MANIFESTO

#65

MUSE TWENTY FANZINE

American Sublime

2025.04.11

Testo di Felicity Carter

Lo storytelling di Amy Sherald crea un punto di vista ben preciso della vita americana. Il suo lavoro ruota intorno allo studio della persona, andando al di là della semplice realizzazione di portraits. 

Amy Sherald: American Sublime

Whitney Museum, New York

From April 9th until August, 2025

 

 

Questa primavera, il Whitney Museum of American Art presenterà Amy Sherald: American Sublime, la prima mostra personale dell’artista in un museo di New York. Con numerosi riconoscimenti e premi al suo attivo, è stata la prima donna e la prima afroamericana a ricevere il grand prix nell’Outwin Boochever Portrait Competition della National Portrait Gallery di Washington, D.C., e nel 2018 è stata selezionata dalla First Lady Michelle Obama per dipingere il suo ritratto come commissione ufficiale per la stessa galleria. Ora, è di nuovo in mostra con il suo lavoro più completo, portando insieme quasi cinquanta dipinti che abbracciano la sua carriera, dal 2007 ad oggi. Questa mostra colloca Sherald nella tradizione storica dell’arte del realismo e della figurazione americana, esplorando la sua carriera, il suo stile distintivo di ritratti e le sue rappresentazioni della vita americana. Nei suoi dipinti, Sherald privilegia gli afroamericani come soggetti, ritrando persone comuni e mettendo in evidenza una popolazione spesso invisibile o sotto-rappresentata nella storia dell’arte.

Amy Sherald, Michelle LaVaughn Robinson Obama, 2018.
opening image: Amy Sherald, Four Ways of Being, 2024.

American Sublime è un balsamo. Un invito a ricordare la nostra umanità condivisa e un’insistenza nel farsi vedere.”

— Amy Sherald

Amy Sherald, Mama Has Made the Bread (How Things Are Measured), 2018.
Amy Sherald, If you surrendered to the air, you could ride it, 2019.
Amy Sherald, Listen, you a wonder. You a city of a woman. You got a geography of your own, 2016.

La mostra presenta opere precedenti, mai o raramente viste dal pubblico, e nuove opere create appositamente per l’esposizione, insieme a ritratti iconici della First Lady Michelle Obama e di Breonna Taylor—due dei dipinti più riconoscibili e significativi realizzati da un’artista americana negli ultimi anni. “È un grande onore lavorare con Amy Sherald, una delle artiste più affascinanti, generose e influenti del nostro tempo. La sua dedizione incrollabile e il suo impegno per quello che ha definito il miracolo di essere un afroamericano è profondamente sentito, e sono entusiasta di condividere il suo lavoro visionario con il nostro pubblico,” afferma Rujeko Hockley, Arnhold Associate Curator al Whitney Museum of American Art. Profondamente impegnata ad ampliare e arricchire le nozioni di identità americana, Sherald si concentra sui suoi soggetti, invitando lo spettatore a incontrarli faccia a faccia, a entrare nel mondo immaginato. Usa una serie di oggetti di scena e iconografie, che possono essere una palla da spiaggia, la bandiera americana o un pony giocattolo, creando narrazioni relazionabili e mettendo in evidenza esperienze di vita condivise. Includendo simboli che risuonano con idee comuni di identità e storia americana, questi ritratti mostrano la complessità della vita americana del XXI secolo, e l’insieme delle opere esposte mette in evidenza le molteplici sfaccettature dell’identità americana, rafforzando la convinzione di Sherald che le immagini possano cambiare il mondo.

 

 

Per maggiori informazioni whitney.org.

Amy Sherald, The Rabbit in the Hat, 2008.
Amy Sherald, It Made Sense...Mostly in Her Mind, 2011.
Amy Sherald, All Things Bright and Beautiful, 2016.
Amy Sherald, She had an inside and an outside now, and suddenly she knew how not to mix them, 2018.
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