MANIFESTO

#65

MUSE TWENTY FANZINE

Remembering

2025.03.20

Testo di Felicity Carter

L’ampiezza della pratica artistica di Arpita Singh celebra la sua incessante sperimentazione, esplorando in modo figurativo le risposte emotive ai sconvolgimenti sociali e alle crisi umanitarie internazionali.

Arpita Singh: Remembering

Serpentine Galleries, London

From March 20th until July 27th, 2025

 

 

Remembering è la prima mostra personale dell’artista di Nuova Delhi Arpita Singh, che presenta una selezione di opere significative tratte dalla sua prolifica carriera, che si estende per oltre 60 anni. Essendo la sua prima esposizione al di fuori del suo paese d’origine, Singh trae ispirazione dall’arte popolare bengalese e dalle storie indiane, oltre che dalle esperienze di sconvolgimenti sociali e conflitti globali; in un certo senso, i suoi dipinti riflettono il suo stato emotivo e psicologico.

 

La mostra alla Serpentine North ripercorre il lavoro di Singh dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, dalle sue grandi tele a olio alle più intime opere ad acquerello e disegni a inchiostro, esplorando temi legati al Surrealismo, alla figurazione, all’astrazione e alla sua ispirazione dalla pittura miniaturista indiana.  

Arpita Singh, Devi Pistol Wali, 1990. Courtesy of Museum of Art & Photography, Bengaluru, India.
opening image: Arpita Singh, My Lollipop City: Gemini Rising, 2005. Vadehra Art Gallery.
Arpita Singh, A Feminine Tale, 1995.
Courtesy of Taimur Hassan Collection, Photo: Justin Piperger.
Arpita Singh, Buy Two, Get Two Free, 2007.
Private Collection.
Arpita Singh, The Tamarind Tree, 2022.
Courtesy of Vadehra Family Collection.

Negli anni più recenti, i suoi temi si sono evoluti per includere la maternità, il corpo femminile che invecchia, la sensualità femminile, la vulnerabilità e la violenza, dimostrando l’impatto delle relazioni e degli eventi esterni sul paesaggio emotivo e psicologico dell’artista. A proposito della mostra e dell’artista, Bettina Korek, CEO, e Hans Ulrich Obrist, Direttore Artistico, affermano: “Attraverso una pratica che fonde l’arte popolare bengalese con esplorazioni moderniste dell’identità, Singh ritrae vividamente scene di vita e immaginazione, storie e simboli, unendo il personale e l’universale. Questa mostra rappresenta una pietra miliare nella tradizione della Serpentine di valorizzare artisti pionieri che non hanno ancora ricevuto il riconoscimento globale che meritano, come Luchita Hurtado, Faith Ringgold, Hervé Télémaque, James Barnor, Kamala Ibrahim Ishag e Barbara Chase-Riboud.”  

 

Il lavoro di Arpita invita lo spettatore a immergersi nei suoi ritratti intimi della vita domestica e interiore, nonché nelle dinamiche delle donne, nelle tensioni e in un contesto di eventi storici inquietanti intrecciati alla quotidianità.

 

 

Per maggiori informazioni serpentinegalleries.org.

Arpita Singh, Lesser Myth, 2006. Courtesy of Vadehra Family Collection.

celine

Un inno all’Amore

2025.04.23

In un gesto che rende omaggio tanto al savoir-faire francese quanto alla tradizione giapponese, CELINE si unisce al Padiglione Francia dell’Expo Mondiale Osaka-Kansai 2025, presentando un’installazione culturale.

DIOR FALL 2025

Lo spazio che abitiamo

2025.04.16

Sotto una distesa di fiori di ciliegio a Kyoto, Dior ha presentato la collezione Fall 2025 nell’iconico Tempio Tō-ji, in un poetico intreccio di eredità e artigianato.

JUERGEN TELLER

7 ½

2025.04.14

Juergen Teller presenta il suo lavoro più personale al Palazzo Giardino. Un progetto espositivo originale e inedito che ricostruisce l’intero percorso artistico sviluppato nel corso degli anni.

Amy Sherald

American Sublime

2025.04.11

Lo storytelling di Amy Sherald crea un punto di vista ben preciso della vita americana. Il suo lavoro ruota intorno allo studio della persona, andando al di là della semplice realizzazione di portraits. 

fondazione Prada

Typologien

2025.04.10

A Fondazione Prada, Typologien esplora come la fotografia tedesca abbia usato ripetizione, osservazione e classificazione per raccontare un secolo di immagini.