accennate e gambe spesso scoperte, mentre la passerella avanza con sicurezza. Rider si ispira profondamente all’eleganza iconica del brand, rendendo omaggio alla sua essenza, che risulta palpabile in ogni dettaglio. Alcuni elementi, come le giacche, richiamano il mondo dell’equitazione, un tema ricorrente nel vocabolario visivo della Maison, reinterpretato però in chiave metropolitana. Per Rider, questo è un modo per semplificare e rendere accessibili i messaggi di Celine. Il celebre black dress si rinnova in forme più contemporanee, con nuovi tagli e accompagnato da accessori distintivi. Il nero resta un elemento imprescindibile per la Maison, ma forse la vera novità di questa collezione è l’introduzione innovativa del colore: stampe vivaci e audaci si combinano con texture diverse che dialogano tra loro, come pelle destrutturata, nylon tecnico e tessuti leggeri. Gli accessori diventano veri protagonisti: oltre ai foulard già citati, le borse, con la rivisitazione della Phantom, creano un ponte con il passato della Maison, reinterpretato però in chiave più quotidiana. Catene, charm e fibbie oversize arricchiscono ogni look con dettagli studiati, mai superflui.

La collezione Celine Spring/Summer 2026 di Rider nasce da una visione che unisce semplicità e funzionalità, pensata per rispondere alle esigenze della vita urbana contemporanea. Qui, la moda non è solo apparenza, ma un linguaggio che accompagna chi la indossa nel quotidiano, combinando la classe distintiva di Celine con una concreta praticità, un’estetica raffinata ma al tempo stesso accessibile. In linea con questa filosofia, Rider ha deciso di presentare la sua seconda sfilata lontano dal trambusto del centro di Parigi, scegliendo come location il Parc de Saint-Cloud, una vera e propria oasi verde a pochi passi dalla frenesia cittadina. In questo ambiente naturale e rilassato ha creato una passerella all’aperto che sembra incarnare perfettamente il carattere della collezione: un equilibrio armonioso tra praticità e sofisticatezza. Il contrasto tra il ritmo intenso della città e la quiete del parco riflette esattamente il bilanciamento che Rider vuole applicare su ogni capo: vestiti che dialogano con il corpo, capaci di adattarsi alle diverse situazioni senza mai perdere personalità. Con questa scelta scenografica, sottolinea come l’abbigliamento non debba essere solo un esercizio estetico, ma qualcosa di vivo e presente nella quotidianità delle donne.

MIU MIU

AT WORK

2025.10.07

Miu Miu Spring/Summer 2026 ridefinisce l’abbigliamento da lavoro femminile trasformando il grembiule in una storia di forza silenziosa e resistenza quotidiana che mette in luce corpi essenziali troppo a lungo ignorati.

CHANEL

Conversazione oltre il tempo

2025.10.07

Per la Spring/Summer 2026 di Chanel, Matthieu Blazy firma un esordio potente: un dialogo tra memoria e rivoluzione che riaccende lo spirito di Mademoiselle. Una collezione che intreccia codici storici e visioni future.

VALENTINO

Fireflies

2025.10.06

Risveglio e resistenza: Fireflies di Alessandro Michele riaccende l’immaginazione, una collezione in cui la moda diventa linguaggio politico e il corpo vestito riconquista il suo ruolo di spazio per la visione e il riconoscimento.

LACOSTE

THE LOCKER ROOM

2025.10.06

Con la collezione The Locker Room di Lacoste, Pelagia Kolotouros trasforma uno spazio intimo e di passaggio in un luogo carico di tensione emotiva e verità, dove l’atleta si sveste del proprio ruolo e la moda inizia a raccontare la persona.