Friedrich Kunath: Aimless Love
Pace Gallery, New York
From November 7 until December 20, 2025
In un dialogo intimo con Bill Powers, che firma per Muse un diario personale sulla sua conversazione con Friedrich Kunath, si apre una finestra sull’universo emozionale di Aimless Love, la nuova mostra dell’artista tedesco. Pace Gallery ospita la prima personale di Kunath, un esordio nello spazio della galleria. Immergendosi nelle memorie di viaggi in treno e macchina, Kunath traduce l’effimero in immagini sospese tra poesia e ironia, tra paesaggi onirici e riflessioni dolorosamente personali. Le sue opere, fitte di citazioni e stratificazioni, si propongono al pubblico come un film silenzioso, dove la melodia del passato si intreccia con il rumore del presente, offrendo una meditazione sull’amore senza meta, sull’attimo che si vuole catturare e al tempo stesso lasciare scorrere. Bill Powers, nelle sue suggestioni, guida il lettore a cogliere quest’arte che sfuma i confini tra parola e immagine.
“L’intera mostra, Aimless Love, è fatta di quindici dipinti, ma io preferisco parlare di canzoni o istantanee dell’anno scorso. È la mia mostra più autobiografica di sempre.”
Bill Powers guida il lettore dentro il viaggio condiviso con l’artista attraverso le pagine del suo diario, ora arricchito da una nuova copertina che introduce la conversazione con Kunath. L’artista lascia una traccia personale sulla cover, con la frase “Love is real” posizionata in basso a sinistra e con dettagli grafici giocosi, come la O di Love trasformata in un paio di occhiali. Ad accompagnare il tutto c’è la matita con cui Kunath ha segnato la cover, un gesto che richiama l’idea di Robert Rauschenberg secondo cui un dipinto diventa più vicino alla realtà se costruito a partire dalla concretezza della realtà stessa.
“Nelle immagini scelgo un mare in tempesta, perché cattura meglio il senso di turbamento. Nella vita reale, invece, lo preferisco calmo come uno specchio, come la costa occidentale della Florida.”
BP Stavo guardando il tuo dipinto del doppio tramonto, ma vivendo a New York, quando vedo un’immagine del sole sull’orizzonte, c’è la possibilità che sia l’alba sull’Atlantico.
FK Capisco la prospettiva di L.A.—vivendo in California, per me è un tramonto—ma, da tedesco, è anche la rappresentazione ultima della morte. In tedesco diciamo “la nostalgia dell’addio” come espressione legata ai tramonti.
BP Leggo una delle tue frasi “Hai raccontato quella battuta due volte” sulla superficie di questo dipinto con il doppio tramonto.
FK In parte si tratta di riconoscere la mia ossessione per i tramonti. Oppure, quando vivi con un partner, parla del dolce promemoria del ripetersi. O potrebbe riguardare una nuova relazione, o una passata.
BP Ha sostituito il cartello di HOLLYWOOD con “I owe you a feeling”.
FK Si tratta di guardare verso le colline da Whitney Heights. L.A. mi da quella sensazione, ed è per questo che sono ancora lì, è per questo che non ho mai rinunciato a lei. Il testo nel dipinto rappresenta me che agisco come se fossi L.A. e viceversa. Parla del rapporto simbiotico che ho con la città. Quella sensazione è tutto ciò che esprimo nel mio lavoro. È il sognare, è la fuga, è la contemplazione. È tutto ciò che può fare un film o un brano musicale.
BP Qual è il tuo animale preferito da dipingere?
FK Mi piace il pappagallo. È la rappresentazione della mia psicosi.
Per maggiori informazioni pacegallery.com.