Casorati
Palazzo Reale, Milan
From February 15th until June 29th, 2025
Pittore di interni, di figure congelate e atmosfere oniriche, Felice Casorati è uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo, noto per il suo rigore formale e una profonda esplorazione psicologica. Casorati – questo il titolo della sua ultima mostra a Palazzo Reale a Milano, inaugurata il 15 febbraio e visitabile fino alla fine di giugno – incarna la complessità sfaccettata dell’artista. Casorati, minimalista ed essenziale, sembra essere un’affermazione: questo è Felice Casorati, in tutto il suo silenzioso controllo e glorioso realismo.
La pratica del pittore piemontese si regge su un equilibrio delicato tra struttura e sogno, ordine e introspezione, con composizioni studiate e al contempo profondamente personali. Con oltre cento opere in mostra, questa retrospettiva segna il ritorno di Casorati a Milano dopo 35 anni. Curata da Giorgina Bartolini, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, la mostra evidenzia l’intelligenza compositiva dell’artista: figure assorte ed allungate, precisione architettonica che sfiora il metafisico e un onnipresente silenzio teatrale.

opening image: Conversazione platonica, 1925. Collezione privata. © Felice Casorati by SIAE.
“Vorrei saper proclamare la dolcezza di fissare sulla tela le anime estatiche e ferme, le cose immobili e mute, gli sguardi lunghi, i pensieri profondi e limpidi, la vita di gioia e non di vertigine, la vita di dolore e non di affanno.”
“I suoi interni con figure, prospetticamente vertiginosi, divengono la rappresentazione emblematica di un’inquietudine esistenziale e di un’ansia metafisica affatto moderne”, osserva il curatore Fernando Mazzocca. La magia e la modernità di Casorati risiedono nella sua capacità di trasformare scene semplici e oggetti umili in immagini elevate, pervase da un’acuta chiarezza intellettuale e da un equilibrio quasi matematico. Le sue composizioni diventano archetipi di un’esistenza sospesa, a cavallo tra realtà e illusione, vita e sogno, disagio esistenziale e impeccabile razionalità.
Il lavoro di Casorati è cerebrale eppure sentimentale. Il suo stile emerge come una sintesi tra il Simbolismo del primo Novecento, influenzato da Gustav Klimt, e il realismo degli anni Venti, che culmina nell’incantevole compostezza del Realismo Magico. Questo ventaglio di influenze si traduce in un controllo intellettuale e contenimento emotivo, che da vita ad una tensione artistica accessibile e al tempo stesso impenetrabile.

La mostra ripercorre le fasi della carriera di Casorati, dalle origini simboliste fino alla sua estetica più essenziale. Tra le principali opere, l’ipnotico Ritratto di Silvana Cenni (1922), che riflette la fascinazione di Casorati per la purezza compositiva della pittura italiana del primo Rinascimento. Meriggio (1923), opera che accompagna lo sguardo dei visitatori a muoversi agilmente tra figure e oggetti, trasformando il silenzio in qualcosa di tangibile. Un’altra chicca è l’opera Annunciazione (1927), a lungo nascosta in una collezione privata, tratta di temi sacri e di intimità domestica. La pratica di Casorati si estendeva anche oltre la tela. Le sue collaborazioni con il Teatro alla Scala di Milano come scenografo rivelano una mente attenta alla teatralità dello spazio e del movimento.
L’eredità di Casorati è fatta di immagini così meticolosamente costruite da sembrare sospese in un mondo lontano. Questa mostra celebra la sua maestria, mettendo in luce anche la solitudine che permea la sua visione. Le figure di Casorati restano intrappolate nella rigorosa architettura della sua immaginazione. Casorati non cerca di svelarle, né loro di spiegarsi: restano così come le ha dipinte, immerse in un sogno inscenato, eleganti e irraggiungibili, sospese tra passato e presente, realtà e artificio, come attori nell’attimo prima che cali il sipario.
Per maggiori informazioni palazzorealemilano.it.